MOBILIS IN MOBLIE

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Il mare serve per ricordarci
che siamo parte di un disegno
molto più grande. (Anonimo)

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E il mare concederà
a ogni uomo
nuove speranze,
come il sonno
porta i sogni.

(Cristoforo Colombo)

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Lo strano gruppetto procedeva a passo spedito, scendendo fino alla stanza dove poco prima avevano individuato il sottomarino Nautilus, che li avrebbe aiutati a tornare a casa e ad affrontare Coppelius, o almeno così pensava anche Lele, pur nella confusione mentale in cui versava in quel momento.
Anche se c' era qualcosa che non gli quadrava, ma proprio no.
Ripensava a tutto quello che gli era capitato, da quando era iniziato tutto.
E mentre scendevano le scale, Lele ritornava con la mente alle creature che avevano dovuto affrontare, a Wally che era rimasto terrorizzato e forse ormai morto nella loro realtà, a Chimera e Medusa, quest' ultima aveva saputo colpire Lele dove gli faceva più male e forse sarebbe morto se non fosse stata per la ragazza falco e Anubis.
Eppoi Camilla che si trasforma in quel modo, che riesce ad assoggettare il Minotauro e a riportarlo in una forma umana, Camilla che ci aiuta a combattere ma che viene rapita da Wally.
Il libro che giustamente li guida fino a quel portale caverna.
Eppure quel labirinto non aveva senso, a meno che...
Erano ormai arrivati alla stanza del Nautilus quando a Lele, come per magia, tutti i pezzi andarono a posto.
O almeno cosi credeva, quando si diede una manata sulla fronte, dandosi dello stupido idiota citrullo carciofo e quanto altro riuscì ad attingere al suo ricco vocabolario di improperi che riusciva a proferire.

«Fermi tutti! Ho capito tutto, è una maledetta trappola», urlò Lele, rivolto al gruppetto e puntando un dito come se stesse ammonendo.

«Lele, amore, cosa ti succede? Come sarebbe a dire una trappola?», chiese in tono dolce Camilla.

«Ma non capite? Ma pensate che siamo cosi stupidi noi umani? È una trappola di Coppelius!», rispose Lele concitato stringendo ancora più a sé il libro.

«Lele... spiegati... non capisco», disse Selene.

«Vieni qui, Selene, staccati da loro, smettiamola di assecondare il burattinaio», rispose Lele, prendendo la ragazza con sé.

«Amore, mi stai spaventando ma non possiamo fermarci, dobbiamo fuggire da qui prima che Coppelius ci trovi», rispose Camilla preoccupata.

«Invece non andiamo da nessuna parte, Camilla! Hai finito di prendermi in giro e io stupido che mi sono innamorato pure di te», le disse Lele con freddezza.

«Cosa vorresti dire?», chiese Camilla sgomenta.

<<Lele che cosa ti passa per la testa? Camilla ci ha sempre aiutato anche contro le ombre alate e ovunque>>, ribatteva incredulo Dedalo, un tempo la creatura mitologica rammentando la dolcezza di Camilla verso il Minotauro.

«Era tutta una messa in scena ben olchestrata fin dalla sua comparsa dalla tempesta di meteoriti. Tutto troppo bello, troppo avventuroso, troppo fantasy. Tu che sembri uscita da un film di fantascienza, io con il mio flauto, il tuo rapimento, la discesa nella grotta, il labirinto, i ghouls, il Minotauro che si trasforma... tutto magico... tutto finto... c'è sempre Coppelius dietro tutto questo, non è vero?», affermò Lele con convinzione.

Camilla lo guardava a bocca aperta, per poi assumere inaspettamente una espressione fredda, che Lele non aveva mai visto prima e che gli raggelò il sangue.
Anche gli altri ne furono scioccati, Dedalo compreso che rimase ammutolito.

IL LIBRO DEI 9 ANELLI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora