<<Cosa vi è saltato in mente?!>> urlai piena di rabbia, continuando a camminare avanti e indietro per il salotto mentre Trenton e Colton erano seduti sul divano.
<<Jo...>>
<<Erano in cinque , non uno, non due , ma cinque!>> forse ero un po' troppo petulante, ma ero morta di paura . Era necessario? Non potevamo semplicemente andare da un'altra parte? No, certo che no. Che vado a pensare? Che dei ragazzi americani pompati con il testosterone a mille siano superiori a un branco di animali, che idiozia.
<<Jo...>>
<<Per non parlare delle vostre facce, che direte hai vostri genitori?>> Mi stavo facendo un po' troppe paranoie è vero, ma non capivo ancora perché si erano presi a pugni.
<<Josie, non sono affari tuoi!>> urlò Colton facendomi saltare in aria. Non si era mai rivolto a me così, mi dimostrava che non lo conoscevo affatto. Non diedi a vedere che quelle parole mi ferirono così dissi una cosa ovvia.
<<Allora la prossima volta non fatemi venire con voi>> gli voltai le spalle e salii nella mia stanza. Sbattei la porta , mi fece sentire leggermente meglio . Mi buttai sul letto sbattendomi il cuscino in faccia e soffocando un urlo con esso. Sentii la porta aprirsi e scostai il cuscino dalla mia faccia. Osservai la figura davanti la porta con il broncio.
<<Hai del disinfettante?>> lo guardai storto mentre mi alzavo e mi dirigevo verso il mio bagno , aprii lo sportellino sopra il lavello e ne uscii il disinfettante e un batuffolo di cotone.
<<Vieni, ti do una mano>> dissi a mezza voce. Mentre lui raggiungeva la tazza del Water su cui sedersi , io stavo bagnando il cotone con il disinfettante. Mi scostai dal lavello e lo raggiunsi , poggiai il batuffolo sul suo labbro spaccato , tamponando leggermente . Non fece neanche una smorfia di dolore, teneva bene il dolore.
<<Colton non voleva alzare la voce>> fu lui a interrompere il silenzio che si era creato. Non risposi , ce l'avevo anche con lui. Era lui alla guida , poteva anche non fermarsi.
<<Vuoi ignorare anche me?>> chiese spostando la mia mano dalla sua faccia. Quando si mise in piedi mi ritrovai ad osservarlo dal basso. Incrociai i suoi occhi blu oceano , eravamo vicini , proprio come la sera prima . I nostri petti si scontravano ogni volta che prendevamo fiato.
<<Devo... devo disinfettarti il sopracciglio>> Mi diedi della stupida mentalmente, lui sorrise e tornò seduto. Teneva stretta la mia mano nella sua, al confronto la mia mano spariva . Delicatamente la sfilai e la poggiai su un'altra delle sue ferite con in mezzo il cotone.
<<Per quanto riguarda ieri, mi dispiace averti baciato>> disse. Mi ero completamente scordata che dovevamo parlarne. Al ricordo arrossii, ma non mi lasciai distrarre dal ricordo delle sue labbra sulle mie.
<<Io ... non voglio che succeda di nuovo, tu sei il migliore amico di Colton >> ero sincera , non volevo che qualsiasi cosa fosse successa la sera prima , rovinasse il suo o il mio rapporto con Colton.
<<Come vuoi tu>> non sembrava arrabbiato, sembrava capire la mia paura. Onestamente non ero pronta ad aprire il mio cuore a pezzi. Non lo conoscevo bene e se mi avesse fatto soffrire , non sapevo se mi fossi mai ripresa. Una volta finito di disinfettare le ferite mi allontanai da lui e uscii dal bagno.
<<Colton ...?>> feci per dire.
<<É uscito per schiarirsi le idee> annuii. Mi girai di scatto , ritrovandomi a pochi centimetri dalla faccia di Trenton. Il mio sguardo guizzava dai suoi occhi alle sue labbra, la mia mente si stava affollando di pensieri , se era o meno giusto baciare Trenton. Lui si abbassò alla mia altezza e senza pensarci due volte poggiò le sue labbra sulle mie.
Le sue labbra erano morbide e calde, le sue mani si poggiarono sui miei fianchi , stringendoli leggermente. Era un bacio semplice, tenero, labbra contro labbra. Quando ci staccammo aprii gli occhi, rivolgendo il mio sguardo nel suo. Ci staccammo all'improvviso quando sentimmo la porta al piano di sotto sbattere. Gli diedi le spalle e uscii dalla mia stanza mi affacciai sulle scale vedendo la figura di mio padre e Cloe. Tornai in camera spingendo Trenton verso la finestra.
<<Devi andartene>> dissi sottovoce.
<<Cosa?>> mi rivolse uno sguardo confuso.
<<Glielo spiego io o glielo spieghi tu il perché hai la faccia pesta?>> sospirò e aprì la finestra uscendo per metà. Mi prese il mento tra le mani e mi guardò intensamente, prima che potesse dire o fare qualcosa mio padre aprì la porta. D'impulso lo spinsi fuori.
<<Papà>> dissi dando le spalle alla finestra, facendo finta di niente. Gli rivolsi un sorriso innocente.
<<Dov'è Colton?>> Merda, cosa gli avrei potuto dire. E mm ...
<<Ha deciso di fare un giro con Trenton , io sono tornata a casa>> Dopo avermi dato un bacio sulla testa uscì dalla mia stanza. Corsi ad affacciarmi alla finestra.
<<Trenton>> sussurrai. Vidi la sua figura rotolare fuori da un cespuglio, mi portai una mano sulla bocca.
<<Stai bene?>> Aveva qualche foglia tra i capelli, cosa che mi divertì moltissimo.
<<Secondo te?>> scoppiai a ridere per poi soffocare la risata.
<<Credi sia divertente? Mi hai buttato giù!>> gli rivolsi uno sguardo serio, per poi scoppiare nuovamente a ridere.
<<Scusa, ma è divertente non puoi biasimarmi >>
<<Stanotte sarò nei tuoi sogni, e non per il motivo che pensi>> sorrisi e rientrai la testa da fuori. Chiusi la finestra , e come solo un'idiota sa fare sorrisi. Sorrisi di felicità , quella felicità delle ragazzine quando il ragazzo che le piace le rivolge la parola. Mi sentii infantile , ma le emozioni che stava provando in quel momento ne valevano la pena.
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Can't live without you
RomanceJosette Blossom, anche nota come Josie. Lunghi capelli castani, occhi da gatta e tanta , tantissima dolcezza. Dopo la morte della madre Josie è costretta ad andare a vivere con il padre e la sua famiglia. Un padre che conosceva solo da sei mesi. Dal...