Cagnetta

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Sono cinque giorni che sono a Miami , lontano da casa. Avevo sentito James per telefono tutti giorni. Le cose erano ancora imbarazzanti in casa , ma pian piano avrei risolto le cose. Il mio primo giorno di scuola arrivò ; ero un unico pezzo. Non ero mai stata brava con il socializzare. Quelli erano i miei pensieri ancor prima di aprire gli occhi. La sveglia non era ancora suonata e io ero già sveglia , pronta ad affrontare una nuova avventura con il sorriso. Mia mamma mi aveva sempre detto che il mio sorriso illuminava anche le sue giornate più buie. Prima di morire mi disse di non perderlo mai , perché da lassù , lei avrebbe voluto vedere il mio sorriso e le mie esperienze, non lacrime e dolore. L'avevo presa come una promessa, qualsiasi cosa fosse successa non avrei perso il sorriso. Alla fine decisi di alzarmi dal letto e di andare a fare una doccia. Aprii il getto dell'acqua , mi spogliai dei miei indumenti e mi infilai sotto esso. Un'improvvisa ondata di lacrime mi colse alla sprovvista. Non sapevo di starle trattenendo fin quando non sono uscite fuori. Presi un respiro profondo e lascia che l'acqua calda le lavasse via dal mio viso. Dovevo sorridere , avevo una missione e dovevo portarla a termine. Ero peggio di un militare in Pakistan. Uscii dalla doccia e mi avvolsi un'asciugamano in torno al mio corpo . Avevo un corpo formoso , una terza di seno, fianchi stretti e il culo... il culo c'era. Mi passai sul viso la crema e tornai in camera continuandomi a massaggiarmi la faccia , era rilassante. 

Finito il massaggio alla faccia mi posizionai davanti la cabina armadio, l'aprii e ci entrai dentro . Come sempre lasciavo la scelta degli abiti per ultima . Afferrai i pantaloncini verde militare e una camicetta nera trasparente, così decisi di mettergli un top del medesimo colore sotto. Presi le mie Vance nere basse e la borsa della stessa marca in pelle nera . Tornai in bagno , mi ero scordata di truccarmi . Poggiai la borsa sul pavimento , e sospirai. Misi sugli occhi una matita dal colore nero , mascara e un lucidalabbra trasparente. Lasciai i miei capelli al naturale, lisci con le punte arricciate. Scesi al piano di sotto per la colazione , erano già tutti a tavola. Presi posto vicino a Colton.

<<Buongiorno>> mormorai , prendendo una fetta biscottata , gli spalmai sopra la Nutella e ci cosparsi sopra un po' di cereali. Colton mi guardava accigliato .

<<Che c'è ? Non l'hai mai provato?>> lui scosse la testa e io lo guardai allibita. <<Ti do' questa già pronta solo perché mi accompagnerai tutti i giorni a scuola>> gliela porsi e quando gli diede un morso si illuminò. Annuii , si era perso molto finora.

<<Come l'hai scoperto?>> chiese mentre entrambi ce ne preparavamo un'alto pezzo .

<<Mia ... mamma . Gli piaceva sperimentare con qualsiasi cosa >> risi al ricordo di quando diede fuoco alla cucina. Colton mi guardò divertito mentre glielo raccontavo. 

<<Tesoro , vuoi uscire vestita così ?>> mi girai a guadare mio padre confusa. 

<<Perché ? Sto male?>> chiesi , avevo perso venti minuti per decidere cosa mettere. E sinceramente non mi andava di cambiarmi.

<<No cara , stai benissimo. Tuo padre è solo geloso >> Cloe liquidò il discorso con un cenno della mano.  Io e Colton ci alzammo e li salutammo , prima che arrivassimo in ritardo. Quando arrivammo molte persone si girarono a guardarci , i soliti sguardi rivolti al più figo della scuola e a quella nuova . Mi accompagnò in segreteria , dove ritirai l'orario delle lezioni e qualche stupido modulo. Quando uscimmo da lì una ragazza salutò Colton. Lui mi afferrò e mi mise un braccio sulle spalle. Ero confusa da quel gesto ma non mi staccai. 

<<Vedo che ti sei già trovato una nuova cagnetta >> sputò acida quella. Era bionda, occhi azzurri e magra , sembrava Barbie versione umana. Ma chi si credeva d'essere?

<<Piacere Josie, la sorella di Colton>> gli risposi . Io un cagnolino? Stiamo scherzando? Io ci tenevo alla mia dignità , e volevo il mio rispetto. Dopo qualche secondo non sapendo che dire se ne andò sculettando. Sul serio, non aveva altro da dire?

<<Credo di non voler più conoscere le tue amiche>> scherzai. Volevo conoscere mio fratello , e i suoi amici sicuramente facevano parte di lui.

<<Col , chi è questa graziosissima donzella?>> chiese un ragazzo che affiancò Colton. Era alto , muscoloso , con i capelli biondi e gli occhi azzurri. 

<<Lei è Josie>> incenerì il suo amico con gli occhi . 

<<Piacere di conoscerti , tesoro. Colton mi ha parlato molto di te>> non mi infastidì il fatto che cercasse di provocare Colton. Si capiva benissimo che erano amici , e che si volevano bene. Mentre camminavamo per il corridoio scoprii che il ragazzo si chiamava Alan , e che lui e Colton si conoscevano sin da piccoli. Raggiungemmo la classe di Storia , anche se ero un anno più piccola di loro avevo iniziato prima le scuole elementari , così mi ritrovai con loro. Quando entrammo nella classe una ragazza bellissima si avvicinò a noi. Aveva i capelli neri e gli occhi castani , era di una bellezza naturale. Con poco trucco sul viso come me .

<<Finalmente siete arrivati. Oh , tu devi essere Josette , tuo fratello ci ha parlato tanto di te>> La ragazza mi abbraccio e quando si staccò riprese a parlare.<<Sono Branna , sapevi che tuo fratello è sempre in ritardo? O che ruba sempre le patatine a tutti? O che ...>>

<<Branna! Lasciala respirare >> la interrompé mio fratello con una risata. Lei in imbarazzo smise di parlare , trovando interessante il muro alle mie spalle.

<<Sono felice di non essere l'unica che parla tantissimo>> cercai di salvare la situazione. Branna mi rivolse un sorriso , e poi fece la linguaccia a mio fratello. 

<<Diventeremo grandi amiche , me lo sento>> mi prese per una mano e mi fece sedere in un banco accanto a lei. Parlammo durante tutta l'ora di storia , l'insegnante stava dormendo con la bocca aperta, coprendosi con un libro che però gli era caduto di mano. Quando suonò la campanella ci recammo tutti fuori dalla classe.

<<Disgustoso! Come ha fatto a non svegliarsi neanche con la campanella?>> parlavo con Branna , mentre Alan e Colton si dirigevano in un'altra direzione per una lezione . Ci saremmo rivisti in mensa , tra qualche ora . Le ore passarono in fretta , io e Branna stavamo diventando davvero buone amiche, anche se ancora era presto per dirlo. Chiacchierando andammo in mensa , prendemmo i vassoi col cibo e ci avvicinammo a un tavolo. 

<<Ragazzi lei è Josie >> mi presentò la mia nuova amica . Notai seduti al tavolo mio fratello e Alan . Mi andai a sedere accanto a loro che mi avevano  fatto un cenno.

<<Piacere piccola Blosson , tuo fratello ci ha parlato molto di te . Io sono Noah , loro sono Ethan , Aiden , Owen e Nicole>> tutti mi rivolsero un sorriso che ricambiai.

<<Però Colton, non ci avevi detto che tua sorella era così carina >> disse Ethan appoggiato dagli altri . All'improvviso sentivo caldo , coprii il tutto con un piccolo sorriso. Scoppiarono tutti a ridere quando Colton  gli tirò una patatina fritta. Che imbarazzo!

<<Avete un gene della bellezza in famiglia incredibile , anche se tu sei molto più bella di tuo fratello>> non riuscii a trattenere una risata . Nicole stava sicuramente cercando di far innervosire mio fratello . Notai tra di loro uno strano scambio di sguardi. Tra di loro c'era sicuramente qualcosa. 

<<Hey ragazzi , scusate il ritardo >> un ragazzo bellissimo si sedette davanti a me. I capelli di un castano chiaro , due occhi blu , corpo muscoloso e alto molto più di me. Non che ci volesse molto a superare il mio metro e sessantacinque. Non che gli altri fossero brutti , ma lui li superava tutti .  I ragazzi ricambiarono il saluto . Quando mi notò si fermò a guardarmi, io feci finta di niente.

<<Dalla somiglianza che hai con Colton  deduco che tu sia Jo>> poche persone mi chiamavano Jo, ma detto da lui. Ragazzi, dovevo venire prima in america. <<Piacere io sono Trenton>> avevo sempre avuto un debole per i nomi stranieri , quelli Italiani non mi sono mai piaciuti. Allungò la mano per stringere la mia e quando fummo a contatto sentii una leggera scossa . Ritrassi la mano e lui continuò a guardarmi. Che l'avesse sentita anche lui? 

Scoprii che erano davvero tutti molto simpatici , parlai con tutti di tutto. Era come se li conoscessi da sempre . E per quel che poteva contare , sentivo una piccola parte del mio cuore in frantumi riempirsi e scaldarsi.

Can't live without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora