pov Jordan
Suonai al citofono dello studio del mio psicologo. Dopo qualche secondo il portone scattò aprendosi.
-e ora ci facciamo 3 bei piani a piedi…- mormorai iniziando a salire le scale.
-salve Jordan- salutò cordiale lo psicologo facendomi entrare.
-salve!- ricambiai salutando. Mi accomodai sulla poltrona grigia posta accanto la finestra e l'uomo si sedette su quella di fronte.
-allora, Jordan, come stai?- chiese accendendo il tablet. Sentii gli occhi pizzicare.
-sto bene! Va tutto alla grande!- mentii sorridendo in modo forzato. Lui mi guardò negli occhi e posò il tablet sul tavolino accanto.
-Jordan lo sai che non serve a niente mentirmi-. Sentii il labbro inferiore iniziare a tremare e delle lacrime solcarmi le guance. Scoppiai a piangere nascondendo il viso fra le mani.
-pe-pensavo che sarebbe a-andato tutto per il meglio- iniziai cercando di calmare i singhiozzi.
-ma non sta andando così- dissi puntando il mio sguardo negli occhi del beta di fronte a me.
-Xavier è sempre fuori per il lavoro e rientra a sera tardi. Bryce mi tratta come un bambino di 3 anni che va protetto da non so cosa e Claude ha sempre quello sguardo colmo di pietà nei miei confronti!! Come se non bastasse sto facendo di nuovo incubi terribili riguardo a ciò che è successo- spiegai rinunciando a fermare le lacrime.
-prova a dire come ti senti- rispose lui.
-digli che non sopporti essere trattato con delicatezza e come un bambino. Spiegagli che tu sai difenderti e che stai superando il tutto. Dimostragli che sei forte-
-o-okay…-
-cosa sogni?-
-rivedo tutto lo…quello…come se fossi uno spettatore esterno...ma gli incubi peggiori sono quelli dove sogno il mio piccolo Aitor che torna a casa da me piangendo dicendomi che l'hanno violentato…capisco che è lui soltanto perché mi chiama mamma altrimenti nei sogni lui non ha una faccia non avendolo mai visto- raccontai accarezzandomi la pancia.
-Aitor è la cosa più preziosa che ho- aggiunsi sorridendo al pensiero che fra qualche mese avrò il mio bambino tra le braccia. Lo psicologo sorrise e scrisse qualcosa al tablet.
-il fatto che il bambino non ti faccia pensare allo stupro è una cosa davvero positiva Jordan, sei molto forte da questo punto di vista-
-Aitor non c'entra nulla con lo stupro, lui è innocente- dissi fermo.
-parlando di Xavier…siete fidanzati da mesi, giusto?-. Annuii.
-ti ha chiesto di fare quel passo?-
-n-no…lui mi ha detto che mi aspetterà e che sarò io a decidere quando- risposi sorridendo, ma persi poco dopo il sorriso.
-è da qualche settimana che inizia a rientrare tardi da lavoro e ogni volta che gli chiedo il perché del suo ritardo, lui risponde in modo vago…ho-ho paura che abbia trovato qualcuno con cui soddisfare le sue…voglie...dato che io non mi sento ancora pronto…-. Trattenni a stento le lacrime.
-io-io non voglio farlo stare così…io voglio dargli tutto me stesso come lui lo sta facendo con me…ma non riesco ancora a spingermi oltre un bacio spinto- spiegai stringendo il bordo della mia felpa fra le mani.
-allora che ne dici se dalla prossima volta lavoriamo su questo blocco?- domandò mentre scriveva al tablet.
-va bene, anzi benissimo-.
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la svolta della mia vita- omegaverse
FanfictionJordan è un omega orfano di 19 anni. Ha sempre vissuto da solo e contato sempre sulle sue uniche forze. Un giorno, appena finito il suo turno al bar dove lavora, trova un ragazzo dai capelli bianchi che gli cambierà la vita. se cercate una storia p...