Sono nei guai

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Una volta dentro scuola presi i miei libri dal mio armadietto mentre Colton andò al suo, a qualche metro dal mio.
<<Dio, neanche ho messo un piede dentro scuola e già mi viene da vomitare>> mi voltai a guardare Nicole che aveva dipinto sulla faccia un'aria disgustata. Sicuramente molto simile alla mia di espressione. 

<<Trenton e la bionda ossigenata?>> chiese Branna spuntando anche lei all'improvviso. A quanto pare tutti avevano visto lo spettacolino disgustoso al centro del parcheggio. Mi sentii nuovamente ferita , tanto che i miei occhi si fecero per un attimo lucidi. Chiusi il mio armadietto portandomi una delle due trecce dietro la spalla, in un movimento lento e delicato. Avevo la testa improvvisamente pesante, diedi colpa a quello che i miei poveri occhi avevano visto. 

<<Ragazze , avrei bisogno di un consiglio>> non le guardai negli occhi quando parlai. Mi sentivo a disagio, ma avevo bisogno di un parere femminile e il mio al momento era a farsi friggere. Potei sentire i loro sguardi su di me e mi feci piccola piccola. Mi sentivo un idiota ad aver baciato Trenton, dovevo capire che il suo era solo puro e semplice divertimento. Mentre io avevo messo il mio cuore nuovamente in pericolo. Mi sentivo così stupida e ... ingenua

<<Certo, siamo amiche. Puoi dirci tutto!>>disse Branna con enfasi . Era la prima volta che mi confidavo con loro. E mentre camminavamo in corridoio , mi resi conto di quanto fossero gentili e ... mie amiche. Gli raccontai dei nostri baci e di quello che era successo anche con Colton. Non entrai sui dettagli del perché ce l'avevo con Colton ma loro non sembrarono farci caso prese troppo dal comportamento di Trenton. Una volta difronte la nostra classe avevo finito di parlare e loro erano a dir poco scioccate. All'inizio pensai che mi avessero giudicata e mi avrebbero detto che ero una povera illusa , ma non fu così.
<<Dio che stronzo!>> disse Branna urlando quasi. Mi guardai intorno sperando che nessuno avesse fatto caso alle sue parole. Nessuno sembrò sconvolto o preso dallo strano comportamento di Branna. 

<<Mi dispiace Josie, se l'avessimo saputo prima di avremmo messo in guardia>> Già, se l'avessi saputo prima non avrei lasciato che mi baciasse , anche se ... Quando ci guardavamo negli occhi mi sentivo come una dannata calamita , attratta dal mio polo opposto. Sembrerà stupido da dire ma Trenton mi prendeva come mai nessuno aveva fatto, ma dovevo proteggere il mio cuore già danneggiato. Durante l'ora di filosofia parlai da un banco all'altro con le ragazze , ma non di ciò che pensate voi. Erano state così carine da distrarmi per tutta l'ora cosa che apprezzai davvero molto.  Le lezioni passarono velocemente , con me che cercavo di evitare Trenton in tutti i modi possibili e immaginabili. Tanto che non ero andata neanche in mensa , Nicole prese un vassoio anche per me e insieme a Branna mangiammo fuori. 

<<Venite a casa mia dopo le lezioni?>> chiese Nicole, annuimmo sorridenti. Una giornata solo ragazze serviva a tutti, a me in particolare. Anche se ero stufa di struggermi per Trenton, la vita era di decisioni. Lui aveva fatto le sue e io decisi che me ne sarei fregata andando avanti con la mia vita e lui con la sua.  Ci dividemmo poiché mancava l'ultima ora della giornata e ognuna di noi doveva prendere una strada diversa per raggiungere la propria classe per la sua lezione.  I corridoi erano affollati così mi infilai tra la gente che spingeva come se dovesse arrivare prima a una gara. Animali! 
Come se non bastasse sentii una mano poggiarsi sul mio sedere. Mi voltai di scatto pronta a dare uno schiaffo a chiunque fosse stato. Rimasi immobile nel notare la stazza del ragazzo davanti ai miei occhi. Ma qualcun altro non si preoccupo di questo . Successe tutto in fretta , la campana suonò e i corridoi si svuotarono di punto in bianco. Una figura dalle spalle larghe stava sul ragazzo che mi aveva palpato il culo. Io invece ero caduta sul pavimento quando avevano buttato giù l'armadio a due ante. Quando mi resi conto della gravità della situazione e che il ragazzo era Trenton mi affrettai a raggiungere i due che di rotolavano e si scambiavo pugni come se fossero caramelle. 

<<Trenton! Fermati , così vi farete male>> Lui sembro non sentirmi neanche. Entrai nel panico, non ero abituata a certe cose. In Italia non arriviamo mai a tanto, non così facilmente almeno. Cercai di tirare via Trenton con le mie mani ma era troppo grande e troppo fuori di sé. Per un attimo si staccarono e senza pensarci due volte mi precipita dividendo i due con il mio corpo. Trenton stava per sganciare un pugno al tizio ma si bloccò in tempo , prima che il suo poderoso pugno andasse a segno. Io invece ero raggomitolata su me stessa , aspettando un colpo che non tardò ad arrivare. Una profonda fitta si propagò lungo il mio zigomo destro , sgranai gli occhi per poi chiuderli subito dopo. Sentii il mal di testa accentuarsi ancora di più ed ebbi un giramento di testa che mi fece perdere l'equilibrio per pochi attimi, nei quali Trenton mi afferrò facendo aderire la mia testa sul suo petto. 

<<Jojo>> dalle labbra gli uscì un sussurro sorpreso. Forse non si aspettava che mi prendessi un pugno al posto suo , beh non me l'aspettavo neanche io . Da quella vicinanza potei notare il suo viso tumefatto. Rimaneva odiosamente e sorprendentemente bellissimo nonostante il sangue che sgorgava dal suo labbro e il livido all'altezza dell'occhio sinistro. Prima che uno di noi due potesse dire qualcosa, il preside in persona si frappose tra i due. Deglutii guardando il preside che era infuriato, anzi di più se si poteva.  

<<Tutti e tre , nel mio ufficio!>> urlò facendo rimbombare la sua voce nei vuoti corridoi. Mi feci piccola piccola al fianco di Trenton. Era la prima volta che finivo in presidenza qui in America, ma anche in Italia non ci ero mai finita. Il mio pensiero corse subito a cosa avesse pensato mio padre. Non avevo capito se era un tipo alla mano o meno. In sei mesi non avevo potuto capire che tipo fosse e neanche ora che vivevamo insieme l'avevo scoperto. Non mi rimaneva che pregare e sperare che finisse bene. Nessuno proferì parola per tutto il tragitto fino all'ufficio del preside. Trenton e il tizio sembravano conoscere bene la strada, così immaginai che per loro non fosse la prima volta. I miei pensiero corsero al peggio con me che finivo chiusa in casa sino ai miei trent'anni. Addio pomeriggio sole ragazze a casa di Nicole. 

Can't live without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora