I had a dream, we were back to seventeen

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-Hai ancora le stesse brutte abitudini di quando avevi quattordici anni- Daniel sussulta e la camera si riempie di lucine. –Non pensavo di spaventarti-
-Ero convinto che stessi dormendo, visto che sono quasi le quattro del mattino, senza contare che ti è uscita una voce stile bambina dell'Esorcista- mi metto seduta e mi stropiccio gli occhi.
-Dove sei stato?-
-Te l'ho detto, ho volato un po', era da tanto che non lo facevo, visto che non sapevo di avere ancora le ali-
-Sei mancato due ore-
-Non ero da Ellen, se è questo che credi, e non ne capisco il motivo-
-Ho un brutto presentimento, non so come spiegartelo-
-Questa sera sono successe più cose che negli ultimi quattro mesi, è comprensibile- si accomoda di fronte a me e mi passa una mano tra i capelli. –Tu non hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere-
-Ti sei avventato di nuovo su Seth-
-Io mi avvento sempre su Seth, visto che è stata colpa sua anche questa volta-
-Daniel-
-Non m'interessa quel che dice Daisy, non lo perdonerò mai-
-Okay, però cerca di...dobbiamo stare tutti sotto lo stesso tetto-
-Oh no, non se ne parla nemmeno, lui domani se ne va, penso che i suoi genitori saranno contenti di vederlo-
-E pensi che Daisy te lo lascerà rispedire a casa a qualche settimana dal Ringraziamento?-
-Mando via pure lei, non c'è problema-
-Daniel-
-Cosa? Non le è importato minimamente niente che stavi male, te lo posso assicurare. Se ne è andata con Seth mentre tu facevi ancora la comparsa da film horror-
-Che ne dici di dormirci su?-
-Devo andare da Ellen domani mattina-
-Vai più tardi-
-Rose-
-Che c'è?- sorride, alzandosi e dirigendosi verso il bagno. –Non sei contento nemmeno tu-
-Lo so, ma questo progetto non si finirà di solo-
-E quindi?-
-E quindi sto mettendo la sveglia alle otto- dice. –Non hai nulla da temere, lo sai-
-Mi dà semplicemente fastidio, tutto qui- mi stringo nelle spalle.
Il ragazzo ritorna in camera, si stiracchia e si sdraia accanto a me.
-Cerca di rilassarti, okay? Domani non devi andare a tirocinio?-
-Sì, sto lì fino alle quattro, o non finirò mai le mie duecento ore-
-Io il prossimo anno dovrei iniziare ad andare in ospedale-
-Che Dio ci protegga-
-Ma smettila, sarò un ottimo medico, sono il migliore del mio corso-
-Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare- poggio la testa sul suo petto. Lui mi abbraccia, e mi schiocca un bacio sulla fronte.
-Sei davvero dolce-
-Ho sonno, tutto qui-
-Allora dormi, quel che ti è successo richiede una gran quantità di energie-
-Non mi piace sapere che non ci sarai quando mi sveglierò-
-Andiamo Rose, questo è troppo persino per te, è che non ti piace Ellen, semplice-
-Non avevo alcun problema con lei fino a qualche tempo fa-
-Lo so, ma figurati se tu devi aver paura-
-Mi fa male la testa-
-Devi riposare, semplice. Ora chiudi gli occhi, una bella dormita guarirà tutto- prendo un respiro profondo e mi stringo di più a lui.
Mi risveglio per colpa della sveglia di Daniel così, arrabbiata e un po' spaventata, guardo intensamente il cellulare, fino a quando il suono non cessa e l'iPhone non si spegne. Che bello riavere i poteri.
Sperando che il ragazzo non mi scopra, mi riaccoccolo a lui, avvolgendo tutto il suo corpo con il mio.
Daniel
-Sei in ritardo-
-Ciao anche a te- Ellen mi sorride sorniona per tre secondi, poi scuote la testa e si sposta, facendomi accomodare.
-Dovevi essere qui alle nove Manson, sono le undici-
-Non mi è suonata la sveglia, e ieri sera Rose non è stata bene, quindi siamo andati a letto decisamente tardi-
-Sei incredibile, ma ora datti una mossa, non abbiamo tempo da perdere- la seguo all'interno della casa. E' un piccolo appartamento poco distante dall'università, c'è un forte profumo di lavanda nell'aria e una pila di vestiti ordinatamente piegati sul tavolo del salone.
-Guarda che non è una scusa, sono serio-
-Le è venuto un esaurimento nervoso per caso?-
-Non parlare di lei così, okay?- entriamo nella sua camera, una stanza molto più piccola delle nostre, con un lettino, una scrivania e un armadio. Convincere Derek e tutti i nostri genitori che avevamo bisogno di una casa abbastanza grande per stare insieme è stata la migliore decisione della nostra vita.
-Siete davvero noiosi, entro un anno, di questo passo, vi sarete già lasciati-
-Possiamo soltanto parlare del progetto? Non ho alcuna voglia di sentirti criticare la mia vita soltanto perché non corrisponde alla tua corrente di pensiero-
-Va bene va bene va bene. Vuoi qualcosa da bere?-
-Un bicchiere d'acqua grazie-
-Torno subito- scende di nuovo al piano di sotto, ed io ne approfitto per curiosare in giro.
La stanza è color crema, con i mobili di legno e libri ordinati in base all'altezza. Anche Rose fa così, ed io la prendo sempre in giro per questo.
-Ciao- Jess fa capolino dallo stipite, sfoderando un largo sorriso. –Mi dispiace che tu non abbia vinto-
-A me no, importava molto più a Rose che a me e renderla felice è il mio scopo, quindi-
-E' davvero fortunata- dice, entrando nella camera e sospirando.
-E' una fortuna reciproca, te lo posso assicurare- penso a dove sarei se lei, cocciuta come sempre, non mi avesse impedito di distruggermi e di cedere all'oscurità che, da sempre, ho dentro.
-Mi ha detto Ellen che state insieme da tanto-
-Un anno e due mesi, ma siamo stati amici per molto tempo, e ci siamo inseguiti per altrettanto-
-Che cosa romantica- assottiglio le labbra, senza rispondere. Non è stato romantico quando ho trovato Rose con le vene squarciate, o quando mi urlava di starle lontano il più possibile perché non voleva avere niente a che fare con me. Sono stupito dal fatto che mi abbia perdonato o che siamo arrivati fino a questo punto, mi chiedo ancora come sia stato possibile. –Non sei un tipo che parla tanto, vero?-
-No-
-C'è Rose che parla per entrambi- esclama Ellen, porgendomi un bicchiere d'acqua. –E non è né un insulto né una critica, semplicemente un dato di fatto-
-E' strano che tu abbia sviluppato tutto questo astio nei suoi confronti recentemente-
-Ma figurati, non ho niente contro di lei, mi sono soltanto arrabbiata per come si è rivolta a me quando mi ha trovato nello spogliatoio, alla fine non stavamo facendo niente di male-
-Rose è una persona insicura di natura, e ci sono state un paio di ragazze prima che noi due ci mettessimo insieme, quindi è per quello-
-Hai davvero tanta pazienza- dice Jess. Corrugo la fronte, per quale motivo pensano che lei abbia le colpe di tutto?
-Adesso dovresti andare, non abbiamo ancora iniziato a studiare-
-Resti a pranzo Daniel?-
-No, ho promesso a Rose che l'avrei portata al nuovo ristorante giapponese per festeggiare la sua vittoria e la mia-
-Oh- in pratica la ragazza si stupisce ed esalta qualsiasi cosa io dia. Mi chiedo che senso abbia, non è sempre meglio esprimere il proprio pensiero? –Vabbè allora ci vediamo più tardi-
-Okay-
-Scusala, si è totalmente invaghita di te, spera che tu e Rose vi lasciate per poter fare la sua mossa-
-Aspetterà in eterno allora-
-Non mi dire che credi davvero che...-
-Possiamo semplicemente fare il progetto? Il rapporto tra me e Rose non vi deve interessare-
-Argomento sensibile-
-Lo è sempre-
Rose
-Stai cercando di farmi prendere fuoco per caso?- alzo appena lo sguardo dal computer per guardare Seth che sta seduto di fronte a me. Sono l'unica che non ha lezione il venerdì, perciò ho dovuto portare il lupacchiotto con me al tirocinio.
-Ci sto sperando in realtà, ma tu hai più vite di un gatto, forse persino più di me-
-Sapevo che non eri morta, non ti ho visto nel Limbo quando è successo-
-Sarò andata direttamente in paradiso, che posso dirti-
-Guarda che so benissimo di non starvi simpatico-
-Che cosa ti fa pensare una cosa del genere?-
-Ma spero che Daniel non si accanisca troppo nei miei confronti- abbasso di qualche centimetro lo schermo, congiungendo le mani in corrispondenza della tastiera.
-Sei consapevole di non poter pretendere niente, specialmente da lui?-
-Sono passati più di due anni e mezzo, siete tutti felici, mi chiedo per quale motivo rivangare quella vecchia storia-
-Non ti rispondo nemmeno-
-La nuova ragazza che gravita intorno a Daniel...-
-Non finire nemmeno la frase-
-Ha qualcosa di strano. Non te lo so dire, ma ho come l'impressione che ci nasconda qualcosa-
-Ascolta, ti abbiamo tirato fuori soltanto perché Daisy ci ha davvero torturato, quindi non tirare troppo la corda. Abbiamo passato dei momenti tremendi che non abbiamo ancora superato, quindi non cercare di sconvolgere gli equilibri di questa famiglia, o giuro che te la farò pagare con le mie mani, e sono un po' più forte di come mi ricordi-
-Non è quella la mia intenzione, sono serio. Vi ho osservato mentre stavo ancora dall'altra parte, e vi posso assicurare che c'è qualcosa che non va-
-Okay e che dovrei fare secondo te?-
-Intervenire-
-Su che base? Non siamo più a New Orleans, il tasso di creature magiche è più basso di quel che pensi qui, probabilmente ci siamo solo noi, e i druidi che infestano i miei sogni-
-Strano che non abbiate capito chi siano questi druidi-
-Seth mi stai irritando-
-Non stai facendo niente- lo incenerisco con lo sguardo, mentre continuo a sistemare le scartoffie che mi hanno dato.
-Abbiamo passato un anno molto duro, non so se ti hanno informato del fatto che abbiamo sconfitto Morsein-
-Ho saputo qualcosina ma niente di che, anche perché, da quel che ho capito, non è ancora stata detta l'ultima parola-
-Non si tratta di lui, ma di Mike-
-Ah-
-Magari la prossima volta ti fai dare da Daisy le informazioni esatte-
-E' vero che sei morta e che poi sei ritornata in vita?- sbuffo. Dovevo lasciarlo a casa, decisamente, ho ceduto soltanto perché non sopportavo più di sentire le lagne continue di quella che dovrebbe essere la mia migliore amica.
-Seth, sai benissimo tutto quello che devi sapere, quindi smettila, mi stai infastidendo-
-E che cosa...-
-Perché devi essere sempre così stronzo?!- esplodo. Il suo corpo viene catapultato sulla sedia, le braccia si irrigidiscono lungo il suo corpo, la sua schiena si raddrizza in maniera anormale. –Non ti abbiamo fatto niente, niente di niente. Hai iniziato tu a darci fastidio, e noi abbiamo reagito soltanto quando hai superato il limite. Per quale motivo fai così? Deve pur esserci qualcosa di buono in te, mi rifiuto di credere che Daisy si sia innamorata di una persona tanto stronza, non può davvero aver rischiato tutto per te-
-Tu non lo hai fatto per Manson? Dopo che ti aveva ferita, che ti aveva usata, che ti ha lasciato sola, tu lo hai perdonato ed ora siete la coppia d'oro. Sappiamo entrambi che lui è stata una delle persone che ti ha ferito di più al mondo, eppure guardatevi, lui ha scelto la caduta per te-
-Io e Daniel siamo tutt'altra storia-
-Tu e questa tua assurda convinzione che la vostra storia d'amore sia qualcosa di speciale, qualcosa di unico, quando, invece, si tratta soltanto di...- schiocco le dita. Le sue labbra si assottigliano e si serrano tra di loro. Mugola un paio di volte, cercando di parlare, ma gli riesce impossibile.
-Adesso posso finalmente lavorare in pace, mi chiedo come mai non ci abbia pensato prima- gli sorrido. Il ragazzo mi guarda come se potessi prendere fuoco, l'unico problema è che, come ha detto lui, quel giorno di un anno e mezzo fa, hanno ucciso il lupo, quindi ha perso tutti i suoi poteri.
Dopo il mio incantesimo riesco a passare un paio di ore tranquille, senza la sua fastidiosa voce che esprime il suo parere su ogni cosa soltanto per darmi fastidio o per mettermi pulci nell'orecchio.
-Ehi raggio di sole- Daniel fa capolino nello stanzino in cui mi hanno piazzata, sorridendo.
-Che ci fai qui?-
-Sono venuto a prenderti per andare a provare quel nuovo ristorante giapponese, credevi che me lo fossi dimenticato?-
-Sì in realtà-
-No non potrei mai...piuttosto, vedo che hai portato il cane a lavoro oggi- indica col capo Seth, che continua a dimenarsi sulla sedia senza poter né muovere gli altri né parlare. -...e gli hai lanciato un incantesimo-
-Mi aveva dato troppe rogne, sai com'è quando vuole dare fastidio ad una persona. Piuttosto, quand'è che torna a casa?-
-Parte con Daisy sta notte per fortuna, anzi, forse dovrebbe raggiungerla adesso- schiocca le dita e, a quel punto, il ragazzo sparisce in una nuvola grigia.
-Ti ringrazio, è stato davvero estenuante avere a che fare con lui per tutto il giorno-
-Perché lo hai portato con te comunque?-
-Secondo te chi me lo ha chiesto?-
-Sei fin troppo buona, ti fai abbindolare dalla gente, in particolare da noi-
-Finalmente lo hai ammesso-
-Per colpa tua Ellen mi ha fatto una testa così-
-Posso zittire anche lei come ho fatto con Seth-
-Non mi hai ancora dato un bacio- mi avvicino a lui, mi metto in punta di piedi e poggio le sue labbra sulle mie. –Adesso va decisamente meglio-
-Hai trovato tutto il fanclub ad acclamarti oggi?- prendo la borsa e, insieme, ci dirigiamo verso l'uscita.
-No, soltanto Jess che spera che ci lasciamo-
-Solidarietà femminile, mi commuove sempre-
-Non hai sentito un campanello d'allarme quando si sono presentate in massa con la maglietta con la mia faccia stampata per le elezioni?-
-Effettivamente non hai tutti i torti- prende la mia mano. L'aria fredda ci investe una volta fuori, devo ancora fare il cambio di stagione, gli ultimi giorni sono stati fin troppo frenetici, tra le votazioni, la gara e Seth che ritorna dall'oltretomba. –Non dovevo usare la magia su quel deficiente-
-Se lo meritava Rose, lo sai benissimo-
-Mio padre mi ha detto che si è svegliato qualcosa di oscuro in me con la mia morte, ed entrambi sappiamo benissimo che cosa è successo a tutti quelli che, come me, sono tornati indietro- si volta di colpo, si ferma e prende il mio volto tra le mani. –Stavo per venirti addosso-
-Sei sempre la mia dolce Rose, non devi preoccuparti-
-Non puoi esserne certo-
-Io e te siamo collegati, pensi che non lo sentirei, se fosse così?-
-Non ne ho idea Daniel, non sono più sicura di niente ultimamente, senza contare che c'è sempre la storia di Mike da affrontare-
-Non sappiamo da dove iniziare- riprende a camminare, ed io con lui. Saliamo in macchina, i finestrino si sono appannati per il troppo freddo.
-Io avrei una mezza idea in realtà: la profezia, da quel che ho capito, non riguarda soltanto me, e noi conosciamo una persona che era vicino al nostro fantasmino preferito più di chiunque altro-
-Holden-
-Esatto. Pensaci bene: gli ha donato la vista, ci deve essere per forza un motivo, magari senza saperlo, sta nascondendo qualcosa, qualcosa di importante-
-Credi di riuscire a resistere per altre due settimane?-
-Per una volta non ho alcuna fretta di scoprire quel che c'è dietro. Anche se non l'ho ammesso, è stata dura persino per me, e non è una cosa che vorrei rivivere nell'immediato, senza contare che sono ancora un po' sfatta per il salvataggio di Seth-
-Più che altro per la visione-
-Sì esatto- muovo il collo a destra e a sinistra. –Ho bisogno di dormire-
-Vorrei ricordarti che tutto ciò è successo soltanto ieri notte-
-Ah già giusto- corrugo la fronte. Per un attimo ho pensato che fossero passati addirittura un paio di giorni, devo essere decisamente più stanca di quel che pensassi.
-Sta sera ho una riunione con i Penna e Teschio, ma non mi aspettare alzata come hai fatto ieri okay? Hai seriamente bisogno di riposare-
-Non puoi rimanere a casa? Ho un brutto presentimento-
-Rose, tu hai sempre brutti presentimenti nei loro confronti, per il semplice fatto che li detesti per come si sono comportati durante il periodo delle lezioni Ed il tuo problema è questo in pratica, se una persona fa qualcosa di sbagliato non riesci a passarci sopra-
-Ma se ti ho perdonato praticamente tutto-
-Io sono un caso a parte-
-Ho fatto lo stesso con Albus e con Audrey- a corto di argomentazioni, si limita ad accendere la radio e a guidare, senza rivolgermi ulteriormente la parola.
-Hai avuto qualche visione per caso?- mi chiede finalmente, quando ci fermiamo davanti al ristorante.
-No, sento semplicemente un peso sul petto e, di solito, quando succede, non accade mai nulla di buono.

🎈🎈🎈🎈🎈

-I Penna e Teschio sono i druidi della mia visione- esclamo, una volta finita la cena, battendo la mano sul tavolo. –Non so spiegarvelo, ma ho questa sensazione-
-E non c'entra niente il fatto che abbiano condotto una campagna infamatoria nei tuoi confronti-
-No Chris, è Carter che, semplicemente, è inquietante-
-Se pensate alla visione che ha avuto e a come trattano Daniel non avrebbe torto, sono ossessionati da lui-
-Tutti sono ossessionati da Daniel, dopo diciannove anni non lo hai ancora capito?-
-Per una volta mi ero dimenticato che lui è il migliore e che gli riesce ogni cosa che fa, scusami se ho tralasciato questo minuscolo particolare- si teletrasporta via, probabilmente sul tetto. E' stato di pessimo umore negli ultimi due giorni, e ha tutte le ragioni per esserlo. E' convinto di aver vissuto per tutto questo tempo nell'ombra del suo migliore amico e, in un modo o nell'altro, ha finito per starci.
-Devi smetterla di dirgli certe cose, non hai ancora capito che ci sta male?-
-Ci sta male perché è il suo pallino fisso da sempre, e poi sai benissimo che, se è così, è anche per colpa tua-
-Io non c'entro assolutamente niente-
-Tu hai scelto di stare con Daniel, hai sempre scelto Daniel-
-E' assurdo che, dopo tutti questi anni, io debba ancora sentirmi dire una cosa del genere. Non devo spiegare niente a nessuno, soprattutto a te, razza di idiota- mi alzo da tavola, intenta a raggiungere Albus. Quanto tempo dovrà passare prima che io non debba più sentire questa vecchia storia?
-Perché dovete sempre farmi salire il più in alto possibile?- mi siedo accanto a lui, che ridacchia.
-Ho sentito che Chris ha fatto arrabbiare anche te-
-Chris non parla spesso eppure, l'ottanta percento delle volte in cui apre bocca, spara cazzate-
-Non la penso come lui comunque, so che l'unica ragione per cui tra noi due è finita è perché sono stato uno stronzo di prima categoria-
-Vorrei che tu non ripensassi più a quella vecchia storia. Tu sei molto più di questo, sei molto più di Daniel. Hai sempre avuto questa sorta di complesso di inferiorità nei suoi confronti, ma non hai niente da invitargli. Non sei meno bello o meno intelligente, è che sei un po' sfigato come me, o meglio, è lui ad essere troppo fortunato, decisamente, te lo posso assicurare- si volta verso di me. Gli occhi azzurri sono lucidi, forse lo sto guardando davvero per la prima volta dopo tanto, perché mi accorgo solo adesso di non avere davanti il ragazzino di quattordici anni che, il primo giorno di scuola, mi ha riaccompagnata a casa tenendomi per mano. E' passato tantissimo tempo e anche lui è cresciuto, diventando la persona che ho accanto a me in questo momento.
-Hai mai la sensazione di non essere riuscito a concludere niente nella tua vita? Ho diciannove anni e mi sembra di star sopravvivendo più che vivendo-
-Prima di incontrare voi avevo sempre la sensazione di essere fuori posto, e che sarei rimasta sola tutta la vita. Ma poi sono arrivata a New Orleans e tutto è cambiato. E quando tu sei scomparso mi sono sentita di nuovo così, come se mi mancasse il terreno sotto i piedi, e tutto quel che conoscevo si è sgretolato davanti ai miei occhi. Perché, mio caro Albus, sei tu che ci tieni tutti insieme, sei tu il nostro collante-
-Rose, sono un disastro-
-Lo siamo tutti, nessuno è perfetto-
-Tranne Daniel-
-Oh andiamo, hai dimenticato quante ne ha combinate in passate? Quante volte si è cacciato nei guai?-
-Mi ricordo un'udienza-
-Quella ce la ricordiamo tutti, fidati-
-Il Limbo-
-Quel posto è raccapricciante, volevano spedirci un ragazzo di quindici anni!-
-Ma non lo hanno fatto, sei intervenuta in tempo e lo hai salvato-
-So che te l'ho già detto tante volte, però non ho mai voluto Daniel quando stavo con te-
-Non ti preoccupare, non è una cosa che penso più, te lo posso assicurare-
-E allora che ci fai qui sopra?- ridacchia, abbassando lo sguardo. –Non sei lo spettro di Daniel, non lo sei mai stato, e chiunque abbia detto il contrario è solo un idiota che non capisce niente. E per quel che riguarda la regata, lui è più forte per via dei suoi poteri, è praticamente una macchina da guerra-
-Ti ricordi di star parlando del tuo ragazzo?-
-Sì, ma è ancora un essere umano e non è perfetto, per quanto sia difficile da pensare-
-Sono contento che tu abbia vinto comunque, non tanto per averlo battuto, quanto perché so cosa significasse per te-
-Grazie, sei la prima persona che me lo dice in realtà, dopo Daniel ovviamente. Tutti si sono concentrati sul fatto che ho vinto io al posto suo-
-Sono ossessionati da lui, l'ho sempre detto-
-Sì è vero-
-Credi davvero che i Penna e Teschio siano i druidi della tua visione?- annuisco. A quel punto si alza e mi tende le mani. –Va bene, allora andiamo?-
-Dove?-
-A pedinarli. Hai mai sentito parlare dei mantelli dell'invisibilità?-

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