XXIII | Everybody Wants To Rule The World

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Gli occhi del rosso si oscurarono, forse per la rabbia o per la compassione, nessuno tra di loro sarebbe riuscito a dirlo, perché, di quello che rimaneva della famiglia Lloyd-Eustass, ognuno di loro tre era impegnato a risolvere i propri conflitti interiori.

"E così, bambino mio, ti ho lasciato andare...come uno stolto..." l'uomo strinse i pugni delle mani, inginocchiato a terra come gli altri due le sbatté sul pavimento con una docile forza che caratterizzava la sua anziana età. Ormai, col rubinetto colmo e pronto a straripare dai suoi occhi agrodolci nei confronti del papà, la ragazza lo interrogò non appena lui finì di parlare.

"E perché mi hai dovuto mentire? Non sarei potuta andare a riprendermeli? A vivere con loro? A renderti le cose più...facili?" Quando la sua voce fuoriuscì dalle labbra, le lacrime scesero a terra, quasi a ritmo delle parole, e silenziosamente, senza farsi vedere né sentire, altrettanto fece Kidd. Non che pensasse davvero di essere stata solo un peso per il padre, ma negli ultimi anni di convivenza assieme, solo loro due e Mo, la micia ormai defunta, il suo unico ruolo era quello di procurare soldi per la casa. Non importava in che modo, o come stesse Arche: avrebbe dovuto sempre trovare una soluzione, da sola, per saziare l'avidità del gioco di lui. Era naturale che non si sentisse amata, in quei momenti.

"Oh, piccolina...Non volevo perderti! Ti amavo troppo e ti ho persa lo stesso con l'andare avanti degli anni, ma quando ci dovettero lasciare tuo fratello e tua madre, ancora potevo uscirne vivo da quella dipendenza, oh, piccola mia...Credimi se ti dico che ho preferito mentirti per mantenerti con me piuttosto che perderti e rimanere il padre che perse l'intera famiglia..."

"SARESTI POTUTO VENIRE CON NOI..!" Kidd sbottò, digrignando i denti, piangeva anche lui, in silenzio, come se ogni lacrima fosse acida e gli corrodesse ogni angolo del viso così spigoloso, ma candido come la porcellana.

"Ero...ero l'unica cosa che gli rimaneva."

La sorella quasi comprese il padre in quel momento, e si voltò verso Kidd, delicatamente rivolgendosi a lui ed attirando la sua calma e concentrazione prendendogli il viso con entrambe le mani, poi, dopo qualche secondo che i loro occhi si incrociarono, lui comprese. Arche era stata la sua unica speranza, anche se peggiorò negli anni, Arche era stata quella luce che gli diceva: "Sì papà, domani gioca un minuto di meno, e dopodomani ancora uno di meno." La confusione e rabbia si tramutarono in meditazione afflitta, mentre le palpebre del ragazzo si abbassarono, aprendo un un silenzio vuoto, tombale tra i tre.

Welcome to your life

Quel padre affranto per la sofferenza del figlio, cercò di migliorarsi pensando a sua sorella, dandole ulteriori spiegazioni sull'odio che Eustass ricevette:

"Arche, tesoro, devi stare attenta: voglio che tu sappia che ci veniva fatta parecchia pressione sulla diversità di tuo fratello perché una famiglia importante deve essere di sangue nobile, come dicono loro..."

There's no turning back

La ragazza aggrottò le sopracciglia, cosa intendeva? La loro famiglia si sarebbe potuta definire in tutti i modi tranne che nobile. Nonostante il disgusto per il modo in cui l'aveva chiamata - aveva ancora delle rimanenze di rabbia per averglielo nascosto; era difficile che Arche perdonasse qualcuno così facilmente, specialmente per un evento del genere da una persona come lui, ma ci stava provando, e così continuò ad ascoltare suo padre.

"Penso ti possa ricordare di-"

"EVACUATE TUTTI IMMEDIATAMENTE LA ZONA SE VOLETE USCIRNE VIVI! RIPETO, EVACUATE TUTTI LA ZONA SE VOLETE USCIRNE VIVI!"

Even while we sleep

"Ma che cazzo stanno-"

"Kidd. Il casco, forza!"

We will find you

Arche guardò allarmata il fratello, porgendogli l'effetto personale precedentemente di Killer, ma in risposta, lui si rifiutò di indossarlo in una situazione improvvisa del genere, in cui delle autorità dall'esterno della casa gli stavano ordinando di uscire. Arche non capí perché non volle, ma essendo una testa calda decise di non insistere troppo e di fare come gli stavano ordinando, almeno per il momento.

"È ENTRATO UN IMPURO NEL VILLAGGIO, LIBERARE LA ZONA."

"IMPURO A C-" la ragazza si ritrovò a dover dare un pugno con tutta la sua forza al braccio del fratello per riuscire a farlo zittire; nel mentre, come se ci fosse bisogno di altri problemi, i due non riuscivano più a trovare Tana. Uscendo, i suoi occhi, di solito scuri e pacati, erano ora ristretti per la gravità della situazione: aveva una spada puntata alla testa da un grosso uomo in tenuta curata, seguito da altri dieci individui altrettanto nobili, Arche riconobbe tra alcuni visi i figli dei governatori di Himitsu.

Acting on your best behaviour

"EUSTASS CAPITANO KIDD! TI ORDINIAMO IMMEDIATAMENTE DI EVACUARE QUESTO VILLAGGIO E NESSUNO SI FARÀ DEL MALE!"

Quell'uomo continuava a gridare, e la ragazza si trovava ancora di più sotto stress. Come era successo tutto così in fretta? Come avevano fatto a trovare loro, e soprattutto Kidd? Arche sperava con tutta la sua anima che il fratello non compiesse atti repentini, e dopo qualche istante, a entrambi venne la stessa idea, un po' paradossale rispetto a quello che lei aveva appena pensato. Uno scambio di sguardi.

Turn your back on mother nature

Evacuare il villaggio? Nossignore, pensò Kidd.

Credeva che sarebbero riusciti a far capire chi comandava e a liberare il padre da quei ricchi viziati: uno a destra, l'altra a sinistra, entrambi scattarono all'attacco e Kidd riuscì a neutralizzare quattro uomini; Arche nel frattempo, uno per uno, nonostante dovesse ancora fare attenzione alla spalla, riuscì a paralizzarne cinque, causandosi solo qualche taglietto qua e là, ma al suo ritorno ci avrebbe pensato quel chirurgo da strapazzo...chissà come stava, se pensava alla propria salute, ogni tanto.

L'adrenalina di avere un'improvvisa idea geniale non aveva fatto accorgere entrambi che sì, avevano messo a terra quasi tutti nel giro di dieci minuti scarsi, e che sì, in combattimento erano perfetti l'uno per l'altra, dato che lei li paralizzava e lui li prendeva, ma assieme avevano messo a terra il decimo uomo, e si erano scordati che in totale fossero undici.

Everybody wants to rule the world

RADICI ||𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙨𝙖𝙧𝙚𝙨𝙩𝙞 𝙙𝙞𝙨𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙖 𝙫𝙞𝙖𝙜𝙜𝙞𝙖𝙧𝙚?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora