Vuoto

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Eravamo a Luglio ormai, come ogni notte sentii la porta sbattere e la solita voce che diceva "izukuuu dove sei?" e io puntualmente dovevo andare da lui se non volevo ritrovarmi peggio. Quella sera però era diversa, non era solo e aveva una busta in mano.

"chi sono le persone vicino a te Izumo" gli chiesi, quella sera avevo più paura del solo, avevo un serio presentimento di non potercela fare, pensavo che non sarei riuscito a vedere il sole del mattino seguente "non devi temere Izuku, sai che lo faccio per il nostro bene, io non ti farei mai del male, ricordati che io e tua madre ti vogliamo bene" mi disse con un ghigno lanciandomi successivamente la busta che aveva in mano "aprila" capii che non era una proposta ma un ordine. Deglutii nervsamente e la aprii: conteneva una lingerie. Il giorno che temevo di più era arrivato, cercai di scappare ma quei tre riuscirono a fermarmi, calde e salate lacrime scorrevano sul mio volto, mi mancava l'aria ero nel completo panico, non sapevo assolutamente che fare quindi preso dalla paura riuscii a fare una cosa inaspettata sia per Izumu che per me "MAMMA TI PREGO AIUTAMI" urlai più forte che potessi, speravo nel suo aiuto, mi tapparono la bocca subito dopo mettendomi successivamente un panno e legandomi i polsi poi mi buttarono sul divano: cercai di dimenarmi il più che potevo, non volevo che accadesse, non volevo immaginare cosa mi potessero fare in quel momento, non volevo non volevo non volevo. Potevo sentire il panno umidirsi da fuori, non avevo mai sprecato così tante lacrime.

perché sta succedendo a me?

Ad un tratto si fermarono, riuscii a sentire solo delle urla per poi vedere tutto nero: ero svenuto. Mi svegliai il mattino seguente sul mio letto, in camera c'ero solo io, così decisi di andare in cucina dove c'era mia madre e Izumu, non ebbi il coraggio di parlare della sera prima. "dormito bene?" la domanda di mia madre interruppe il silenzio che si era creato in quella casa, riuscii a rispondere "si", non volevo far preoccupare di più mia madre, sapevo che l'urlo che avevo sentito la sera prima era il suo, speravo solo non le avessero fatto nulla "mamma tu invece come st-" venni interrotto, si girò i scatto verso di me e mi disse "io sto bene caro" le guardai i lineamenti del volto, non avevo visto lividi o altro ma non ero sicuro che non le avessero fatto nulla quindi aspettai di vederla in costume per esaminare se sul corpo riportasse particolari segni di aggressione, sapevo che non potevano rimanere a bocca asciutta quella sera quindi aspettai fin tanto non andammo in spiaggia tutti e tre.

Izumu: "io vado a fare il bagno, voi restate qui" disse guardandoci con provocazione, sapevo e ormai anche mia madre cosa ci avrebbe fatto se avremmo provato a fuggire. "m-mamma, mi dispiace così tanto non volevo che ci fossi anche tu di mezzo, scusami, scusami tanto" avevo ragione, il suo corpo era pieno di macchie violacee non si accontentarono quella sera, e mia madre era un'ottima preda visto che il mio corpo era sul divano privo di sensi, volevano proprio divertirsi, che schifo. "Izuku" mi girai verso di lei con il viso già bagnato dalle lacrime che stavo versando "togliti la maglietta" voleva che le mostrassi il mio esile corpo, non mi ero più tolto la maglietta da quando ha iniziato a picchiarmi, non volevo che mi vedesse in questo stato "e non usare la scusa della pelle delicata, toglitela" mi disse infine, quella era la solita scusa che usavo con lei quando mi domandava perché non togliessi la maglietta "mamma sai che ho la pelle delicata, non voglio scottarmi". Quel giorno però fui costretto a togliermela, mostrandole il mio esile corpo, ormai sottopeso e bianco come la cera, pieno di chiazze violacee e cicatrici. "dovremmo denunciarlo" era un pensiero che balenò in testa ad entrambi, ma non fiatammo avevamo paura delle conseguenze: se non va in carcere che potrebbe farci una volta saputo che lo abbiamo denunciato? e se va in carcere quando uscirà che ci farà? era troppo rischioso, speravamo in un incidente, ad esempio che perdesse il controllo in pubblico così da farci notare ma sapevamo che entrambi non potevamo fare nulla da soli. "I-Izuku mi dispiace c-che io non s-sia riuscita a proteggerti, che razza di madre sono? non vedo neanche quando il mio bambino soffre, non posso essere chiamata così" si mise le mani in faccia e inizio a piangere, mi distruggeva vedere mia madre ridotta in quelle condizioni, mi avvicinai e la abbracciai "mamma mi dispiace, sai quanto io sia bravo a nascondere le cose, volevo soltanto che tu fossi felice, non importava se poi io venissi trattato male, tu vieni prima di tutti e non potrei desiderare una madre migliore" scoppiammo entrambi in un rumoroso pianto ma fummo interrotti da Izumu "ei voi due, smettetela di frignare e tu Inko, ti devo parlare" mia madre si staccò da me tremolante e lo raggiuse, io restai immobile: che voleva dirle?

Solo un ricordo {BAKUDEKU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora