Un errore

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Non parlavo con Colton da giorni, quelle poche volte che era a casa eh.  Domenica pomeriggio ero andata a fare  shopping con Nicole e Jenna. Stavamo diventando buone amiche , e la cosa mi rendeva fiera di me stessa. Non avevo sentito Trenton dal giorno del bacio. Era lunedì mattina, quel giorno ero particolarmente vogliosa di un bel abbigliamento. Indossai un maglioncino nero semplice , un jeans chiaro, una giacca di jeans sempre chiara , ai piedi misi uno scarponcino con un tacchetto non molto alto. Quella mattina i miei capelli erano più ricci del solito, indomabili. Intrecciai i capelli alla cute nella parte alta , ricadevano morbidi sulle spalle e aderivano perfettamente alla schiena , sfiorando il sedere. Molte volte la mamma aveva provato a farmi tagliare i capelli , mi ero rifiutata ogni volta. Sin da piccola i capelli mi era piaciuto portarli lunghi. Mi truccai con mascara , matita e burro di cacao.  Una volta pronta afferrai il mio zaino e scesi le scale. Era ancora presto , ma non avevo voglia di sedermi a mangiare con Colton. Forse ero abbastanza bambina, ma mi aveva ferita. Avevo parlato con lui , aprendomi, e mi andava bene che lui non ne volesse parlare ,  ma non mi andava bene di assistere a scene del genere senza avere una spiegazione. Entrai in cucina , dove Cloe stava preparando la colazione. 

<<Buongiorno , Cloe>> le sorrisi. 

<<Buongiorno, come mai già pronta?>> decisi di inventare una piccola balla. 

<<Io e le ragazze prendiamo un caffè insieme>> 

<<Quindi il fatto che eviti mio figlio non c'entra niente>> Ecco, come avete ben capito , Cloe era una persona molto sveglia, non si lasciava sfuggire niente. 

<<Non so di cosa tu stia parlando. Salutami papà>> dissi prima di recarmi verso la porta e uscire di casa.  Attraversai il vialetto ricoperto da ciottoli piccoli che a ogni mio passo  rilasciava un piacevole scroscio. Aprii il grande cancello con la mia chiave elettronica e uscii in strada. Camminai per le strade trafficate di Miami , le palme e la spiaggia in bella vista. Nell'aria il sapore salato del male.  Con lo zaino sulle spalle raggiunsi scuola. Trovai Ethan ed Alan seduti su un muretto vicino al cancello dell'entrata.

<<Dov'è Colton?>> chiese Alan. Mi portai dietro l'orecchio una ciocca di capelli. 

<<A casa, sono uscita prima di lui>> senza dire altro entrai dentro l'istituto. I due si scambiarono uno sguardo d'intesa , ma non dissero niente e mi seguirono.  Percorsi il corridoio affollato sino a raggiunge il mio armadietto. 

<<Centra per caso con quello che è successo sabato?>> chiese Alan. Ethan si girò a guardarlo confuso.  Giusto, Alan migliore amico, Ethan amico. Aprii il mio armadietto, e gli infilai dentro alcuni libri delle ora successive. 

<<Ha ragione Colton, non sono affari miei. E sai perché?>> dissi con lo sguardo rivolto al rosso dell'armadietto. <<Perché noi due non siamo niente>> chiusi l'armadietto provocando un suono secco. I ragazzi mi guardavano indecisi sul da farsi. Onestamente era un po' strano che parlavo con loro che erano amici di Colton, ma in fin dei conti era stato lui a presentarmeli. Non glieli avrei mai portati via , non ero quel genere di persona, sennò non mi sarei posta problemi a baciare il suo migliore amico. Parlando di Trenton... sperai di riuscire ad evitare tutto il giorno. Non ero in vena di altre discussioni. In lontananza vidi Trenton e Colton, così m affrettai a dileguarmi.

<<Ci vediamo dopo>> veloce come un razzo mi diressi in classe dove trovai Jenna e Nicole a parlare. 

<<Hey , Jojo>> quasi mi ero scordata di quel soprannome. 

<<Ciao ragazze>> le salutai per poi sedermi al mio posto. Ci raggiunsero anche i ragazzi , cercai in tutti modi di ignorare sia Colton che Trenton. Non era facile ma dovevo farlo, un po' per orgoglio un po' per salvare la loro amicizia. Le lezioni della mattina passarono veloci, arrivò anche la pausa pranzo , ma non la mia fame.

<<Jojo, non vieni?>> mi chiese Ethan.

<<Preferisco prendere una boccata d'aria  >> gli sorrisi per rassicurarlo. Proseguii per tutto il corridoio , finché non fui fuori e una leggera ventata di d'aria mi colpì il volto . Camminai sino al retro della scuola , dove si trovava un albero e un muretto. Una volta seduta presi a giocherellare con il telefono. All'improvviso un ombra si proiettò sulla mia faccia.

<<Ho l'impressione che tu mi stia evitando >> guardai il ragazzo davanti a me .

<<Cosa? Nah...>> guardai un punto in lontananza,  tutto pur di non guardarlo in quei occhi del colore dell'oceano .

<<Josie>> la sua voce era roca e profonda tanto da provocarmi un brivido lungo la schiena. Mi girai a guardarlo incantato. 
<<Ti propongo un'amicizia semplice e senza problemi.  Ci stai?>>
Amicizia? Non eravamo già amici ?
Annuii sorridendogli . Era la cosa migliore per tutti.  Continuammo a guardarci negli occhi , senza volerlo stavamo accorciando le distanze .  Quando le mie labbra toccarono le sue potei sentire una vampata di calore invadermi nel petto , salire sino alla gola e finire alle guance. 

<<Trenton , gli amici non si baciano >> risi leggermente in imbarazzo. 

<<Ah no?>> disse lui con finta confusione. Risi per la sua finta stupidaggine , quel momento venne interrotto da una figura in lontananza. Quando mi resi conto di chi si trattasse ebbi paura di quello che avesse potuto vedere. In lontananza vidi Colton , affiancato da Ethan. Dentro di me mi diedi della stupida per aver permesso a Trenton di baciarmi , senza pensare a come si sarebbe potuto sentire Colton.

<<Cosa state facendo?>>chiese con un tono di voce alto e duro, tanto da farmi venire i brividi. Ero come pietrificata , la sua reazione mi faceva stare male con me stessa. 

<<Colton calmati, non è successo nulla>> disse Trenton, so che l'aveva detto solo per calmare il suo amico, ma dentro di me ci stetti leggermente male. 

<<Baciarvi è niente?>> sentivo che la tensione saliva sempre di più, così come la mia paura. In momenti del genere mi facevo prendere dal panico, non ero mai stata particolarmente forte di carattere. 

<<Colton...>> feci per dire , ma mi interrotte bruscamente.

<<Tu! Non sei altro che una poco di buono, un errore. Lo sei stata quando ti hanno messo al mondo e lo sei stata quando sei venuta qui. Tua madre non era altro che una puttana , non potevi essere tanto diversa da lei>> a quelle parole mi infuriai. Nessuno, e dico nessuno si poteva permettere di dare della poco di buono a mia madre. 

<<Non ti azzardare a dire qualcosa su mia madre. Tu non la conosci , Colton. Non lascerò che la tua rabbia infanghi il nome di mia madre. E giuro su Dio, che se ti azzardi a dire, o anche solo pronunciare il suo nome, ti sotterro vivo>> parlai scandendo ogni singola parola, facendo qualche passo in avanti. <<Pensavo fossi una persona buona, ma mi sbagliavo>> sussurrai le ultime parole. Ricordandomi solo in quel momento la presenza di Ethan e Trenton.  Sorpassai Colton e poi Ethan , dirigendomi verso l'uscita della scuola. Forse avrei saltato qualche ora di lezione, ma in quel momento poco mi importava. Avevo fatto una promessa alla mamma, ma erano in momenti come quelli che avevo il bisogno di infrangerla . Di fare uscire le lacrime per sfogarmi , per poi riprendere il controllo e mettere fine alla sofferenza ritrovando il mio sorriso. 

Can't live without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora