“Ti dispiace?”
“Onestamente, sì. Sto finendo di lavarmi via la maschera, non potresti aspettare il tuo turno?”
“Non è colpa mia se rompi i coglioni con la tua maschera allʼuna di notte. E poi, devi per forza occupare tutto lo spazio per chinarti sul lavandino? Vorrei solo passare e arrivare al cesso per evitare di pisciarmi addosso.”
“Madonna oh.” Imprecò Lele mentre si rimetteva in posizione eretta, schizzando acqua dappertutto. “Si puoʼ sapere che cazzo ti gira storto sti giorni? Dormi col culo scoperto?”
“Non ho niente, ti sbagli.” Mi diressi verso il water, dandogli le spalle in modo tale che non potesse vedere la mia faccia.
“Non è vero. Anzi, sembra proprio che tu ce lʼabbia con me.” Proseguì, asciugandosi il viso con un asciugamano. “Che ho fatto? Qualcosa di male?”
In quel momento mi fece quasi tenerezza, e mi dimenticai per un secondo del motivo per il quale ce lʼavessi con lui, addolcendomi appena.
Non aveva fatto niente.
Un bel niente.Se non instaurare un rapporto di amicizia esclusiva e a mio parere fin troppo profonda con la ragazza con la quale mi stavo sentendo io.
Sembrava quasi un dispetto, quando mai era successo, io che uscivo con una persona e uno dei miei migliori amici che incominciava a chattarci quasi più frequentemente di me?
Non era neanche per Luce in sé che mi infastidiva la questione (forse solo un pochino) ma proprio per un fatto di... codice etico? Insomma, io non avrei mai scritto a unʼipotetica ragazza con la quale stava uscendo lui, o gli altri. Un conto era se faceva già parte della nostra compagnia, ma contattare unʼestranea così a buffo, a parer mio, era scorretto.
“Tanche?” Mi richiamò, notando che mi ero perso nei miei pensieri.
Era vero che lo stavo trattando male, ma era anche vero che mi veniva davvero difficile avercela con lui, e soprattutto, non potevo accettare la situazione inversa, ovvero che lui ce lʼavesse con me, e sapevo che continuando con quellʼatteggiamento ce lo avrei portato.
Perciò dovevo sputare il rospo.“Okay, come vuoi. Ti ricordi quando ti piaceva quella tizia, qualche tempo fa?”
“E allora?” Chiese, senza seguire il mio ragionamento.
“E allora” Lo affiancai al lavandino, sciacquandomi le mani. “Ti sarebbe piaciuto se io avessi iniziato a scriverle?”
“O mio dio.” Si allontanò, tirandosi i capelli, come se avessi sparato la stronzata più grande degli ultimi cinquantʼanni. “Sì tratta di... quello? E ti ci è voluta quasi una settimana per tirare fuori questa stupidaggine?”
“Sai cosa? Fanculo.” Lo superai, uscendo dal bagno per fiondarmi nella mia stanza. Stupidaggine, come no, una volta tanto che Tancredi prova uno straccio di emozione, è una di stupidaggine.
“Fanculo un cazzo!” Mʼinseguì, sbraitando come un invasato.
“Vattene Lele, per davvero. Torna di là dalle tue maschere e dai tuoi balletti di merda e lasciami solo prima che dica qualcosa di cui potrei pentirmi.”
“Ma ti sei bevuto il cervello?” Proseguì lui, sbattendosene altamente del mio suggerimento di lasciarmi solo. “Stai facendo una scenata per una cosa da niente, perché non sei venuto a parlarmene quando ha iniziato a darti fastidio? Ti avrei spiegato con calma, ma no, tu devi farti le tue idee malate nella testa, non dire niente a nessuno e poi alla fine sbottare tutto insieme. Complimenti per la maturità.”
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Defenceless
FanficSe un giorno qualcuno mi avesse chiesto di dare la mia prima impressione su di lei, avrei probabilmente risposto "sfacciata." Non che io non lo fossi anche di più, ma cʼera qualcosa in lei in grado di catturare subito, come una specie di calamita, e...