capitolo 17

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la prima parte è tosta perché si parla di autolesionismo, vi metto il segno dove finisce la parte (sarà questo ~)


pov Bryce 

-Jordan per favore calmati!!-

-HAHAHAHAHHAHA- rise lui in modo psicopatico. 

-CHE STRANA SITUAZIONE VERO?? SONO IN CALORE MA HO UN TRAUMA MENTALE LEGATO AL SESSO HAHAHAHHAHAHAHA- continuò a ridere lui tenendo la lametta sporca di sangue in mano. Era passata una settimana da quella violenza e Jojo era stato dimesso. Mi ricordo che una notte lo trovai rannicchiato in un angolino del bagno a piangere disperato. Mi guardò negli occhi e mi disse che si ricordava tutto: le facce, gli insulti, i polsi e le caviglie legati…ma la cosa peggiore era che aveva realizzato a tutti gli effetti di aver subito lo stupro. Per i primi tempi piangeva e faceva incubi, ma da qualche giorno aveva iniziato a comportarsi in modo molto strano, ma pensavo fosse legato al calore. 

Ero rientrato poco fa a casa e lo trovai in bagno con il braccio sinistro pieno di tagli e il viso sfregiato da altri. Stava ansimando sia per il dolore che per le fitte del calore. Chiamai subito Claude e Xavier. 

-Jordan ascoltami. Posa la lametta e vieni da me- dissi calmo aprendo le braccia. Lui mi guardò ancora con quel sorriso da malato mentale.

-OH NO, NO NO NO! Non hai ancora visto la parte più bella di questa lametta!!! Guarda!!- esclamò per poi farsi un taglio che andava all'insù, come a fare un sorriso, che partiva dall'angolo della bocca. Mi avvicinai in un paio di falcate a lui e gli strappai la lametta dalle mani per gettarla chissà dove.(~) Lo strinsi forte a me cercando di calmare i suoi singhiozzi. Gli baciai più volte la testa e sentii i suoi singhiozzi diminuire piano piano quando suonarono al citofono. 

-Jo…devo andare ad aprire…-

-mh…- e si alzò andandosi a rannicchiare in un angolo del divano. Aprii il portone ai due rossi e poco dopo entrarono in casa. Claude teneva dei sacchetti con del cibo da asporto mentre Xavier corse da Jordan. 

-Xavier credo sia meglio che non- ma non finii la frase che lui stava guardando spaventato il volto del verde. Gli alzò la manica della felpa e rimase ancora più sconvolto nel vedere tutti quei tagli. Jordan stava per scoppiare di nuovo a piangere per la troppa ansia. Xavier lo prese in braccio e lo portò in bagno per medicargli i tagli mentre io e Claude apparecchiammo la tavola. 

-Claude…ho paura di lasciarlo a casa da solo- dissi appoggiando le mani sul piano della cucina. Lui mi abbracciò da dietro e mi strinse a sé. Amavo quando faceva così, mi faceva sentire al sicuro. 

-ci possiamo trasferire momentaneamente tutti e 4 da qualcuno…- propose baciandomi la testa. 

-wow allora qualcosa di intelligente la dici-. Per tutta risposta mi tirò un forte pizzicotto al fianco. 

-ahia…scherzi a parte, mi sembra una buona idea-

-oppure puoi portare da noi Jordan quando tu devi andare a fare le gare o uscire a fare la spesa, tanto Xavier lavora a casa in questo periodo- e immerse il viso nell'incavo tra la mia spalla e il collo inspirando il mio odore. Era come se fossi a casa fra le sue braccia. Sentimmo delle risate provenire dal bagno e tirai un sospiro di sollievo. 

-mhhhh che buon odore!!- esclamò un pistacchietto con la coda più sciolta che fatta e gli occhi ancora gonfi e rossi per le lacrime. Si era cambiato la felpa dato che quella che aveva prima era sporca di sangue. 

-giuro che se non vi metterete insieme vi obbligo io- aggiunse poi ammiccando alla posizione in cui io e il tulipano eravamo rimasti. Sentii il deficiente ridere e io arrossii violentemente. 

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