XXIX | Fallingforyou

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"Oi, oi, OOOOOOOOOII! CI AVVICINIAMO! CAPTAIIN! ARCHE-CHAN!"

La ragazza sbatté le palpebre diverse volte, lamentandosi con un grugnito a dir poco grottesco della poca comodità del lettino su cui aveva dormito per tutta la notte. Accidenti...chi poteva star urlando così se non uno dei vice dei Pirati Heart? Non fece in tempo neanche a mettersi in piedi e sciacquarsi la faccia al bagno di servizio, che il suo visone preferito spalancò la porta col fiatone.

"ARCHE-CHAN!! OH, SONO COSÍ FELICE DI RIVEDERLA! AVANTI, NON ABBIAMO NIENTE DA PERDERE, VENGA CON NOI NELLA SALA DI COMANDO, DA LÍ SI VEDE TUTTO BENISSIMO!!"

Lei sorrise dolcemente, scuotendo la testa per l'ingenuità dell'orso, Bepo era davvero una scossa di vita, anche di prima mattina, quando neanche un singolo atomo nella testa della ragazza riusciva a ragionare.

Alzandosi e seguendo l'altro, si pettinò in malo modo i capelli passandoli tra le dita come fossero un pettine, e rallentò leggermente, ricordandosi dell'abbraccio che il capitano le aveva...onorevolmente concesso, la notte prima. Era stata una delle migliori sensazioni di conforto che avesse mai provato, e forse era proprio per la persona che l'aveva avvolta tra le sue braccia che tentava malamente di avere un aspetto decente, per il minimo indispensabile.

Una volta chiusa la porta principale del sottomarino e raggiunta una parte della ciurma nella cabina di comando, Arche si guardò intorno, subito cercando Law.
Era in piedi al centro di una lunga disposizione di schermi e tasti, sopra alla quale era situata un'enorme finestra in multipli strati di vetro, che mostrava, quel giorno, la bellezza delle acque chiare vicino a quell'enorme continente che era la Red Line. Le sue mani tatuate incrociate davanti alle sue labbra, osservava minuziosamente ogni singolo dettaglio, ogni tanto si chinava accanto  a Penguin, Ikkaku o altri compagni per dargli delle brevi disposizioni; Arche non sapeva se fosse per l'accaduto del giorno precedente, ma quella mattina era più affascinante del solito.

Con un cenno di testa la salutò, mentre Shachi, Uni e Bepo  si siedevano attorno a dei tavolini situati nell'angolo della stanza, della stessa fantasia di quello più grande al centro di essa. Shachi continuava a scambiarsi degli sguardi con Bepo che, agli occhi di Arche, risultavano a dir poco enigmatici. Mentre il sottomarino entrava, grazie agli abili navigatori, nei canali pericolosissimi della Reverse Mountain senza eccessivi problemi, la ragazza si rivolse a quei due in particolare.

"Mi spiegate in cosa consiste questo gioco che fate sempre tra di voi? Voglio giocare anch'io!!"

Bepo quasi sputò per essere stato colto così impreparato, ma riuscì a coprirsi la bocca e Shachi parlò per lui, dandogli delle forti pacche sulla schiena che simboleggiavano più rimprovero che rassicurazione.

"EHEHE! STUPIDO, SCIOCCO BEPO! Vedi, Arche-chan, il nostro gioco è mooolto particolare, purtroppo solo chi ha vissuto certe esperienze nelle avventure mirabolanti della ciurma dei Pirati Heart può saperlo! Ehehe!"
Con una coraggiosa -e contemporaneamente penosa- risata, il ragazzo sviò la conversazione iniziandole a raccontare di quando Bepo aveva fatto innamorare di sé un'orsa, e di come per poco non lo squartasse vivo secondo i loro riti animaleschi, quando improvvisamente Uni si alzò dalla sedia, puntando le mani dritte sul tavolo: i suoi occhi, unica parte del viso distinguibile, esprimevano uno stupore innato per quello che si vedeva alla finestra.

"RAGAZZI, GUARDATE LÍ CHE BELLEZZA!!"

Tutti si rivolsero verso l'apertura sull'oceano: miriadi di banchi di pesci, ognuno di specie diversa, si disperdevano ora all'arrivo del Polar Tang da sotto l'acqua. L'apertura nel North Blue della Reverse Mountain era così poco trafficata, per quanto era rischiosa, da aver sviluppato un habitat di rifugio per tutte le specie acquatiche più rare a rischio di estinzione. Passarci attraverso era una visione a dir poco...meravigliosa. Ed era chiaro, palese come in tutto ciò, il corvino avesse gli occhi puntati su l'altra, ora stupefatta come fosse una bambina, quasi come se per un attimo tutte le preoccupazioni fossero scomparse. Era esattamente così che si sentiva, lui, quando scorgeva il suo viso.

In una decina di minuti, il sottomarino ritornò in superficie, e, per la felicità principale di Bepo, il capitano annunciò:

"Cercheremo rifornimento nella prossima isola più vicina, ci potremmo fermare un paio di giorni, secondo la tabella di marcia. Niente di più, Bepo, fattelo bastare," si voltò verso Arche come per dirle qualcosa riguardante il rimanere sull'isola, ma lasciò perdere.

Tuttavia, a chiarire i dubbi nella mente del chirurgo, ci pensò l'orso stesso:

"Arche-chan, te ne andrai subito, adesso che abbiamo raggiunto la Red Line?"

I suoi occhietti neri la guardavano dritti nella sua anima, sapeva bene come nessuno prima d'ora fosse resistito all'aspetto adorabile del visone sbadato, ma non fu proprio per quello che pronunciò le seguenti parole;

"Se non vi dispiace, avrei intenzione di rimanere per un altro po', giusto il tempo di restabilire la mia rotta personale."

Era ovvio che si fosse inventata una stupidaggine sul momento, poiché la più grande motivazione che la spingeva a restare, oltre alla sua famiglia acquisita, era il ragazzo che proprio in quel momento tirava un sospiro di sollievo senza farsi né sentire né notare, sperando inoltre che lei non avesse detto ciò per quello che aveva sussurrato fuori dalla porta la notte precedente.

In risposta, alcuni le si fiondarono addosso in un abbraccio di gruppo, mentre altri ridacchiavano, e Trafalgar, dentro di sé, cercava di trovare un modo per liberarsi di quei sentimenti al più presto possibile.

Non ci misero molto a trovare un'isola e, dopo un paio d'ore, si trovavano divisi in gruppi da 5, ognuno con le proprie faccende da svolgere e provviste da acquistare. Ovviamente, la formazione dei gruppi era gestita da Penguin, il quale, minacciato a morte dal compagno con gli occhiali spigolosi, mise assieme il capitano e la sua amata, in compagnia di Ikkaku, che avrebbe sorvegliato su di loro e dato notizie a Shachi, e altri pirati con cui Arche aveva stretto un rapporto minore, ma con cui si sentiva lo stesso a proprio agio.

Nonostante quest'ultima non volesse, uno dei compagni, Clione, finì per convincerla a cercare nuovi vestiti da indossare, specialmente per quella sera, in cui avrebbero festeggiato, tutti insieme, il raggiungimento di una tappa così importante. Avendo una testa decisa, non ci misero molto entrambi a uscire dal primo negozio di vestiti che riuscirono a trovare, ed era appena primo pomeriggio quando, riunendosi con gli altri quattro gruppi, andarono tutti assieme ad esplorare il centro dell'isola, non troppo piccola;

Lí, solito rituale della piratessa venne messo in atto e quindi, dopo essersi assicurata di non avere gli occhi di nessuno puntati addosso, riuscì a prendere dagli espositori di un'edicola una guida tascabile dell'isola.

Tutta soddisfatta, iniziò a sfogliarla camminando, e nonostante Law scosse la testa per la stupidità del gesto, dato l'ingente ammonto di denaro a disposizione della ciurma, non poté fare a meno di notare quanto fosse buffo il suo sguardo con le stelline agli occhi, mentre leggeva quelle pagine piene di illustrazioni e mappe.

"Can't you see me? I think I'm falling, I'm falling for you."

RADICI ||𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙨𝙖𝙧𝙚𝙨𝙩𝙞 𝙙𝙞𝙨𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙖 𝙫𝙞𝙖𝙜𝙜𝙞𝙖𝙧𝙚?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora