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Appena entrò in cella Yoongi notò che Woohan si era addormentato sul suo letto, nascondendo il viso nei cuscini. Probabilmente era sfinito dal lavoro faticoso, ed era comprensibile, dato che aveva solo quindici anni.
Anche Yoongi in un'altra occasione si sarebbe ben volentieri messo a dormire, ma al momento nemmeno ci provò, consapevole che non avrebbe mai trovato il sonno di cui aveva tanto bisogno.

"Dove hanno portato Jimin?"

"È lo stesso posto in cui lo avevano portato uno dei primi pomeriggi, mentre stava parlando con me nel cortile?"

"Perché sembrava così nervoso?"

"Che vuol dire che hanno cambiato i programmi?"

"Che cosa succede in quel posto?"

Yoongi, senza rendersene conto, continuava a farsi domande sulla stessa persona. Ormai aveva accettato il fatto di essere incuriosito dal ragazzo, ma non avrebbe mai pensato di arrivare ad essere bramoso di scoprire così tante informazioni su di lui.

Da quando era stato trasferito a Eoduun era riuscito a dormire ben poco, principalmente a causa di Jimin. Yoongi non riusciva a capire perché ne fosse così attratto, perché ogni volta che la sua mente aveva la possibilità di vagare i pensieri finivano sempre per riguardare lui. Certo, il suo aspetto esteriore lo aveva colpito dal primo momento in cui l'aveva visto, ma con il passare dei giorni si era aggiunto qualcos'altro; Jimin non gli piaceva, ma sicuramente gli interessava molto. Qualcosa nel suo comportamento incomprensibile, nei suoi occhi languidi e nel suo sorrisetto strano lo rendeva un enigma piuttosto complicato, ma che Yoongi era deciso a risolvere.

«A che pensi?»

La voce di Woohan lo fece distrarre all'improvviso, facendolo voltare di scatto verso di lui. Il ragazzino lo stava guardando intensamente, mentre era raggomitolato nelle lenzuola. «Credevo stessi dormendo.» ammise Yoongi, che ancora non capiva come il ragazzino avesse fatto a svegliarsi e voltarsi verso di lui senza fare alcun rumore, che fosse un respiro pesante o il cigolare del letto.

«Mi sono svegliato ora.» disse Woohan, e all'annuire dell'altro ripeté: «A che pensi?»

«A niente.» mentì Yoongi, distogliendo lo sguardo. «Non è vero. Quando guardi il soffitto con gli occhi vuoti significa che stai pensando a qualcosa.» ribatté Woohan con la sua vocina flebile. Yoongi alzò un sopracciglio, confuso: «Scusa, come fai a saperlo?»

Il ragazzino sorrise debolmente, sistemandosi meglio sul materasso. «Non sto sempre a dormire.» rispose «A volte mi sveglio e non riesco più ad addormentarmi. Quindi ti guardo». Il maggiore non disse nulla, ancora confuso. Era sicuro che ogni volta che si sdraiava Woohan stesse dormendo, o che almeno stesse tenendo gli occhi chiusi, ma a quanto pareva c'erano volte in cui lo osservava. E non solo, era anche riuscito a riconoscere alcune sue abitudini.

«Non credevo di essere osservato.» commentò serio, forse più a sé stesso che al minore, ma poi aggiunse scherzosamente: «Sono uno spettacolo così bello?»

Contro ogni sua aspettativa le guance del ragazzino divennero rosate, mentre lui cominciava a balbettare con un sorrisino timido: «B-Beh insomma, un... un pochino s-sì».

«Ehi tranquillo, stavo scherzando.» lo rassicurò Yoongi «Comunque grazie per il complimento». A quelle parole Woohan si agitò tra le lenzuola e si rimise con il corpo rivolto verso il muro, più imbarazzato che mai.

Il maggiore non venne disturbato fino all'arrivo dei dipendenti, che li portarono verso la mensa.

Al tavolo trovò come al solito Jungkook, Seokjin e alcuni sconosciuti che probabilmente erano loro amici. Yoongi prese posto di fronte a Jungkook e Woohan si sedette accanto a lui.

PRISON | Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora