Dolce risveglio

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Sapete la sensazione di quando siete in discoteca e i bassi vi rimbombano in corpo? Il mio occhio non faceva altro che pulsare interrompendo così il mio secondo lungo sonno.  Mi costrinsi ad alzarmi dal letto per andare a prendere un po' di ghiaccio. Di passaggio intravidi il mio cellulare sulla scrivania e prendendolo raggiunsi il piano di sotto. Solo quando sentii il freddo pavimento mi accorsi che in realtà non avevo neanche le calzette ai piedi. Come ogni volta che dormivo sicuramente avevo perso le calzette perché mi muovevo troppo. Arrivai in cucina e presi un pacco di piselli surgelati dal freezer. Poggiai la busta sul mio occhio e presi tra le mani il mio telefono. Avevo svariati messaggi da parte dei ragazzi . Le ragazze mi augurarono di rimettermi e nonostante l'ora gli risposi. Due persone in particolare attirarono la mia attenzione. Il primo era da parte di Ethan. 

Hey Jo, so cos'è successo, ma mi aspetto comunque una spiegazione per chiarire i miei infiniti dubbi. Suppongo che domani mattina non ti presenterai a scuola quindi passo alla pausa pranzo. Non so cosa tu stia pensando ma non rimuginare per ora , aspetta che arrivi io per farti molti dei tuoi complessi. Ps. sto imparando a conoscerti,  e a volerti bene. 

Il secondo da parte di Trenton. 

Hey, Jojo. Volevo solo sapere come stavi. Sono passato nel pomeriggio ma dormivi e non volevo disturbarti. Domani nel pomeriggio passerò , ho una sorpresa per te. Sei bellissima quando dormi ;) 

Il messaggio concludeva con uno smile che faceva l'occhiolino, il che mi fece sorridere. Risposi a entrambi con un Okay  e una faccina sorridente. Ero troppo stanca e dolorante per impegnarmi in una risposta più articolata. Le palpebre si fecero più pesanti dopo uno sbadiglio sconvolgente. Decisi che forse era meglio tornare in camera e dormire qualche altra ora. Anche se il giorno dopo non sarei andata a scuola volevo godermi , per quanto permesso , più ore di sonno possibili. Risalii le scale pronta a entrare nella mia stanza e a tuffarmi nel mio morbidissimo letto quando una porta si aprì attirando la mia attenzione. 

<<Hey, che fai sveglia?>> Colton aveva la voce impastata dal sonno e aveva una buffissima espressione in faccia.  Avevo scoperto che la parola Hey era molto usata dagli Americani, mentre io personalmente usavo la parola Oii. 

<<Avevo bisogno di un po' di ghiaccio>> mi indicai l'occhio. Pensandoci la mia di voce non era  meglio della sua. Colton sembrò pensare a qualcosa e poi riprese a parlare.  

<<Ho una cosa che potrebbe aiutarti >> rientrò in stanza e lo seguii dentro. Aprì un cassetto della scrivania e ne uscì un barattolino. Sembrava una pomata o qualche strano intruglio.  Aprì il barattolino e si sporcò le dita per poi avvicinarle alla mia faccia. 

<<Eh no !>> urlai a bassa voce. <<Non emana un buon odore>> dissi arricciando il naso con faccia schifata. Puzzava di calzini usati. 

<<Domani mattina mi ringrazierai, invece>> prima che potessi dire altro mi posò le dita sullo zigomo per poi spalmarmi la pomata su tutta la parte pesta. Misi su un broncio tastato un miliardo di volte quando ero in Italia. 

<<Dai , non guardarmi così >> mi guardava tra il divertito e il dispiaciuto. 

<<Okay, ma non ho intenzione di sporcare le mie lenzuola con questa cosa puzzolente quindi dormo nel tuo letto>> sorrisi trionfante. 

<<Sei perfida>> risi mentre entrambi ci infilavamo nel letto .  Poggiai la testa sul cuscino la guancia sinistra premeva sulla superficie morbida, Colton invece era a pancia in sù. A dire la verità non mi andava di dormire sola, non dopo quello che avevo detto a Cloe. Era la prima volta che confidavo a qualcuno quelle cose, ed è vero che se parli con qualcuno ti senti ,anche se di poco, meglio.  

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<<Buongiorno raggio di sole>> 

Aprii di scatto gli occhi  e rimasi sorpresa della persona che mi ritrovai davanti. Aveva un sorriso divertito e i suoi occhi blu quella mattina erano più chiari del solito. Ricordavo di essermi addormentata nel letto di Colton ed ero sicura che quegli occhi non appartenessero a mio fratello. Sentivo il suo respiro sulle labbra, sapeva di mente e non potei non guardagli le labbra piegate in un sorriso . Il labbro inferiore sporgeva rendendo ancora più difficile non guardargli le labbra.
<<Cosa ci fai qui?>> mormorai chiudendo gli occhi per un secondo. Era possibile non essere mai sazi di sonno? A quanto pare sì. Quando riaprii gli occhi Trenton mi guardava divertito.

<<Come si fa a dormire così tanto in due giorni?>> Ecco, appunto. In risposta sbadigliai provocando in lui una nuova risata. 

<<Invece di giudicarmi sbruffone, rispondi alla mia domanda>> avvicinai la mia mano alla sua spalla , spingendolo leggermente. Non era mica facile abbattere un bestione che giocava a Football alto un metro e novanta quasi. 

<<Sono venuto a prendere Colton, ma non è ancora pronto. Quindi ho pensato bene di vedere come stava la bella addormentata>> spiegò alzando le spalle. Eravamo ancora faccia a faccia, le mie mani erano giunte sotto la mia testa , mentre quelle di Trenton erano lungo il suo corpo. Pensandoci , Colton sarebbe potuto entrare da un momento all'altro, ma non volevo interrompere quella rasserenante conversazione mattutina. Non fraintendetemi, non mi sono scordata del bacio con la bionda , né tanto meno la scazzottata. Dovevamo parlare , n'eravamo consapevoli entrambi. 

<<Allora, come ci sei finita nel letto del mio migliore amico?>> Colsi subito il doppio senso, e ciò provocò l'arricciare automatico del mio naso. 

<<Sei proprio un'idiota , sai?>> chiesi retoricamente, non mi aspettavo mica che lo ammettesse, sarebbe chiedere troppo. <<Senza il mio consenso mi ha spiaccicato in faccia qualcosa di appiccicoso che non aveva per niente un buon odore, e non volevo far puzzare la mia camera>> sembrò credermi, era pur sempre la verità, in teoria. 

<<Non fare tante storie, quella pomata è miracolosa, vero Trenton?>> la voce di Colton interrotte il nostro scambio di sguardi. Sia io che Trenton ci allontanammo.  Il mio viso sicuramente era diventato rosso, cercai comunque di rimanere tranquilla. Trenton si mise a sedere mentre Colton prendeva alcuni libri e li infilava dentro il suo zaino. 

<<Vieni a fare colazione ?>> chiese Colton. Ci pensai qualche secondo e poi scossi la testa.

<<Preferisco aspettare che papà vada a lavorare>> dissi nascondendo la testa sotto il cuscino. Sentii la risata dei ragazzi ma non li guardai neanche quando mi salutarono. Uscii la testa da sotto il cuscino solo quando sentii la porta chiudersi. Per la seconda volta quella mattina incontrai due paia d'occhi blu. Si avvicino a me lasciandomi un dolce bacio sulla testa. Sorrisi guardandolo in faccia, stava facendo la stessa cosa.

<<Vestiti comoda ,oggi pomeriggio ti porto a fare un giro>> e il mio sorriso , se è possibile, si allargò ancora di più. 





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