Capitolo 26

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Chris bussò alla porta della casa di suo zio, lui aprì e rimase sorpreso. La abbracciò.
"Nipotina miaaa, da quanto tempooo" disse abbracciandola
"Troppo zio Teo, troppo" rispose la ragazza ricambiando l'abbraccio
"Dai entra entra, rimani qui vero?"
"Se non mi cacci via, volentieri"
"Ah ah ah, spiritosa Chris, molto spiritosa"
"Grazie zio"
"Nulla nulla; vuoi un the?"
"Uhh si grazie"
Così lo zio si diresse in cucina a preparare il the per la sua nipotina, Chris invece andò a sedersi comodamente sul divanetto nel salotto e accese la TV.
Dopo qualche minuto zio Teo arrivò col vassoio dove c'erano due tazze di the e dei biscotti.
"Ecco qui cara" disse ridendo
"Ma grazie ziooo" rispose divertita la fanciulla prendendo la sua tazza e iniziando a sorseggiare il the
"Allora, quanto pensi di restare?"
"Io stavo pensando fino a fine estate se posso"
"Oddio, ma certo che puoi, sarei felice sai?"
"Ah si? Perfetto allora, mi sopporterai tutta l'estate"
"Ottimo Christal" disse sorridendo
Stettero li due ore a parlare (si adoro dire due ore ahah) e poi Chris stiracchiandosi disse
"Ok zio, è stato bello parlare con te, ma ora vado a chiamare i miei e poi vado a letto"
"Va bene cara, vai vai" disse lo zio dandole un bacio sulla fronte
La nipote sorrise e rispose
"Vado vado, notte zio e sogni d'oro"
"Altrettanto Chri"
La ragazza andò su in camera sua, si sedette sul letto e chiamò sua madre.

-CHIAMATA-

"Hey mum!!"

"Ciao tesorino mio, allora come va?"

"Mah, va diciamo, tu? Papà e Jackie?"

"Noi stiamo bene tranquilla, Jackie ti saluta e pure papà"

"Meno male che state bene e grazie, salutali pure tu da parte mia"

"Lo farò, ora dimmi tesoro, che hai?"

"Nulla mamma, sto bene... stai tranquilla"

"Chri..."

"Ok ok, ho litigato... con Thomas"

"Oh amore di mamma, quanto mi spiace..."

"Vabbè... fa nulla, tanto... non me ne può fregare più di tanto"

"Si cara, certo... so che stai male...lo sento"

"Tranquilla mami, passerà; comunque devi indovinare chi ho incontrato prima"

"Eh grazie, come faccio?"

"Hai ragione ahaha; comunque ho incontrato Matt, non so se lo ricordi"

"Ma certo che me lo ricordo, eravate così tanto amici da piccoli, ora sarà un bel fustacchiotto"

"Ohssy ahaha, ma lo era anche prima eh"

"Già ahah; salutamelo quando lo vedrai"

"Va bene ma' ora penso che andrò a dormire... sono leggermente stanca"

"Va bene tesoro, ricorda che se vorrai parlarne io ci sono, c'è pure Jake e ovviamente Kira; ci siamo tutti per te va bene?"

"Si, grazie mille mamma e scusami ti prego"

"Figurati è assolutamente comprensibile, notte tesoro"

"Notte"

-FINE CHIAMATA-
La ragazza spense il telefono, mise il cellulare sul comodino e si mise sotto le coperte, addormentandosi dopo pochi minuti.
Ora spostiamoci a New York, dalla famiglia di Christal.
La madre spense la chiamata e guardò il figlio e il marito che la fissavano in attesa di qualche parola.
"È triste, non è vero?" chiese Jack rompendo il silenzio assordante
"Probabile figliolo... ha litigato..."
"Con Thomas da quel poco che ho sentito" concluse il marito
La moglie annuì e li guardò preoccupata
"Posso andare ad ammazzare quell'idiota che sta facendo soffrire mia sorella?"
"Jake non si risolve nulla con la violenza"
"Lo so pa' però Tally non può star male così spesso per un cavolo di ragazzo, ma a voi non frega nulla a quanto pare" disse alzandosi spazientito e dirigendosi in stanza, sbattendo la porta alle sue spalle.
I genitori si guardarono senza dir nulla.
"Amore che possiamo fare? Non ci capisco nulla" disse il marito
"Non... non lo so caro... aspettiamo e speriamo nel meglio... qua non possiamo far molto se non sostenerli"
"Va bene, credo che hai ragione cara. Ora vado che domani devo fare la pattuglia mattutina per la città"
"Notte tesoro"
"Notte amore" disse il marito baciando la moglie che ricambiò.
Così lei rimase lì sola.
Ma ora facciamo visita nella stanza di Jake.
Lui è lì, steso sul letto a fissare il soffitto. Delle lacrime gli scorrono sulle guance, si sente inutile, vorrebbe tantissimo aiutare sua sorella, farle tornare quel bellissimo sorriso che le illuminava il viso, ma non sapeva come e cosa fare... si sentiva triste per lei... voleva averla lì al suo fianco ora.
Prese delle cuffiette, accese della musica e con le lacrime agli occhi, si addormentò.

Come back please//Thomas SangsterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora