capitolo 28

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pov Jordan 

-PERCHÉ CAZZO NON MI HAI DETTO NIENTE?!!!- urlò Xavier spaccando a terra l'ennesimo piatto. Strinsi gli occhi per lo spavento. 

-i-i-io te l'avrei detto!!!- balbettai in preda al panico e paura. Mi prese per la felpa e mi sbattè al muro. Sentivo la botta alla schiena propagarsi per tutto il corpo.

-NON. DIRMI. MINCHIATE. DA QUANTO CAZZO VAI AVANTI-. Abbassai lo sguardo mordendomi il labbro per non singhiozzare. 

-RISPONDIMI CAZZO-

-XAVIER LASCIALO STARE- disse stavolta Bryce. Vedevo tutto sfocato a causa delle lacrime. 

-se gli urli contro così non ti parlerà mai- aggiunse incrociando le braccia. Il rosso mi lasciò andare e si avviò verso la porta d'ingresso. 

-se quando torno non hai pulito tutto, farò peggio di ciò che ho fatto adesso- e uscì di casa. Crollai sulle ginocchia a piangere. Nascosi il viso fra le mani e presi a singhiozzare.

-shhhh…è finito…ci sono io…- sussurrò Bryce stringendomi al suo petto. Singhiozzavo sommessamente senza riuscire a smettere. 

-ho-ho rovinato tutto!!- esclamai guardandolo devastato.

-lui-lui-lui mi odia!!-

-non dire stupidaggini. È solo arrabbiato- mi consolò. Lo guardai con occhi spenti. "Solo arrabbiato? Ha spaccato 5 piatti e mi ha quasi menato. Lui mi odia". Mi alzai da terra e andai a prendere la scopa

-devo pulire…- mormorai sedendomi a terra per raccogliere i cocci. 

-ti aiuto- 

-no-. Mi guardò sconcertato. 

-perché-

-perché no. Lasciami solo- risposi continuando a raccogliere i pezzi. Sbuffò e se ne andò. 

-Claude, usciamo. Andiamo fuori a parlare-. Dopo qualche minuto sentii la porta d'ingresso chiudersi e capii che se n'erano andati. 
Buttai i cocci più grandi nel cestino della spazzatura e guardai il casino che c'era.
-perché dovrei pulire io tutto sto macello? I piatti li ha spaccati lui, mica io- dissi lasciando perdere i pezzi. Lavai le ultime stoviglie rimaste a tavola e sistemai la cucina. 

-non sono il suo schiavetto- aggiunsi andando in bagno per farmi un bel bagno caldo. 

-inoltre sono incinto, non posso affaticarmi così tanto-. Riempii la vasca con acqua calda e bagnoschiuma al lampone, mi spogliai e mi immersi. 

-ti piace quando la mamma si rilassa, Aitor? Sei sveglio?- domandai dandomi dei colpetti alla pancia. Un bel calcio mi fece capire che il bimbo era sveglio. Sorrisi. 

-tra 4 mesi ti potrò vedere- sospirai appoggiando la testa al bordo della vasca. 







-ti avevo detto di pulire- disse alquanto arrabbiato Xavier una volta entrato in camera. Infilai i boxer e slegai il telo che mi copriva, buttandolo sul letto.

-e io non sono uno schiavo- ribattei (si dice così?) aprendo l'armadio. 

-vuoi farmi incazzare ancora di più?- domandò avvicinandosi. 

-se lo devo fare per farmi rispettare, allora sì- risposi guardandolo dritto negli occhi. 

-io ti rispet-

-stai zitto- lo interruppi. Mi guardò interdetto. 

-ripeti prego-

-ho detto, stai zitto- e chiusi le ante dell'armadio sbattendole. 

la svolta della mia vita- omegaverse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora