AMORE ETERNO
Ancor prima che l'uno
sapesse dell'altra,
noi ci appartenevamo.(Friedrich Holderlin)
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Lele e Camilla, seguiti dal Minotauro, tennero il passo dietro al fauno Inus, che li guidava a passo sicuro verso la Torre occupata da Coppelius, il quale, secondo il fauno, tiranneggiava sulle creature che aveva imprigionato in quei sotterranei del labirinto.
Lele rimuginava preoccupato tra sé e sé, la cosa non sfuggì a Camilla, che subito gli prese la mano nella sua, facendogli capire con uno sguardo e una stretta che poteva confidarsi.«Stavo ripensando a quello che mi era capitato con Medusa. Ha fatto leva sui miei punti deboli, i miei conflitti interiori e i ricordi dolorosi che ancora adesso mi fanno avere gli incubi di notte. Non voglio pensare a cosa mi accadrebbe se dovessero attaccarmi ancora in quel maledetto modo», disse Lele, con voce contratta.
«Medusa deve averti fatto vedere il tuo inferno dentro, quello che anche io percepisco e che ogni tanto fai venire fuori, quando sogni la notte. Sudi tantissimo e chiami sempre il nome della tua mamma, senza sosta. Riesco a calmarti sussurrando al tuo orecchio tante parole dolci, stringendoti a me e dando tanti baci e carezze. Ma a volte è inutile. Alla fine il trauma è troppo forte e tu troppo arrabbiato con il mondo intero e troppo solo», disse Camilla quasi sottovoce, tanto che Lele faceva fatica a sentirla.
«Mi stai psicanalizzando? Beh ti ringrazio, dottoressa Freud, che in tedesco si legge Froid e in francese Fruà. Ma non è che mi sia di molto aiuto», rispose acido Lele.
«Senti, bimbo, inutile che mi diventi acido. Sto solo cercando di aiutarti perché io, a parte la suora che mi ha trovato e che mi ha salvato da morte certa, non ho avuto una famiglia. E ora forse inizio pure a capire perché non l’ho avuta. Ma tu devi metterti in testa che quello che è successo ormai è stato. Puoi scegliere la via più facile, continuando a essere lo stronzetto incavolato con il mondo intero che nessuno lo capisce oppure imparare ad affrontare la vita a testa alta con un grande sforzo di volontà. Dando finalmente
l’ addio a tua madre, cosa che io non ho potuto fare, visto che ero su un tavolo operatorio mentre lei ormai era morta per quel colpo di pistola maledetto», rispose arrabbiata Camilla, con gli occhi che le brillavano.«Colpo di pistola? Che vuoi dire, non capisco…», chiese Lele costernato.
«Vedi qui? Adesso si vede poco ma dovrebbe esserci una bella cicatrice da colpo di pistola. Accadde quando mi ritrovarono dispersa e confusa nella neve e Suor Luce, la mia mamma adottiva, mi portò in ospedale e cercò i miei genitori biologici, senza risultato. E alla centrale di polizia, un egiziano drogato marcio rubò una pistola ad un agente e si mise a sparare. Suor Luce mi fece scudo con il suo corpo, lei morì e io restai ferita grave, rimasi in ospedale non so più quanti giorni. Le suore mi riaccolsero da loro e rimasi fino a quando non venni mandata a scuola in città. E poi… non avevo mai conosciuto l’ amore fino a quando ti ho incontrato. E ora vorrei solo tu stessi bene…», disse Camilla con le lacrime agli occhi, ricordando quei difficili momenti.
Si fermarono di colpo al segno del Fauno Inus.
La Torre del Sogno di Babele si stagliava in tutta la sua maestosità, sull’ altopiano di quel luogo.
Lele non riusciva a capacitarsene, ma forse ora aveva intuito come doveva essere l’ intersecarsi di più dimensioni in uno stesso punto e quanto potesse essere destabilizzante il passaggio tra l’ una e l’ altra.«Da dove siete scesi, fuggendo dal labirinto, quel pertugio conduce alla Terra Cava, un luogo che anche gli umani hanno cercato per tanto tempo, se noti, ci sono delle scritte proprio su quella parete», fece cenno Inus.
Camilla si avvicinò e con i suoi occhi brillanti lesse delle scritte sbiadite tracciate con una mano incerta e debole.
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IL LIBRO DEI 9 ANELLI
Fantasy"NON PUÒ PIOVERE PER SEMPRE" CIT. tratta dal film IL CORVO (11 maggio 1994) 💟❤️💟❤️💟❤️💟❤️💟❤️💟❤️💟❤️💟❤️💟 Periodo molto triste per noi italiani a causa di questo Covid-19 detto coronavirus ma anche per me per problemi gravi...