'Cause I'm gonna stand by you, even if we're breaking down,

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we can find a way to break through, mannaggia agli ottanta caratteri


-Ho portato la torta di zucca- dico, non appena Derek apre la porta. –Buon giorno del Ringraziamento-
-Mi chiedevo proprio quando saresti arrivata- dice, spostandosi dalla porta e facendomi accomodare.
-In realtà ci ho messo un po' perché mi aspettavo di trovare tuo figlio in camera mia appena il pranzo fosse finito, invece non è successo, al ché ho capito che la situazione fosse peggio del previsto, e sono corsa qui-
-Festeggeremo a cena in realtà, quindi la torta- la prende dalle mie mani e la poggia sul piano cottura della cucina. –è molto gradita-
-Tu come stai?- l'uomo sospira, e si passa una mano tra i capelli biondi da cui, ormai, ha iniziato a spuntare qualche capello grigio.
-Cerchi di fare a me quello che fai puntualmente con Daniel da cinque anni?-
-Infatti ha funzionato, quindi...-
-Non avevo idea che Cassidy avesse avuto una relazione con Morsein durante la sua ascesa, né che fosse mai stata incinta prima di Daniel, ma ovviamente sarà difficile dimostrarlo al Consiglio-
-Perché fate ancora affidamento sul Consiglio dopo quanto è successo?-
-Perché è più complicato del previsto, e voi siete...-
-...troppo piccoli per capire? Tuo figlio, tra meno di tre mesi, compirà vent'anni-
-Perché non sali da lui Rose?-
-Mi stai cacciando?-
-Sto cercando di non farmi fare la morale, per la seconda volta, dalla ragazza dell'unico frutto dei miei lombi-
-Fingerò di non aver sentito quest'ultima parte e mi dirigerò da lui-
-E' meglio- rido sotto i baffi e mi incammino verso camera di Daniel. –Comunque Rose-
-Dimmi Derek-
-E' fortunato ad averti, non lo hai mai lasciato solo una volta-
-Non avrebbe resistito un secondo se lo avessi fatto, e nemmeno io-
-Spero che, insomma, quando vi laureerete, non vi perdiate di vista-
-Non ti preoccupare, so per certo che Daisy ci sta già organizzando il matrimonio- l'uomo rimane interdetto, non sapendo bene che cosa rispondere. –Una ragazza di Harvard ha visto Daniel da Harry Winston e, da come ha reagito Luke, direi che aveva azzeccato il motivo per cui fosse lì. Ma non ti preoccupare, non sa di questa cosa, e non ho intenzione di farglielo sapere-
-Bene, avevo paura di come avrebbe potuto reagire-
-Non ti preoccupare, ricordati che lo conosco come le mie tasche- finisco di salire le scale e, senza bussare, apro la porta di camera sua. –Ciao raggio di sole-
-Sei entrata in casa dieci minuti fa, che cosa hai fatto per tutto questo tempo?- Daniel sta sdraiato sul letto con le braccia ben larghe sul materasso. Non muove un muscolo e continua a fissare il soffitto verde petrolio sopra di lui.
-Ho parlato con Derek, che domande-
-E se te lo stai chiedendo, ho percepito prima la tua presenza fuori dalla porta e poi ho sentito la tua voce-
-Non puoi leggere la mia mente-
-No, ma Diana mi ha raccontato la discussione dell'altra volta, o meglio mi ha urlato contro, e so benissimo che mi hai seguito anche all'ultima cena con i Penna e Teschio, hai persino rischiato di cadere dall'albero, solo che non ti ho detto niente perché non volevo litigare, tutto qui-
-Oh-
-Eh sì, 'oh'. Eri già partita in quarta pensando che non ti amassi più o cose del genere, come al solito-
-Sai che non sono venuta qui per parlare di questo-
-Da una parte lo preferirei- si siede con le gambe incrociate. I capelli biondi sono arruffati e ben alti sulla testa, e i grandi occhi azzurri solcate da profonde occhiaie. –Invece è soltanto l'ennesima sessione di psicanalisi a cui mi sottoponi ogni volta che succede qualcosa nella vita-
-Posso parlare con il Daniel di quasi vent'anni? Quello di quindici non mi sta tanto simpatico-
-Ripeti sempre le stesse cose-
-E tu non hai ancora capito che non devi scontartela con me quando il mondo non va come vorresti- mi accomodo sul materasso di fronte a lui. –Sono quattro giorni che cerco di avere una conversazione con te, di starti vicino o anche solo di vederti, ma è già tanto se mi rispondi ai messaggi-
-Volevo stare solo, non avevo voglia di parlare con nessuno-
-Se, dopo tutto questo tempo, anche io rientro nella categoria dei 'nessuno' allora abbiamo qualche problema-
-Tu ti rendi conto di quel che ha detto Skyler, vero?-
-Sì-
-Sono il fratellastro di Mike-
-Lo avevo capito-
-Mia madre è andata a letto con Morsein e ha avuto un bambino quando aveva...-
-Un anno più di noi- il ragazzo porta le gambe al petto e le abbraccia, iniziando a dondolarsi avanti e indietro. A quel punto mi alzo, mi metto dietro di lui e gli circondo il busto, facendo aderire la sua schiena col mio petto. –Tu sei figlio di Derek, fine della storia, non c'entri niente con Morsein-
-Che cosa voleva dire Skyler quando parlava del sangue?- mi chiede, mentre ormai le lacrime solcano il suo viso.
-Che dobbiamo trovare al più presto quella profezia, e parlare con tua madre-
-L'ultima parte non mi esalta particolarmente-
-Ci sarò io con te, non ti preoccupare, non ti lascio nemmeno un secondo-
-Come faceva tuo padre a saperlo?-
-Non ne ho idea, quell'uomo sa sempre tutto- si stringe di più a me, tirando leggermente su col naso. –Però Daniel, io sono qui per te, smettila di allontanarmi, è una vita che facciamo questi discorsi-
-Ero convinto che volessi lasciarmi- si stacca da me, tirando su col naso.
-E perché mai?-
-Ripeto, hai capito che mia madre ha avuto un figlio con Morsein?-
-Quel figlio non sei tu, e anche se lo fossi, tu sei buono, ed io ti amo- sospira. Sono rari i momenti in cui Daniel, persino con me, si mostra tanto debole e indifeso e, ogni volta, devo convincerlo che non me ne andrò e che lui non è una cattiva persona. –Quando imparerai che non ti lascerei mai?-
-Non eri tu quella convinta che ci saremmo mollati entro la laurea perché le nostre due carriere sono opposte?-
-Luke bocca larga- borbotto. –Non gli si può dire niente-
-Però è la verità-
-E'...è stato un attimo, era il periodo delle elezioni, tu non hai mai tentennato?-
-No, infatti...- si blocca, si schiarisce la voce e riprende a parlare. –No, mai-
-Allora sei migliore di me- scivolo leggermente sul materasso, distendendo le gambe accanto al suo corpo. –Andrà tutto bene amore mio, te lo prometto- gli passo una mano tra i capelli biondi, soffici e setosi come sempre. –Sembri un bambolotto in questo momento-
-E' proprio quello che ogni ragazzo vorrebbe sentirsi dire-
-Sembri tipo un peluche-
-Mi stai uccidendo-
-Ti amo tanto-
-Ti amo tanto anch'io- allunga leggermente il collo e mi dà un bacio sulla guancia. –Rimani per cena?-
-Non ho nient'altro da fare, quindi-
-Ah sì?- si alza di scatto e si mette su di me, iniziando a farmi il solletico. –Sarei la seconda scelta adesso?-
-Beh devi ammettere che sono molto richiesta- poggia le labbra sul mio collo, ed io sento tutto il corpo rilassarsi. –La porta è chiusa a chiave?- schiocca le dita e, poco dopo, si sente il clic della serratura. –Derek non mi farà venire più a casa-
-Secondo te Derek non sa che cosa facciamo? Stiamo insieme da due anni e dormiamo nella stessa stanza-
-Non dobbiamo per sforza sbatterglielo in faccia così-
-Ti sei dimenticata dello scorso anno?-
-Avrei tanto voluto, ma no-


Afterglow(#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora