XIII | Under Pressure

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In breve tempo i due fratelli si divisero e si ripresero da quel momento indimenticabile (più per gli spettatori circostanti che per i due in questione), ovviamente Kidd aveva già iniziato a minacciare più i pirati del cuore che i suoi stessi su come li avrebbe fatti a striscioline sottili sottili se avessero anche solo accennato l'accaduto tra di loro o, soprattutto, ad altre persone; Law ancora non era riuscito a capacitarsene: Eustass "Capitano" Kidd che piangeva? Che faceva quella assurda faccia da babbuino, stringendo sua sorella? Che poi, a dirla tutta, come diamine faceva Arche ad essere sorella di uno del genere, insomma, lui era davvero brutto, oggettivamente una scimmia, e lei era...Law arrossì impeccertibilmente. Era una ragazza come tutte le altre, certo, solo che, se proprio avesse dovuto scegliere, forse avrebbe considerato l'opzione di ritenerla attraente, ecco. Scosse la testa cercando di distrarsi e di rimuoversi sia l'espressione di Kidd dalla mente che quella più improntata degli occhi di Arche quando lo guardavano- il chirurgo non sapeva di preciso perché, ma se li trovava spesso in testa.

Durante quella discussione, Bepo, Uni e Penguin avevano iniziato a preparare il pranzo assieme ad altri addetti, dopodiché Arche iniziò a parlare col resto della ciurma di Kidd. Imparò a conoscere Killer, l'uomo con quel curioso elmo a strisce bianche e celesti in testa; sembrava la mente, mentre il rosso il braccio: lui ragionava e indirizzava sempre la rabbia, i pugni di Kidd, mentre quest'ultimo si incazzava e basta. Non si sorprese quando le raccontarono che diventarono subito amici, da quando si conobbero nel villaggio in cui si era trasferito il fratello. Avevano tutti questo stile stravagante, metallaro, che catturava molto l'interesse di Arche; d'altronde, anche lei non andava in giro passando inosservata: un croptop e una minigonna, entrambi neon, con due ciocche di capelli delle stesse tonalità e un piercing come ponte tra le sopraacciglia. Era, effettivamente, uno stile che amava il suo, e non l'avrebbe cambiato per nulla al mondo. Fece conoscenza con Wire, anche lui un uomo molto alla moda e intelligente, e di vista conobbe anche Heat e un altro paio di uomini, furono tutti molto gentili e disponibili con lei, al contrario di quello che raccontava il loro aspetto- ma Arche non era il tipo di persona a cui importavano cose del genere.

Mentre la sorella conversava con la sua ciurma, Kidd la osservava impacciato, proprio come faceva da bambino: alla fine, Arche rimaneva sempre sua sorella maggiore, e lui, nonostante fosse un uomo temerario, nonostante avrebbe potuto uccidere mille uomini in pochi minuti con i suoi poteri se l'avesse voluto, avrebbe ugualmente messo in cima di tutto la sua famiglia, o meglio, sua sorella ritrovata. Di conseguenza, anche se non l'avrebbe mai ammesso, vicino a lei si sentiva quasi protetto. Ma, chiaramente, mai l'avrebbe detto, era troppo orgoglioso per farlo.

A forza di parlare e raccontarsi piccole memorie da bambini, si fece ora di pranzo, e nonostante Trafalgar fosse contrariato, la faccia da babbuino del rosso e soprattutto sua sorella gli avevano fatto così tanta pena che decise di ospitare anche i Pirati di Kidd a pranzare sul suo sottomarino. Ora, tuttavia, il chirurgo aveva una questione in mente: come avrebbe detto alla ragazza, che aveva finalmente rischiarato le acque con suo fratello, che se ne sarebbe dovuta separare prima dell'indomani?
Dopo tutto, erano sempre in fuga da un Buster Call, e sapendo adesso che il diretto interessato fosse lì a pranzare con loro dopo neanche sei giorni dalla sua fuga, la loro incolumità si sarebbe messa a rischio. Ma era umano il ragazzo, e come quando doveva dare brutte notizie a qualche parente di un paziente, si stava preparando qualcosa da dire, cercò di immaginarsi impassibile, come una semplice macchina che forniva informazioni. Così, durante il pranzo, tra risate e canti d'osteria, Law si alzò con calma e si avvicinò alle spalle di Arche. Si chinò per farsi sentire meglio, parlandole a pochi centimetri dal viso.

"Puoi venire fuori un attimo?"

Forse stranamente, o forse ormai era diventata una consuetudine da aspettarsi, Shachi aveva lanciato una fortissima gomitata all'orso e a Penguin accanto a lui, e, cercando di non farsi notare (ma fallendo miseramente), accennò con la testa al capitano ora chino accanto alla ragazza, e quando entrambi si alzarono per allontanarsi, Shachi agitò in eccitazione le mani.

"ODDIO PEN ORA LE FA LA PROPOSTA DI MATRIMONIO!!"

"MA STAI ZITTO, BAKA! Il capitano dovrà dirle delle cose serie, hai visto che espressione che aveva?" Uni tirò un pugno in testa a Shachi per rimproverarlo e per cercare di farlo calmare un minimo, intromettendosi dall'altro fronte del tavolo.

"Quale espressione? Il capitano? Espressioni?"

"OOH MA STAI ZITTA IKKAKU!"

Mentre conversazioni e battibecchi venivano portati avanti a suon di risate e birra, il chirurgo si siedeva con calma sulla ringhiera, con le gambe rivolte verso l'interno. Arche fece lo stesso, ma come se avesse questa voglia indelebile di farsi una nuotata lunghissima, si mise con le gambe rivolte verso l'esterno, col busto rivolto verso di lui.

"Allora, dimmi pure, Trafalgar."

"Vedi...penso che tu ora sappia che il Buster Call che abbiamo evitato fosse lo stesso di Eustass-ya, no?"

"Mi sorprende che ti aspetti che sia così intelligente!" La ragazza rise melodicamente, e tutti i piani di Law di rimanere impassibile come una macchina si frantumarono in mille pezzi.

Successivamente lei scosse la testa, andando avanti:

"Scusa, scusa- sì, l'ho notato, perché?"

Il corvino esitò per pochissimi istanti: sembravano quasi invisibili quei momenti, sembrava che fosse stato più sicuro e stabile che mai in quella conversazione, tuttavia, per chi lo conosceva più a fondo, o per chi imparava a conoscerlo, quegli istanti erano minuti, per Trafalgar Law.

"Potrai rimanere con tuo fratello fino a stasera, poi dovremmo subito ripartire. Probabilmente anche prima di cena, ho già sentito in incognito una conversazione tra due sottotenenti che parlavano di come Eustass-ya potrebbe trovarsi con te."

Arche rimase inizialmente delusa dall'affermazione dell'altro, infatti si perse con lo sguardo nel mare, poi alzò il capo, mantenendo gli occhi giù.

"Aspetta un secondo- come fanno loro anche solo a sapere della mia esistenza?"

Lui sorrise sarcasticamente, poi capì che era seria:

"Acciuga-ya...Hai letteralmente scaraventato in mare Eustass-ya e la sua ciurma..."

"AHH VABBÈ E CHE SARÀ MAI!!! AHAHHA!!" ma interruppe subito la sua risata, continuando a far lavorare, lentamente, la sua testa.

"E come fanno a sapere che io e lui siamo fratelli...?"

"E' altamente probabile che ci abbiamo origliati o spiati con qualche sistema di lumacofoni..."

Trafalgar scosse la testa, più rivolgendosi a se stesso. Come diavolo aveva fatto a non pensarci? Alla fine avevano avuto quel confronto sul molo di un porto, per forza sarebbe stato un minimo sorvegliato, in qualche modo. Anche se, pensandoci bene...è stato Eustass a fiondarsi sul SUO sottomarino...

I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce pacata, né rotta né tantomeno rattristita della ragazza.

"Comunque sia, volevo ringraziarti, Law"

Law.
Entrambi si soffermarono, in cuor loro e ognuno con diversi pensieri, su come la ragazza l'avesse chiamato in quel modo, solo Law, per la prima volta.

"Non solo hai avuto la pazienza di accodarti una viaggiatrice come me che, alla fin fine, ti ha fatto un favore senza neanche saperlo, ma ti sei anche portato appresso un intero dramma familiare- lacrimoni compresi, ehehe! E, seriamente parlando, un'importante fuga da un Buster Call, con tutti i suoi rischi. Non so quanto possa esserti grata di avere ancora mantenuto una fredda pazienza e di non avermi...che so...fatta a cubetti in due secondi, ahaha!"

Arche rise, e in cuor suo anche Law. Era stata una sua reazione interna spontanea, sentiva come se, tutto quello che avesse fatto per lei, fosse stato così leggero da poter essere rifatto ripetutamente. E tutto questo non sapeva perché lo sentisse, ma come aveva constatato tempo prima, si sentiva rasserenato attorno alla ragazza, e forse lo stesso era per lei.


RADICI ||𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙨𝙖𝙧𝙚𝙨𝙩𝙞 𝙙𝙞𝙨𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙖 𝙫𝙞𝙖𝙜𝙜𝙞𝙖𝙧𝙚?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora