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«Yoongi».

«Mhm».

«Non riesco a dormire».

Yoongi sospirò e si voltò verso il letto di Woohan. Era sul punto di addormentarsi, quando la voce del ragazzino lo aveva trascinato via dal pacifico sonno che stava per raggiungere. «Conta le pecore.» gli rispose infastidito, per poi tornare a sdraiarsi con il viso verso il muro. Il suo compagno di cella ammutolì, probabilmente offeso dalla risposta brusca che gli era stata riservata; ma, sebbene Yoongi non lo sapesse, era piuttosto testardo, e insistette: «Per favore... mi annoio».

Yoongi sbuffò e rivolse nuovamente la sua attenzione a lui. «Parla, se ti annoi così tanto. Raccontami qualcosa.» gli suggerì, sperando di riuscire a dormire il prima possibile. «Oh, ehm... va bene!» esclamò Woohan, improvvisamente più allegro «Ti racconterò un episodio di quando ero bambino, va bene?»

«Certo, io ti ascolto.» rispose l'altro, con la voce già impastata dal sonno. Se gli andava bene sarebbe riuscito ad addormentarsi prima che il ragazzino avesse finito di parlare. Sempre che non fosse tornato a svegliarlo. A quel punto non avrebbe più controllato i suoi istinti e lo avrebbe molto probabilmente strangolato.

«Uhm, vediamo... ah sì! Posso raccontarti di quando io e il mio amichetto da piccoli ci siamo persi al centro commerciale!»
Già sembra emozionante, pensò Yoongi mentre lo ascoltava, pronto a chiudere gli occhi per tornare nel mondo dei sogni. Prima di abbandonarsi al sonno, però, come sempre aveva la sua sessione di pensieri, che sfiniva il suo cervello fino a spegnerlo. Un pensiero si legava all'altro, creando così una catena confusa che pian piano lo portava ad isolarsi dal mondo circostante per finire nella tranquillità del suo riposo.
Quella sera il suo primo pensiero fu...
... la cena. Non sapeva di preciso perché, ma gli era venuta in mente quella e sarebbe partito da lì.

«Eravamo al negozio dei videogiochi, e ci eravamo fermati a guardare quello di Super Mario...»

Quella sera aveva mangiato del riso condito con il kimchi. Niente di che, ma a lui non dispiaceva né il riso né il kimchi, quindi era stato piuttosto felice in confronto alle altre volte in cui aveva dovuto mangiare il salmone...

«... ad un certo punto però ci siamo allontanati, e abbiamo deciso di esplorare il resto del negozio...»

... invece Jungkook, che era accanto a lui, non sembrava aver apprezzato molto il pasto, e non sembrava neanche molto in vena di chiacchiere, quindi Yoongi si era ritrovato a guardarsi intorno per la noia. E mentre si guardava intorno aveva notato un tizio che, dal tavolo in fondo alla mensa, lo stava fissando con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono...

«... finché poi, stufi di stare a guardare sempre le stesse cose, non abbiamo deciso di uscire dal negozio...»

... era sempre lui. Jimin. Non accennava a distogliere lo sguardo nemmeno quando Yoongi si fu accorto di lui, anzi, allargò ulteriormente il sorriso. Ma che voleva da lui? Solo dopo qualche istante che era sembrato un'eternità si era deciso a voltarsi nuovamente verso gli uomini seduti al suo tavolo. E in quel momento a Yoongi era tornato in mente il momento avuto prima alle docce...

«... ci siamo ritrovati in mezzo ad un sacco di gente, non capivamo più nulla, e nella fretta siamo finiti in un altro negozio...»

... gli aveva detto apertamente in faccia che "si sarebbe divertito a toccare ancora il suo cazzo", facendolo quasi strozzare con la sua stessa saliva, e poi se n'era andato come se niente fosse, lasciandolo lì come un fottuto ebete...

«... era un negozio di dolci! Peccato che non avessimo soldi con noi, li avevano i genitori del mio amico...»

... e poi era inutile negare che lo inquietasse, e non poco. Aveva un certo potere lì dentro, e avrebbe potuto ancora farlo prendere a calci dai suoi uomini se avesse fatto qualcosa che non gli andava bene...

PRISON | Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora