Capitolo 11

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"Il silenzio di chi ti ignora, fa molto rumore."

(Cristianik1, Twitter)

Nei bagni degli spogliatoi maschili, ci sono solo io, mentre tutto il resto della squadra è impegnata a festeggiare la vittoria del campionato ma ora, di questo cazzo di trofeo di merda non me ne frega veramente un cazzo. Come può essere che a Megan piaccia quel coglione di Azzon!? Cos'ha lui di speciale?! NIENTE, ASSOLUTAMENTE NIENTE! È solo un bamboccio viziato, convinto di essere chi sa chi e, quando poi sente che sta per prenderle si caga sotto!
Eh, CRACK! Questo è un gancio allo specchio, che riflette la mia immagine incazzata. Perché un deficiente come lui piace a una come Megan?! Ok che sarebbe capace di eccitare pure un cane cieco ma lei, si merita molto di più di un coglione come lui. Tanto non riuscirò mai a farla ridere come ho fatto io, o stupirla come me, lui non sarà mai la causa di quel cazzo di sorrisino che cerca di nascondere fallendo, come quando io, con davanti tutta San Diego di notte, guardavo lei invece di guardare le luci della città e se ne accorgeva imbarazzata. Non deve esserci lui sta sera con lei!
CRACK! Un altro pugno graffia il vetro dello specchio, susseguito da altri cinque ganci tirati al vetro; la rabbia mi assale, i colpi contro lo specchio vengono seguiti da calci e pugni su armadietti e panchine, quando sono incazzato, non riesco più a fermarmi, devo sfogarmi, e questo è l'unico modo che conosco. Quando ormai tutto lo spogliatoio è quasi distrutto, sento i cori della festa della mia squadra, e la porta aprirsi. Sul loro volto vedo solo confusione e rabbia alla vista dello stato in cui è ridotto lo spogliatoio, mentre io da un angolo della stanza osservo la scena nero in volto. Tutti vedendomi così non fiatano, sapendo come reagisco quando sono arrabbiato. Di scatto prendo il mio borsone e, ancora con addosso la divisa, esco da lì a passo svelto, supero, una dozzina di spallate, gruppetti di studenti intenti a festeggiare, fin quando non mi fermo nel parcheggio, nella parte più isolata, e mi accendo una sigaretta. La cosa però che mi fa andare in bestia è questo peso che sento al centro del petto, che mi opprime, del quale non riesco a liberarmi. Ma a me di lei non mi interessa nulla è solo che non può essere Azzon a far sciogliere come dice lei, quel suo cuore di ghiaccio. Interrompendo i miei pensieri, una figura spunta di fretta dal campo da gioco, scaraventandosi verso di me sbraitandomi contro
"Cazzo ti ho cercato quasi per ora, girandomi mezza scuola, per poi venire a sapere dai ragazzi che dopo aver distrutto uno spogliatoio eri passato via furioso. Ma io dico, che cazzo ti passa per la testa!?"
"È sempre colpa di quel figlio di puttana di Azzon"
"Che cazzo c'entra adesso?!"
"Be c'entra e come visto che ha chiesto a Megan di uscire sta sera" sputo con acidità, "Aspetta aspetta, Megan? Megan Devis!? Quella con cui sei uscito tu?"
"Si quella Megan, la stessa a cui oggi alla partita ha dedicato un punto!" Sputo con disappunto. In quel momento, Alex mi guardava perplesso, fissandosi le mani tatuate e ormai so che, quando fa così, è perché pensa qualcosa ma non sa se dirla o meno.
"Alex parla, dimmi ciò che ti passa per la testa una buona volta, e finiamola di fare come le femminucce ad un pigiama party mentre si raccontano i segreti", lui esita un attimo e poi dice
"Perché ti infastidisce così tanto il fatto che escano insieme?"
Di getto rispondo,"Beh... perché odio quel deficiente di Azzon, che cazzo di domande fai?";
A quel punto si alza con un balzo svelto e si tira in piedi guardando dritto in faccia,
"Bene ora dimmi il vero motivo per cui sta la storia ti fa incazzare tanto",
"È questo il vero motivo, quale dovrebbe essere se no?"
"Dimmelo tu, perché stai dicendo solo stronzate. A te non fa incazzare Azzon, d'altronde Megan non sarebbe la prima ad uscire con entrambi", é vero lei non sarebbe la prima, ma non riesco a capire neanche io perché sto facendo come un ragazzino a cui levano un giocattolo. A me importa solo una cosa, ed è la mia unica certezza al momento, la mia prossima scopata e basta, niente di più. In quel momento, con gli occhi del mio amico perplesso, prendo il mio cellulare e inizio a cercare nella mia rubrica;Tyler Azzon.
Apro il contatto e gli invio un messaggio.
<Ti propongo una sfida; se tu riuscirai a scoparti Megan prima di me, io starò lontano da tua sorella come da te richiesto ma, se vincerò io, tu starai alla larga da Megan, non un messaggio e nemmeno uno sguardo,
intesi?>
Senza aspettare una sua risposta, sposto lo sguardo dallo schermo del cellulare e lo rimetto in tasca. Alzo gli occhi e vedoun Alexander con le braccia conserte e lo sguardo contrariato
"So già cosa hai fatto, posso solo dirti che te ne pentirai, tutto questo ti si ritorcerà contro" mi sgrida con il suo tono da so tutto io.
"Invece di cimentarti nelle vesti di mio padre, sali sulla tua cazzo di moto e andiamo a casa tua a festeggiare la vittoria, un bel bagno nella piscina idromassaggio mi serve ora più che mai"
"Se non ci fossi io ad allontanarti dalle stronzate che di solito fai, adesso saresti sotto un ponte amico mio", probabilmente aveva ragione, ma non lo ho dato a vedere, siamo saliti sulle nostre rispettive moto e abbiamo raggiunto casa di Alex in circa 10 minuti. Siamo entrati a casa sua e, incrocio subito sua madre
"Ciao Margaret" la saluto il tono cortese
"James, da quanto tempo non ti vedevo qui" risponde mentre a passo svelto mi raggiunge e mi abbraccia. Ha sempre il suo solito profumo, odora di dolce appena sfornato. È lo stesso di quando eravamo piccoli, io ero qui tutti i giorni dato che mia madre e Margaret sono migliori amiche da quando avevano 4 anni. Ci hanno fatto crescere insieme, praticamente tutti i giorni io ero a casa di Alex o viceversa, giocavamo fino a crollare esausti sul divano per poi la mattina dopo risvegliarmi accanto ad Alex, tutto appiccicoso e sudato. I miei pensieri sono interrotti dalla voce di una piccola peste, la sorellina di Alex, ha solo 5 anni
"Jameesssss" saltandomi praticamente addosso, la prendo in braccio
"Ma quando sei cresciuta Holly, sei sempre più bella"
"Oh, vacci piano, è comunque troppo piccola per provarci con lei, smettila di ammaliarla con quello sguardo da predatore" dice Alex sarcastico, scoppiamo a ridere e, salutando Holly e Margaret ci dirigiamo in piscina piu elettrici del solito. Devo ammettere che la rabbia di prima è davvero passata, non capisco nemmeno perché io abbia reagito in quel modo ma, non faccio in tempo a cercare una risposta plausibile che mi sento spingere dal bordo piscina e cado dritto in piscina.
"Sei un bastardo Alex"
"NON CI CREDO, SEI CADUTO COME UNO STUPIDO, TI HO SOLO LANCIATO UNA PALLA" dice scoppiando a ridere
"Ero pensieroso, ho bisogno di alcol, tanto alcol" dico mentre Alex si tuffa in piscina
"Ci penso io, allora ti lavi qua, ti metti un paio di vestiti miei, tanto la taglia è la stessa e andiamo al solito baretto" propone Alex
"Ok, ma ti prego dammi quei jeans che ti ho regalato io, sono gli unici che potrebbero starmi bene, devo pur far colpo stasera no?"
"Va bene, solo perché sei tu"
"Sono le 7:30, andiamo verso le 9:30?"
"Anche più tardi, poco importa, intanto rilassiamoci"
"Ok"
Una volta usciti dalla piscina ci siamo lavati con tutta la calma del mondo, Alex ci ha messo circa mezz'ora, io penso cinquanta minuti circa, mi piace prenderla con comodo. Ho indossato un jeans nero e una maglietta dello stesso colore, ho lasciato i capelli bagnati e, siamo usciti di cada circa alle 9:45. Ora siamo per le strade di San Diego e stiamo raggiungendo il nostro bar, sperando di non trovare oche da quattro soldi a rovinarci la serata. Arrivati al parcheggio vedo che in realtà non è molto pieno, quindi in realtà non dovrebbe esserlo neanche il locale. Entriamo e senza guardare nessuno ci sediamo al
bancone e, ordiniamo due shot. Mentre aspetto lascio girovagare lo sguardo fra i tavoli, in cerca di qualcuno da farmi stasera ma, noto una ragazza di spalle, capelli mori e lunghi, fisico perfetto che indossa un vestito aderente nero e dei tacchi dello stesso medesimo colore, noto che non è sola e, salendo lo sguardo fino a quel ragazzo noto che, è proprio Azzon. Se quello è lui, in teoria dovrebbe essere Megan?! Ho guardato per tutto questo tempo lei?! Non c'è nulla da fare, ho bisogno di alcol. Senza spostare lo sguardo da Azzon, noto che Megan, accorgendosi dello sguardo non rivolto più a lei, si gira mi guarda e mi sorride, in segno di saluto. Io non ricambio, perché sono rimasto imbambolato. Ha un sorriso perfetto. Si gira e ricomincia a parlare con Azzon, e la sento ridere di gusto parecchie volte nel corso della serata. Inutile dire quando questo mi abbia fatto incazzare ma, fortunatamente Alex mi ha controllato e calmato ogni singola volta. Circa all'una meno un quarto li vedo alzarsi, ed uscire dal locale, questa volta non si è girata a sorridermi e devo dire che mi ha deluso parecchio questa cosa.
"Alex, secondo te perché ho reagito in quel modo di pomeriggio?", sembra sorpreso da questa domanda ma poi tranquillamente risponde
"Io penso che tu desideri scoparti Megan più di qualsiasi altra cosa Jam ma, sappiamo entrambi che non sarà facile, quindi smettila di pensarci e fatti la prima che capita come hai sempre fatto" in effetti aveva ragione ma io non riuscivo proprio a farla passare inosservata.
"Ok Alex, allora diamoci dentro" dico avvicinandomi a delle ragazze più svestite che altro, seguita dal mio migliore amico.

Megan
Ero abbracciata a Tyler, mentre con la sua moto mi accompagnava a casa. Ho passato
una serata stupenda, mi sono divertita da morire. Tyler è stato molto gentile ma soprattutto divertente. Eravamo arrivati davanti il cancelletto di casa mia, attraverso le mie indicazioni e stavo scendendo dalla moto di Tyler, sistemandomi il vestito.
"Meg, so che forse sbaglio a dirtelo adesso ma c'è una cosa che devi sapere riguardo a James.
"Black?"
"Si lui"
"Avanti dimmi", esce il cellulare dalla tasca, lo
sblocca e me lo passa, è sulla chat di James.
Leggo un messaggio orrendo scritto da proprio da James <Ti propongo una sfida; se tu riuscirai a scoparti Megan prima di me, io starò lontano da tua sorella come da te richiesto ma, se vincerò io, tu starai alla larga da Megan, non un messaggio e nemmeno uno sguardo intesi?>
alzo gli occhi dallo schermo e vedo che lui mi guarda comprensivo ma, io non mi faccio scalfire da queste cazzate, tanto nessuno dei due avrà il piacere di scoparmi.
"Grazie per avermelo fatto sapere, adesso me la sbrigo io" dico mentre mi avvicino per ringraziarlo ed abbracciarlo. Lo vedo partire così entro a casa e mi butto di peso sul letto

Mi sveglio con in suono della sveglia che segna le 07:00, mi alzo e mi vado a lavare, infine indosso un semplice jeans nero con una maglietta corta grigia. Faccio colazione ed esco di casa intorno alle 07:45. Mi reco molto
velocemente a casa di Har e aspetto che scenda; non tarda ad arrivare, così essendo in anticipo le racconto la serata di ieri e il
messaggio di James, lei mi sta guardando sconvolta e dice
"Cosa hai intenzione di fare, lo conosco quello sguardo"
"Oh Har, lo umilierò peggio della volta scorsa"
lei sorride e saliamo in moto, partiamo ed arriviamo a scuola. Le ore procedono tutte per il meglio, nessuno mi ha interpellata. Un'altro giorno è andato, così una volta suonata la campanella, io e Har usciamo da scuola. Siamo quasi arrivate alla mia moto quando sento una voce chiamarmi, la voce di James. In entrambi gli intervalli aveva provato a parlarmi ma lo avevo ignorato spudoratamente. Anche adesso stavo proseguendo per la mia strada senza rivolgerlo di attenzioni ma a quanto pare non è molto felice, dato che corre nella mia direzione e mi denota da un gomito, mi libero dalla presa con un gesto brusco e mi giro verso Har che, mi fa capire che è questo il momento di sbattergli la realtà in faccia.
"Che cazzo vuoi?"
"Si può sapere perché mi ignori spudoratamente?"
"Black faccio quello che ho sempre fatto"
"Siamo tornati ai cognomi?" dice divertito
"Fossi in te non riderei", mi guarda in modo strano e dice
"Adesso perché ce l'hai con me?"
"Black, perché non me lo dici tu?"
"Ma di che-" lo interrompo io e dico
"Non fare in finto tonto, dai su parlami di questa scommessa", lo vedo sbiancare e dice
"Posso spiegarti"
"Non voglio le tue spiegazioni Black, e sappi che il mio culo tu, lo guardi solo da lontano" dico afferrando Har per il braccio e trascinandola verso la moto. Quando siamo in sella dice "Mai stata più fiera di essere la tua migliore amica", scoppio a ridere e metto in moto.

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