LA GROTTA MISTERIOSA

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Il guerriero della luce crede.
Proprio come credono i bambini.
Poiché crede nei miracoli,
i miracoli cominciano ad accadere.
Poiché ha la certezza che il proprio pensiero,
possa cambiargli la vita,
la sua vita comincia a cambiare.
Poiché è certo che incontrerà l’amore,
l’amore compare.

(Paulo Coelho)

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Lele condusse più volte Camilla a uno dei suoi rifugi più lontani, nascosti e quasi inaccessibili: una grotta dove una leggenda raccontava che durante l'eclissi lunare un giovane dal cuore puro e coraggioso scendesse giù nell' oscurità, estraendo il suo flauto, suonando per ore fino all'apparizione di una luce e in seguito di animali e uomini come mai si erano visti prima.
Si narrava che costoro conducessero il suonatore nel loro mondo, a scoprire tesori e ricchezze senza poter più farvi ritorno catturati per l'eternità.
Ovviamente nessuno credeva a questa leggenda anche se molti giurarono di aver udito in quelle notti buie strani rumori e visto luci provenire dalla grotta, Lele compreso, che credeva fermamente a quelle leggende.
Fu durante una giornata particolare, calda e un poco umida, che Lele prese la decisione di condurre Camilla in quella grotta, era da un po' di tempo che rimuginava, voleva un posto speciale per la sua amica del cuore e quello gli parve il più adatto.

Un bel giorno di sole, di un giovedì pomeriggio, si erano ritagliati un po' di tempo dalle loro varie attività scolastiche e extra.

«Camilla buttati forza», gridava Lele dopo aver preso la rincorsa dalla rupe che avevano scelto tra le tante, isolata e lanciando via calzoncini e canottiera verde e blu con la scritta
Gringo la sua banda rock preferita in vigore al momento.
In un attimo di concentrazione dopo essere rimasto a piedi nudi ecco giù a tuffarsi a bomba piegando le gambe sulla pancia e tenendo chiuso il naso con due dita della mano.
Il suo torace era mingherlino ancora in via di sviluppo ma aveva delle gambe lunghe e un fondoschiena pieno e sodo.

«Non è fredda l'acqua ?»

«No tranquilla adesso si sta bene dai ...».

Camilla allora senza paura dopo aver sfilato il suo abitino bianco smanicato lungo fino a metà coscia a mostrare le sue gambe snelle e un costume intero variopinto che le lasciava nude anche pancia e schiena donandole splendore e grazia nonostante avesse poco seno, si preparò a gettarsi in acqua.
Dopo aver preso una giusta rincorsa con uno slancio si buttò tenendosi il naso chiuso con indice e pollice in modo che finendo sott'acqua non le entrasse di forza nel naso.
Li vicino c'era una rientranza nascosta dove Camilla e Lele si misero a fine nuotata a prendere il sole e, asciugarsi.
Entrambi avevano la carnagione chiara ma lei in modo esagerato che la rendeva agli occhi di tutti fragile come una bambola di porcellana ma che al contrario, era molto forte e instancabile.
Stavano bene insieme.
L'uno, in un certo senso, completava l'altro.
Coricati ad ammirare il cielo rimasero così in silenzio per un po'.

  

                                                                                   

                                          CAMILLA

                                          CAMILLA

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