Capitolo 12

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Durante la notte, Shinichi si svegliò in preda all'incubo in un bagno di sudore ansimando, Ran, sentendolo si solleva e preoccupata si dirige in bagno per prendergli un asciugamano e asciugarlo preoccupata cercando di calmarlo. Dopo essersi calmato un po, si alzò e si diresse in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. La ragazza lo guardava dispiaciuta mentre le scendevano delle lacrime.

<<C..cosa significa quel sogno?>> domandò tenendosi la testa tra le mani.

<<V..vorrei saperlo anch'io, vorrei poterti aiutare...mi sento impotente>> rispose la ragazza mentre abbassava lo sguardo.

<<No amore, non sei impotente>> si girò verso di lei e la baciò.

<<M..ma stai male...ti vedo turbato..mi sento male vedendoti così>>

<<D..devo solo capire il significato di questo sogno!>>

Ran annuì cercando di calmarsi.

<<Mi vedo insieme ad una ragazza entrare in questa fabbrica abbandonata, ma appena provo ad entrare mi sveglio>>

<<Sarà collegato a quando ti avevano aggredito portandoti al coma>>

<<Poi mi avevi chiesto la descrizione della ragazza vero?>>

<<S..si>>

<<Indossava un camice bianco lungo, non mi ricordo altro>>

<<Camice bianco>> pensò.

<<Conosci una ragazza che si veste così?>>

<<N..No per ora non mi viene in mente nessuna. Se mi viene in mente qualcosa te lo faccio sapere...promesso>>

<<Grazie Ran>> guardò l'ora <<Sono le 6, scusami se ti ho svegliata>>

<<Ma no tranquillo...sono abituata a quando eri Conan. >> sorrise arrossendo.

<<Perché piangevo?>> 

<<No no, andavi a scuola quindi dovevi alzarti presto>>

<<Ahh vero>>

<<Sai si va a scuola da piccoli fino alla maggior età>> rideva.

<<Quindi noi abbiamo finito?>>

<<No, per ora siamo in vacanza ma anche se ci fosse, non sarebbe il caso visto che non ricordi quasi nulla>>

<<Vero anche questo, ma toglimi una curiosità>>

<<Si?>>

<<Quand'è che hai saputo che io ero Conan?>>

Ran arrossì sorpresa <<Beh..Me lo dissi tu alla fine, io lo sospettavo da tempo e puntualmente rendevi infondati i miei sospetti. Un giorno eri arrivato ad un limite di sopportazione e hai confessato tutto>>

<<Ma te l'avevo detto mentre ero Conan o Shinichi?>>

<<Qu..Quando eri Conan>> abbassò lo sguardo <<mi ricordo che venivi come Shinichi e mi portavi nei posti più disparati e puntualmente scomparivi inventandoti ogni tipo di scusa, io piangevo tutte le volte non sopportando tutta questa situazione. Ti avrei aspettato anche dopo 200 anni, ma dentro faceva un male tremendo, durante una di queste serate mentre io ero in camera a piangere, entrasti tu, come Conan, eri cupo e triste, ti togliesti gli occhiali e sei scoppiato in lacrime, confessando tutto. Hai temuto che mi arrabbiassi ma io ho notato qualcosa nel tuo sguardo...avevi un dolore immenso>>

Un'altra volta io e te contro il mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora