L'arrivo

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Gerard's pov

L'amica di mia madre e suo figlio stanno arrivando.

Non riesco a sopportare l'idea di passare una settimana a casa mia con quello... E' strano, è troppo strano, anche per me ed é davvero noioso, non sorride mai, non sa cosa sia il divertimento.

Credo che la cosa sia reciproca perchè spesso mi guarda come se fossi un'alieno, ok sono strano, ma se si vedesse in terza persona si stupirebbe per quanto lui è strano. Quando stavamo insieme non sapevamo di che parlare,alle elementari giocavamo spesso insieme ma da quando siamo cresciuti non ci parliamo piú, non siamo molto diversi, abbiamo gusti simili in alcune cose ma non riusciamo ad andare d'accordo, piú che altro non riusciamo ad avere una conversazione, lui poi a volte é troppo timido e mi sembrava falso, mi irrita.

Semplicemente non mi sta simpatico e io non sto simpatico a lui, sarebbe tutto più semplice se non ci fossero le nostre madri a costringerci a vederci continuamente.

Oggi però sarà la prima volta che dormono qua, di solito andiamo in hotel o altri posti tutti noi, compresi Mikey e papà, vorrei essere andato con loro, quando mi avevano proposto di andare a New York con loro avevo rifiutato perchè l'avevo già visitata e volevo stare a casa ma non pensavo mia madre avrebbe invitato gli Iero.

I miei pensieri vengono interrotti dal citofono. Fantastico, per una settimana non avrò privacy praticamente.

<<Oddio sono arrivati!>> mia madre urla dal piano di sotto correndo verso la porta facendomi sorridere, almeno uno dei due si sarebbe divertito.

<<Linda!!>> sento anche Linda urlare, ormai é come una zia per me come mia madre lo é per Frank. <<Gerard vieni a salutare!>>

Scendo sbuffando e andando all'entrata trovando mia madre e Linda urlare e quasi piangere dall'emozione mentre parlano del più e del meno, ogni volta che si vedono fanno sempre così.

Noto Frank intento a portare due valigie e una chitarra dentro la casa perchè la madre lo aveva abbandonato per parlare con la mia.

Lui é più basso di me... no, non é più basso di me, é basso e basta.

<<Ti aiuto?>> gli chiedo vedendo che ha difficoltà a portare la valigia di sua madre che é quasi alta quanto lui, a cosa serviva una valigia così grande per 6 giorni?

<<No, ce la faccio>> é troppo timido per ammettere di voler dell'aiuto, sospiro, infastidito dalla sua timidezza, mi dá davvero i nervi alcune volte, ci conosciamo da quando siamo nati praticamente e all'inizio andavamo pure d'accordo ma alle medie ha iniziato a essere strano e timido e ci siamo distaccati, non so che problemi abbia.

Notando le nostre madri intente a ignorarci e ridere e scherzare cerco di fargli prendere più confidenza facendogli il tour della casa.

Dopo aver fatto il piano terra lo porto al piano superiore e lo faccio prima entrare nella camera di Mikey che avrebbe usato lui per il momento. Lo vedo sistemare la valigia vicino al letto continuando a ispezionare con lo sguardo la camera di Mikey, sorrise notando i poster che aveva Mikey sul muro degli Smashing Pumpkings e degli Iron Maiden.
Gli piacciono? Forse non sarebbe stato così male conoscerlo meglio, non conosco nessuno a cui piacciono queste band.

Lo porto nella mia camera e il suo sorriso si allarga quando vede i miei poster sul muro: avevo poster dei Metallica, anche io degli Iron Maiden e uno di David Bowie, ne ho molti altri ma non ho voglia di appenderli.

<<Ti piacciono queste band?>> mi chiede continuando a guardare la mia stanza e avvicinandosi alla mia collezione di vinili.

<<Si, anche a te?>> finalmente una conversazione normale dopo 17 anni di conoscenza.

<<Si, li amo>> forse non sarebbe stato così male passare così tanto tempo con lui dopotutto.

Dopo aver guardato ogni angolo della mia camera va in camera sua o meglio di Mikey per disfare la valigia sistemando qualche cosa qua e là e sistemarsi.

Frank's pov

All'inizio pensavo sarebbe stato terribile passare 2 settimane con Gerard, la situazione era sempre tesa da quando stavamo alle medie.

Era lì che avevo capito di essere attratto anche dai ragazzi e avevo paura di innamorarmi di un ragazzo etero così mi comportavo in modo strano e distaccato con tutti i ragazzi carini di cui potevo innamorarmi, tra cui Gerard, perchè si, è davvero bello e ho il terrore di affezionarmi troppo.

Devo dire che Gerard mi è sempre sembrato il tipo di ragazzo che ascolta questo tipo di musica ma non glielo avevo mai chiesto per non farlo avvicinare a me ma a quanto pare non ho molta scelta ora.

Devo scegliere se evitarlo facendo passare 6 giorni noiosi a entrambi o avvicinarmi un po', divertirci e poi pentirmi.

Ovviamente decido di scegliere la seconda opzione, almeno lui sarebbe stato felice, penso.

La prima cosa che faccio è prendere la mia chitarra in mano, non vado da nessuna parte senza e ho portato quella elettrica con le cuffie, quindi non avrei disturbato nessuno.

Inizio a fare dei famosi riff che mi venivano in mente quando sento Donna chiamarci a tavola.

Poso la chitarra e scendo per mangiare.

<<Allora, Gerard ti ha fatto vedere la casa vero?>> dice Donna cercando di sembrare seria, é troppo felice per essere seria, lei e mia madre si vogliono un mondo di bene.

<<Si, si>> la rassicuro sorridendo e lei sorride a sua volta.

<<Bene>>

Ed ecco che ricominciano a ignorarci parlando di affari loro, capisco che per colpa della distanza non si vedono molto ma sembrano proprio dimenticarsi della nostra esistenza.

Dopo cena ci sediamo tutti sul divano obbligati dalle nostre madri.

<<Allora ragazzi, parlate un po' su>> già non ci parliamo di nostro, se cerca di scioglere il ghiaccio così non credo che ci saremmo mai detti qualcosa.

Vedo Donna fare un cenno del capo a Gerard mentre scuoteva la testa come segno di disapprovazione ma vedendo che lei insisteva sui sbuffa.

<<Frank, ti va di andare in camera?>> non sapeva recitare, quel tono era più falso di una banconota di 3 euro.

Avrei voluto dirgli di no, non è che mi avrebbe fatto molto felice ma con le nostre madri che ci fissano sono costretto a dire di si.

Una volta saliti ci sediamo sul suo letto e iniziamo a parlare della musica, l'unica cosa che ci unisce al momento.

<<Wow non pensavo ascoltassi vera musica! Pensavo fossi uno di quei soliti ragazzi noiosi che ascoltano rap o trap fingendosi depressi>> ride, wow non pensavo di sembrare così noioso.

<<Non sono quello che sembro>> dico sorridendo facendogli alzare un sopracciglio.

<<Beh lo vedo, mi stai sorprendendo e non poco>>

Veniamo interrotti dalle nostre madri che urlavano preoccupate di scendere.

<<Ragazzi... Al telegiornale stanno dicendo che ci sono casi di coronavirus anche qua e che tra 1 settimana chiuderanno tutto...>> Il virus ormai si espandeva nel mondo ma in Asia e in Europa e mai avrei pensato che venisse qua e facesse questo casino.

Non so che dire o pensare. Non volevo passare più tempo qua ma so che non mi sarebbe dispiaciuto, tanto non avevo amici a scuola.

<<Non ci sono treni all'ultimo secondo... mi dispiace Frank... Ma saremo in quarantena insieme, non si sa per quanto durerà...>>

Gerard's pov

Fantastico... se trovavo difficile passare una settimana con lui figuriamoci mesi con lui...

Devo ammettere che non è male come pensavo ma comunque non volevo passare così tanto tempo con lui.









Quarantine Together {Frerard}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora