I NOVE ANELLI DEL MULTIVERSO

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Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti,
non avevo il nero per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco per il volto dei morti,
non avevo il giallo per le sabbie ardenti.
Ma avevo l'arancio per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste per i chiari cieli splendenti,
e il rosa per il sogno e il riposo.
Mi sono seduta,
e ho dipinto la pace.

(Tali SoreK)

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Selene stava combattendo con tutta se stessa contro le creature micidiali quando vide aprirsi davanti a sé un vortice bianco, con sua grande sorpresa apparvero Lele nella sua svolazzante veste rossa e un uomo che comprese al volo essere Coppelius.
Selene e Anubis lottavano come leoni per rimandare indietro i tremendi scorpioni richiamati dal loro capo corazzato rimasto solo e che li avevano raggiunti anche sottoterra, in quanto molti di questi, erano i piccoli delle gigantesche creature anch'esse feroci e predatrici.
Camilla ormai era accasciata al suolo, totalmente inerte.

«Selene, colpiscilo con i tuoi raggi energetici!», urlò Lele, indicando un disorientato Coppelius.

Selene non se lo fece ripetere e scaricò due potenti fulmini contro l' uomo che le aveva rovinato la vita, seguita a ruota da Anubis, che lo folgorò con il suo bastone.
Inaspettatamente Coppellius ormai ferito gravemente e piegato in due ma ancora in piedi, resosi conto di stare per dissolversi nel nulla fece l' unica cosa egoistica in suo possesso, concentrò le ultime sue risorse per far apparire con la sua magia e dinanzi a lui, una bolla di sola energia con all' interno il frammento di medaglione contenente gli schemi mentali di Camilla allo scopo di farsi colpire dalla potenza del bastone di Anubis.
Coppellius non voleva lasciare che gli schemi mentali di quell' unico golem semi umano, il suo capolavoro assoluto, finissero nelle mani del Custode del Libro dei Nove Anelli e sperando cosi si distruggessero insieme a lui.
Selene non poté impedire che il colpo partito dal bastone di Anubis prendesse in pieno la bolla come nemmeno Lele aprire nuovamente il libro per attivare in un lampo un altro scambio temporale dove trasportare Coppellius e recuperare in un secondo tempo il frammento di medaglione ancora integro.
Si trattava di pochissimi secondi dal momento dello sparo.
Camilla non era più in grado di aiutarli, era spacciata se non fosse che il Dio RA apparve improvvisamente nella mente di Selene.

«Selene o discendente Regina Iside, il tempo che la dinastia delle divinità egizie si ristabilisca è ormai giunto e come dice il sacro libro».

All' improvviso ecco aprirsi il libro autonomamente e cadere a terra dalle mani di Lele che sbigottito dalla forte luce sprigionata da esso si allontanò raggiungendo il corpo inerte della sua amata Camilla.
Subito dopo tutto smise di muoversi, il tempo si fermò come ogni cosa intorno.
Il bagliore della luce dello sparo ecco rallentare e bloccarsi.

<<Che succede?>>, pensò tra sé e sé Selene notando che tutti i presenti, a parte lei, erano paralizzati come se fossero entrati in trance.

«Guarda il libro, l' ultima pagina dove si è aperto ora?», continuò la voce nella sua mente, quella del Dio di tutti i mondi e delle divinità egizie.

Selene come inebetita, obbedì e avvicinandosi al libro vide, raffigurata in quell' ultima pagina, il finale di quella che doveva essere la storia del Libro dei Nove Anelli.
Notò se stessa in un grande abito regale a fianco di Anubis con una corona dorata sulla testa dove era molto felice e poi, Lele con Camilla insieme con il libro in mano dinanzi ad una biblioteca.

IL LIBRO DEI 9 ANELLI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora