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pov Bryce
-Jordan, che vuoi fare con quella roba?- domandai confuso al mio amico. Lui sorrise in modo strano.
-oggi è il tuo compleanno! Perciò, voglio farti bello bello!- spiegò lui avvicinandosi al mio letto pericolosamente. Indietreggiai fino a sbattere la schiena al muro.
-tu i capelli con quella cosa  non me li tocchi- ringhiai.
-zitto e lasciami fare- disse lui prendendomi il polso e cercando di tirarmi via dal letto.
-ho detto di no CLAUDE AIUTO JORDAN VUOLE MOLESTARMI-. Neanche tre secondi che il rosso si precipitò in camera.
-che state facendo?- chiese inarcando un sopracciglio.
-voglio renderlo bello per la sua festa!!- esclamò il verde sorridendo. Claude mi guardò per poi ghignare.
-ti aiuto- affermò avvicinandosi.
-che cosa?!! Ehi no, non mi toccare METTIMI GIÙ!!-. L'alfa mi prese a sacco di patate per portarmi in bagno.
-ora fatti una bella doccia e quando hai finito dimmelo- sorrise Jordan uscendo dal bagno chiudendo successivamente la porta a chiave.
-stupendo...- sospirai. Presi il telefono e feci partire la playlist con le mie canzoni preferite. Mi svestii e guardai il mio corpo nudo allo specchio.
-auguri Bryce. Oggi hai 20 anni- mormorai osservando le chiazze viola che partivano dal collo per finire sull'interno coscia.
-certo che Claude poteva anche trattenersi- brontolai, ma ridacchiai subito dopo.
-Claude...Byron quanto lo amo. Okay ora facciamo la doccia- e mi infilai nella vasca.

-ho finito!!!- urlai per farmi sentire attraverso la porta mentre mi avvolgevo la vita con un asciugamano. Qualcuno aprii dopo qualche secondo.
-ce ne hai messo di tempo!- esclamò Jordan prendendomi per il polso e portarmi in camera.
-perdonami se mi curo i capelli- risposi freddo alzando gli occhi al cielo. Lui ridacchiò mentre apriva l'armadio. Mi porse dei vestiti che non avevo mai visto.
-credo che tu abbia confuso i nostri vestiti-
-no. Questi sono il mio regalo di compleanno e ci tengo che li indossi- spiegò sorridendo. Lo abbracciai forte.
-grazie mille...-
-e di che? Avanti, mettiteli!-. Guardai gli indumenti: una camicia a maniche corte bianca larga e un pantaloncino corto fino al ginocchio in jeans nero con una catenella argentata attaccata a uno dei passanti.
-sono stupendi!- e lo ringraziai di nuovo. Infilai i boxer e buttai l'asciugamano sulla sedia e indossai i nuovi vestiti.
-come sto?- domandai finendo di abbottonare i bottoni della camicia.
-che se non fossi il mio migliore amico ti farei volentieri...o meglio, mi farei fare da te- disse per poi scoppiare a ridere vedendo le mie guance arrossire.
-tulipano potrebbe saltarti addosso, stai attento-. Arrossii ancora di più. Mi sedetti sul letto e mi infilai i calzini quando Jordan prese una piastra per capelli.
-che cosa vuoi fare con quella?- domandai preoccupato.
-piastrarti i capelli, mi sembra ovvio-
-non t'azzardare a toccarmi i capelli con quell'oggetto di satana-
-ti devo legare?-
-se mi prendi- e corsi fuori dalla stanza. Trovai Claude e Xavier sul divano a guardarsi un programma in TV.
-aiutatemi! Jordan vuole piastrarmi i capelli!- dissi indicando il pistacchio che era uscito dalla camera e mi guardava irritato.
-tulipano, pomodoro. Prendetelo- ordinò.
-che cosa??? Siete tutti contro di me oggi?! Guardate che è il mio compleanno!-. Mi feci prendere a mo' di sposa, ormai esasperato, da Claude che mi portò in camera.
-ora stai buono e seduto- disse appoggiandomi sul letto. Incrociai braccia e gambe sbuffando. Jordan salì sul letto e iniziò a stirarmi i capelli.

-ecco qua! Stai benissimo!!- esclamò appoggiando la piastra sul pavimento e sistemandomi qualche ciuffo in seguito. Staccò l'oggetto infernale dalla presa e lo portò in bagno.
-tieni, ti ho preso lo specchio- aggiunse tornando. Lo presi e mi specchiai.
-oh...dio...mio...- susurrai incredulo.
-ti piacciono?- domandò il verde sorridendo.
-a me piacciono molto- disse Xavier abbracciando da dietro il suo omega.
-sta sera ci divertiremo- ghignò Claude appoggiandosi sullo stipite della porta. Arrossii violentemente e gli lancia addosso un cuscino.
-non sto...cosi tanto male...mi...piacciono?-. I ciuffi ricadevano lisci lungo il collo arrivando poco sopra le spalle. Sorrisi portandomi una ciocca dietro l'orecchio.
-dove andiamo?- chiesi alzandomi.
-a cenare fuori e poi sorpresa!- rispose il verde andando in camera sua a vestirsi. Andai verso Claude e mi appoggiai al suo petto. Lui mi prese per il fianchi con un braccio e intanto con l'altra mano mi accarezzava dolce i capelli.
-hai corso? Il tuo cuore batte velocemente- dissi sentendo i battiti dell'organo.
-no. Semplicemente ogni volta che ti sto vicino il mio cuore inizia a battere velocemente per l'emozione- spiegò guardando di lato mentre le sue guance si coloravano di rosso. Sorrisi e lo baciai delicato sulle labbra.
-avete finito di fare i piccioncini?- domandò Jordan infilandosi le scarpe. Guardai com'era vestito.
-oggi esci al femminile?- chiesi guardando il suo abito lungo fino a sopra le ginocchia a maniche corte rosa chiaro. Lui sorrise e fece spallucce.
-i pantaloni elasticizzati sono a lavare e dato che voglio stare comodo ho messo il vestito- spiegò prendendo una borsetta a tracolla. Xavier lo stava letteralmente mangiando con gli occhi. Uscimmo di casa ed entrammo nella macchina di Xavier, i due rossi davanti e io e il pistacchietto dietro, che erano le 20.00.
-in che ristorante andiamo?- domandai mentre facevo delle treccine a Claude.
-in una pizzeria sulla statale, il cuoco è italiano-  rispose Xavier accendendo la radio.
-ahia!- esclamò tulipano quando gli tirai per sbaglio una ciocca di capelli troppo forte.
-oh come siamo sensibili- borbottai.
-continua a provocarmi e vedi sta notte che ti faccio- ghignò lui. Arrossii e gli tirai uno scapellotto.
-idiota...-
-ti amo anch'io-

la svolta della mia vita- omegaverse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora