Instabile

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<<Hey tesoro, com'è andata oggi a scuola?>> il viso dolce e la voce non è da meno della donna che è, e sarà sempre la mia roccia. 

<<Tutto bene mamma , la tua giornata?>> chiesi di rimando. 

<<Niente di interessante, dopo voglio parlarti di una cosa ,okay?>> e anche se non poteva immaginarlo io sapevo. Sapevo di star per affrontare un periodo difficile. Perché veder la propria eroina cadere a terra, prenderla di forza e rigettarla a terra , senza poter far niente per farla stare bene è la cosa più difficile al mondo. Improvvisamente venni catapultata in ospedale, dove dalla stanza della mamma bip continui e un andare e venire di gente non cessavano. Il panico si impossessò di me , la paura di perdere il mio pilastro ,la donna che mi ha cresciuto, si fece sempre più ampia.  

Trenton 

La vidi agitarsi nel letto di Colton, la pelle madida di sudore e la sua faccia contorta da quella che mi sembrava paura. In un primo momento non sapevo cosa fare, non capitava tutti i giorni di trovarsi in una situazione del genere. Poco dopo prese a piangere e a urlare. D'istinto mi avvicinai e presi ad accarezzargli i capelli. Colton mi aveva parlato della morte della madre di Josie ma mi aveva fatto promettere che non l'avrei mai detto , non a lei. Josie aprì di scatto gli occhi , il respiro affannoso e la maglia del pigiama sudata. Sussurrò un 'mamma' che mi congelò l'anima. Non sapevo come stesse affrontando quella perdita, se davvero l'aveva superata o era una maschera, ma vederla qualche giorno prima in lacrime , con gli occhi rossi, e il dolore nello sguardo . Profondo , distruttivo. L'abbracciai forte come se volessi prendere un po' del suo dolore, anche se non sapevo come sarebbe stato possibile. Senza neanche guardarmi mi strinse anche lei rilassando i muscoli del corpo. Stava fissando il muro, vuoto e solo. Forse come anche lei si sentiva in seduta stante. Le lacrime continuavano a scendergli sul viso pallido e stanco. 

<<Jojo, è tutto okay. Era solo un sogno>> le accarezzai i capelli bagnati dal sudore. 

<<Invece no, non era un sogno... è davvero successo. Lei se n'è andata via, e mi ha lasciata sola>> La sua voce era spezzata e calde lacrime le percorrevano quelle guance che solitamente erano rossicce, mentre il quel momento erano del colore della porcellana. Finalmente incrociò il suo sguardo al mio e vidi come puro dolore attraversare il suo sguardo. Poco dopo batté le lunghe ciglia e quel dolore sembrò sparire, ma io sapevo che lo stava solo nascondendo. Nascondendo da me e da se stessa. 

<<Scusa>> si passò la mano sul volto fregandosi gli occhi prepotentemente, come se potesse dimenticare le immagini che aveva visto nel suo sogno, e forse anche nella realtà.

<<Non è un problema Jojo , essere tristi o deboli in certi momenti>> dissi alzando le spalle. Mi sorrise e vidi un lampo percorrere i suoi occhioni verdi. Un lampo che non riuscii a comprendere.

<<Che ore sono?>> 

<<Le cinque >> sgranò gli occhi, e mormorò qualcosa sul fatto di aver dormito troppo. 

<<È normale dormire così tanto?>>chiese completamente assorta da quel pensiero. Così ingenuo è diverso dai pensieri che ha dovuto affrontare in passato. Forse era così che riusciva ad andare avanti. Tirava fuori pensieri buoni, dolci e ingenui da ciò che poteva.
Era una persona davvero forte anche se la sottile nuda  probabilmente non lo sapeva. E forse era anche per questo che mi intrigava così tanto. 

<<E mm non voglio sapere perché sei così sudata nel mio letto>> Colton con il suo solito tempismo ci fece saltare in aria.

Josie si alzò e come se fosse ancora stanca Cammino verso Colton e così verso la porta.

<<Sempre molto stupido eh Colton>> mormorò prima di sorpassarlo .

<<Che cosa ?>> Chiese notando sicuramente la stanchezza si Josie.

<<Ha fatto un incubo. Ti spiace se la  porto fuori a fare un giro?>> Dissi subito. Lui scosse la testa pensieroso.

Mi alzai dal letto e lo sorpassai diretto alla stanza di Josie.
Bussai alla sua porta non avendo risposta entrai lo stesso . Josie era seduta ai piedi del letto con le ginocchia al petto e lo sguardo rivolto alla grande vetrata da dove si poteva vedere benissimo il sole tramontare.

<<Hey, ho bussato ma non mi hai risposto così sono entrato lo stesso >> mi giustificai.

<<Non fa niente , avevi bisogno di qualcosa?>> Chiese con un tono di voce vuoto .

<<In verità si , ho bisogno del tuo aiuto per una cosa . Quindi vestiti e andiamo>>

<<Andare dove?>> Disse voltandosi finalmente verso di me . Vidi limpido le lacrime ormai asciutte sul suo volto . I suoi occhioni verdi erano ancora sommersi da gocce che però non voleva fare venire giù.

<<Scusa Trent ma non ho voglia di uscire>> dissi con voce dolce e dispiaciuta .

<< Lo capisco ma non pensi sia peggio rimanere qui con le mani in mano ? E poi io non te lo stavo chiedendo >> dissi infine con fare arrogante . Vidi i suoi occhi ridursi in due fessure .

<<Però voglio un gelato a tre palline, e lo paghi tu>> disse con un piccolo sorriso. 

<<Sei malefica>> scoppiai a ridere e lei mi seguì a ruota . Mi sembrava di tornare a respirare con la sua risata e quel sorriso adorabile .

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Cari lettori finalmente un nuovo aggiornamento.  Spero che il capito chi possa piacere.
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Al prossimo aggiornamento!
   




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