Capitolo 3.

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Quel giorno mia madre faceva di tutto per evitarmi, io cercavo invano di farmi dire cosa mi aveva fatto quel mostro, ma non ci riuscii. Non mi degnava nemmeno di uno sguardo. Evidentemente era qualcosa di talmente brutto che non voleva farmi preoccupare. E in fondo non volevo davvero saperlo, mi avrebbe fatto così tanto ribrezzo che sarei andata a prenderlo a calci lì sotto fino a castrarlo. Brutto porco.

Quando arrivammo a casa, mia mamma fece ospitare Niall in salotto per ringraziarlo di essersi preso cura di me e fece così anche con Leti. In quel momento notai l'espressione assente di Giuly.
"Ehi, sei stanca?" Le chiesi, ma sapevo che c'era dell'altro.
"Uhm? Ah si"
"Vuoi restare qua stanotte?"
"Oh no no grazie, vado a casa" Si alzò di scatto dal divano abbassandosi il vestito che le si era alzato quando si era seduta. Si affiancò alla porta e chiese cortesemente a Niall se la accompagnasse a casa.

Lui, molto gentile, accettò e mi salutò con un bacio sulla guancia, chiedendo a Letitia di restare con me per quella notte per accertarsi che non mi succedesse nulla. Mia mamma era sorridente, le aveva fatto piacere che lui si fosse interessato a me nonostante non mi conoscesse. I due uscirono dalla casa e guardai mia mamma distrutta, con voce rotta provai a chiamarla; ma non mi sentii.

Leti venne subito ad abbracciarmi e iniziai a piangere. Non ero una ragazza che piangeva per tutto, ma da quando avevo visto la figura di Liam accasciata per terra sanguinante e indolenzito, divenni davvero molto sensibile. E tutti se ne accorsero.
"Voglio s-sparire dalla faccia della T-Terra"
"Tesoro, lui scomparirà presto se ti si avvicinerà ancora"
"Voglio a-andarmene da qui, il più presto possibile"

Mia mamma si sedette vicino a me ed iniziò a singhiozzare forte.
"Amore mio, mi dispiace un sacco se non sono una madre perfetta e presente. Ma vederti così mi si spezza il cuore, sei mia figlia e voglio solo il tuo bene... Quindi che ne dici di partire con me e tuo padre? Torneremo tra due mesi. Non voglio che tu stia qua da sola"
L'idea non mi dispiaceva affatto. Avrei staccato la spina per due mesi, non che fossero tanti però per lo meno, non avrei fatto incubi su Conor per un po'.

"E dove andreste?" Dissi asciugandomi le lacrime e staccandomi dall'abbraccio di Leti.
"Italia, sai lì ci sono i tuoi nonni e quindi staremo da loro"
"ITALIA?" Chiesi eccitata. Amavo quel paese,ci ero stata solo tre volte quando ero più piccola e la cosa mi rendeva triste. Un posto così bello va visitato più volte.
"Si, allora vieni con noi?" Mi chiese facendo un sorriso bagnato.
"Ci posso pensare un po'?"
"Sisi certo, noi avremmo intenzione di partire dopodomani, quindi hai due giorni per pensarci"

Annuì e l'abbracciai. Mi mancava stare del tempo con i miei genitori e quella era la volta buona per porter dire loro che mi erano mancati tanto e che li volevo più presenti nella mia vita.
Poi, ancora con faccia spaventata, mi alzai e mi diressi in camera senza dire una sola parola. Sentii dei passi dietro di me e capii che era Leti, mi prese per mano facendomi girare e mi strinse in un caloroso abbraccio. Quanto potevo amare quella ragazza solo Dio lo sapeva.

Entrammo in camera mia, io mi sdraiai sul letto mentre la mia migliore amica, chiuse la porta e si sedette ai piedi del mio letto.
"Ne vuoi parlare?"
"No" Risposi fredda. Non mi andava di parlare di quel lurido porco.
"Ti farebbe bene Mile"
"E a cosa servirebbe?" Mi alzai infuriata dal letto, "Mi hai vista? Guardami. Ho il vestito più bello che avevo mezzo strappato, con ancora del sangue incrostato. Guarda la mia faccia. Ti sembro una che sta bene? Che non soffre? Beh, ti sbagli. Sto da schifo okay? E mi odio. Sì, mi odio! A cosa servirebbe parlarne? Starei meglio? No, non mi sembra!" Sbraitai mettendomi le mani sul viso ricominciando a piangere come una fontana.

Subito la ragazza, scioccata, mi abbracciò cercando di farmi calmare; ma non ci riuscii.
"Solo Liam riusciva a farlo" Disse e io la guardai con aria dubbiosa.
"Intendo a calmarti, quando piangevi o eri arrabbiata, solo lui riusciva a farti calmare." A sentire il suo nome, il mio cuore perse un battito, uno sfarfallio di emozioni mi penetrò il corpo e le mie guance arrossarono.

"Ti manca eh?" Rimettendoci sedute.
"Si cazzo, mi manca da morire"
"Perché non lo chiami allora?"
"No, non voglio ragazzi"
"Ma lui non è uno qualsiasi Milena. Lui ti amava davvero e sono sicura che ancora prova lo stesso sentimento, se non più forte"
"Se fosse così, non sarebbe scappato"
"Si è spaventato"
"Eh beh? Anche io ero terrorizzata, ma non avevo nessunissima intenzione di lasciarlo da solo"
"Aveva le sue ragioni Mile, non possiamo biasimarlo. Conor gli ha reso la vita impossibile e anche io sinceramente, avrei fatto come lui"
"Davvero?" Chiesi sconvolta pensando che se Conor le facesse da male, lei mi avrebbe lasciata sola.
"Si, ma non possiamo parlare noi, non ci siamo passati"
"Io si..."
"Beh ma non direttamente"

Annuii, smisi di piangere e le chiesi se mi accompagnasse in bagno per fare un bagno caldo. Avevo bisogno di rilassarmi e levarmi quel cazzo di odore di sangue di dosso. Mi spogliai e rimasi a guardarmi allo specchio schifata. Lei mi sorrise lievemente e mi accarezzò le braccia col suo fare dolce.
"Non pensarci, dai vieni, l'acqua è calda"
Scostai lo sguardo dallo specchio ed entrai nella vasca. Non mi vergognavo di lei, era la mia migliore amica, perché avrei dovuto vergognarmi?
Lei accese il cellulare mettendo della musica allegra, partì Dark House di Katy Perry, la adoravo.

***
Dopo mezz'ora di bagno caldo e risate insieme a Leti, mi vestii ed andammo in camera mia per dormire. Prima però le prestai un pigiama, le aprii le coperte per farla coricare nel mio stesso letto e ci addormentammo abbracciate.
Quella notte ricordo benissimo di aver fatto un incubo. Avevo sognato che Conor spuntava dalla finestra di camera mia, avvelenava Letitia e si buttava contro di me con un coltello, puntandomelo alla gola. Mi disse di andare a casa con lui altrimenti avrebbe ucciso prima Liam -perché sapeva che ancora il mio cuore gli apparteneva- poi Leti e Giuly e per finire me, procurandomi una morte tutt'altro che indolore.

Iniziai ad urlare nel sonno qualcosa come "VATTENE, MI FAI SCHIFO" e cose del genere svegliando di soprassalto Letitia. Mi svegliò subito e quando capii che era solo un sogno, un brutto sogno, scoppiai nuovamente in lacrime. Quel ragazzo mi stava uccidendo senza armi, mi stava annientando la mente e prima o poi, sarebbe arrivato anche al corpo.

"Ehi ehi ehi, calmati era solo un sogno"
Non le risposi continuando a singhiozzare sul suo pigiama lasciando che le amare lacrime, le bagnassero la maglia.
"Hai sognato lui, vero?"
Feci sì con la testa e la sentì irrigidirsi, mi strinse ancora più forte e iniziò a canticchiare facendomi così smettere di piangere, e successivamente addormentare.

Il mattino seguente, mi svegliai senza Leti nel letto e al solo pensiero di rimanere da sola, mi sentivo male. Non volevo esserlo neanche per un secondo. Avevo troppa paura. Chiamai forte mia madre che la sentii correre su per le scale aprendo la porta e chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa.
"Leti dov'è?"
"È di sotto, sta facendo colazione tesoro, stai tranquilla non se ne va" Mi sorrise. Sbaglio o mia madre stava diventando sempre più dolce?
"Ah, arrivo anche io allora"

Lei sorrise e ritornò in cucina; io nel frattempo mi alzai dal letto tenendomi la testa fra le mani, mi stava per scoppiare. Indossai le ciabatte e scesi con cautela le scale.
"Giorno" Dissi senza emozioni anche se avrei voluto abbracciare entrambe, ma mi mancavano le forze.
"Buongiorno Mile" Mi venne incontro Leti abbracciandomi. Ricambiai l'abbraccio senza stringerla come invece faceva lei.

Mi sedetti su uno degli sgabelli della cucina e mi misi dei cereali bianchi in una tazza dove mia mamma mi versò il latte.
"Papà?" Chiesi guardando un punto fisso sul tavolo color ciliegia.
"Sta arrivando"
Tempo zero e la porta si aprii. Mio padre mi venne incontro abbracciandomi fortissimo facendomi sentire amata, anche se sapevo che tutto quell'affetto era dovuto allo stupro.
"Come stai bambina mia?" Lo guardai come per dirgli che la sua domanda fosse alquanto idiota.
"Capisco... Lo denunceremo, non preoccuparti"
"NO" Balzai giù dallo sgabello.
"No? Ma se ti ha violentata! Deve pagare quell'infame"
"No, papà no!"

||SPAZIO AUTRICE||
Ehi fanciulle/i(?)❤️ sono al terzo capitolo e non so perché, ma non mi piace molto la storia. Secondo voi, devo andare avanti o smetto di scriverla? Potreste farmelo sapere nei commenti per favore? Comunque, povera Milena.. Riuscite ad immedesimarvi in lei? Io si, mi immedesimo troppo nei personaggi! Secondo voi, perché non vuole denunciarlo? Liam che fine avrà fatto? E Niall sarà sempre così gentile e cortese? BOOOOH :D ahahah al prossimo capitolo! PS BUONE FESTEEE :) ~Vale❤️

But I know you were only hiding... ||NH, LP||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora