-Greyson che diamine ci fai qui?- mi volto di scatto trovando Daniel dietro di me. Urlo, e faccio cadere il libro che avevo in mano, che arriva dritto sul suo piede. –Quante erano, seicento pagine?-
-Ottocento pagine di diritti umani, devo fare una tesina-
-Io sto bene, grazie per aver chiesto-
-Sei un angelo, queste cose non ti fanno male, non hai nemmeno urlato- scuote la testa, si china e prende il manuale.
-Comunque sei l'unica persona che, durante le elezioni, viene in biblioteca a cercare libri-
-I seggi sono stati chiusi un'ora fa, stavano ancora contando e...-
-Hai vinto Rose-
-Che cosa?-
-Hai sentito benissimo. Sei tu la nuova presidentessa del corpo studentesco, mi hai battuta con uno scarto quasi del quaranta percento-
-Non mi stai prendendo in giro vero?-
-Non lo farei mai su una cosa del genere-
-O mio dio, quindi...-
-Sì Rose, è la terza volta che te lo dico, hai vinto, mi hai battuto- a quel punto urlo ancora più forte e lo abbraccio saltandogli praticamente addosso e avvolgendo le gambe intorno al suo bacino.
-Non ci posso credere, è un sogno-
-Sono tanto orgoglioso di te- dice, rimettendomi giù. –Ma ora devi uscire lì fuori per la proclamazione ufficiale-
-Sì certo certo- mi sistemo meglio i vestiti, mi passo una mano tra i capelli e mi schiarisco la voce. –Come sto?-
-Perfetta come sempre- mi fa l'occhiolino. Non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa del genere, pensavo che fosse ormai tutto già scritto.
-Come è andata con Skyler? Non sei tornato per pranzo-
-Sono stato bloccato da mia madre, non capisco come abbia fatto ad intercettarmi-
-La strada da qui all'aula magna è abbastanza lunga per spiegarmi entrambe le storie- attraversiamo l'immenso prato che divide i due edifici, il sole sta già tramontando e la temperatura è scesa di colpo.
-Sono andato da Skyler e le ho detto che, se avesse spiattellato qualsiasi altra cosa, avrei rivelato al Consiglio che cosa ti ha fatto durante il terzo anno, e fidati, non sarebbero stati tanto clementi, sai benissimo che gli angeli devono tenere una certa condotta morale-
-Sì, per questo ti hanno perseguitato per secoli e secoli-
-Lei ha quel punto si è zittita, mi sono teletrasportato a casa perché dovevo andare in bagno e, quando sono uscito, ho trovato mia madre che mi aspettava in camera mia-
-Ha scoperto dove abitiamo, questo non è una buona cosa, adesso dovrò lanciare un incantesimo per tenerla alla larga-
-Ha pianto per circa un'ora dilungandosi in un mea culpa in cui ammetteva di essere stata una madre di merda ma che farebbe di tutto pur di avere un'altra chance con me-
-E tu che le hai risposto?-
-Che se non rispetta te non abbiamo niente da dirci-
-Questo è sbagliato Daniel, non devi tenerla lontana soltanto per questo-
-Uno dei tanti motivi per cui se ne è andata, oltre ai continui tradimenti che perpetrava nei confronti del povero Derek, è perché mi riteneva un mostro-
-Questo non puoi...-
-Mi ha guardato negli occhi, mi ha detto che ero un mostro, che non ero più suo figlio, che non avrebbe più potuto volermi bene e poi è scappata via. Per quale motivo è tornata lo scorso anno? Perché ormai avevano di nuovo le mie ali e il mio nome era stato ripulito? Mi dispiace Rose ma, tra lei che ha preferito svignarsela e te che mi hai sempre difeso e mi sei sempre stata accanto anche quando non me lo meritavo, la scelta è abbastanza ovvia- lo guardo abbassare lo sguardo e scuotere la testa. –Tra l'altro gliel'ho detto chiaramente, anche perché le ho fatto presente che probabilmente ci sposeremo, quindi-
-Lo stai ripetendo un bel po' di volte, per caso c'è qualcosa che dovresti dirmi?- non ho indagato ulteriormente su ciò che è sfuggito a Melody, anche perché, se fosse davvero così, non sarebbe giusto mandare all'aria i piani di Daniel visto che, da quel che le ha urlato Luke, sta lavorando davvero sodo perché la sorpresa riesca.
-Ho dimenticato qualche ricorrenza per caso?-
-No no, non ti preoccupare- mi aggrappo al suo braccio e poggio la testa su di esso. –Sei davvero fantastico-
-Non ho fatto niente-
-Lo so-
-Per caso sei venuta a conoscenza di qualcosa che non avresti dovuto sapere?-
-Stiamo giocando agli indovinelli adesso?-
-Okay mi sono ufficialmente confuso- arriviamo finalmente in aula magna. Luke, non appena ci vede, scatta in piedi, e corre verso di me, abbracciandomi.
-Ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta!-
-Sì vice presidente, siamo riusciti a sovvertire il sistema, che la rivoluzione abbia inizio-
-Ed ecco che, nuovamente, la situazione ti sfugge di mano. Non hai mai sentito il detto 'da un grande potere derivano grandi responsabilità'?-
-Non è un modo di dire Daniel, è la frase che zio Ben ripete a Peter poco prima di morire-
-Sì lo so, solo ero convinto che fosse tipo un detto che lui ha ripetuto-
-Mi è venuto mal di testa, ma ora non abbiamo tempo per queste cose, devi parlare ai tuoi elettori- Luke mi afferra per un braccio e mi spinge dentro l'aula gremita di gente. Il chiacchiericcio è assordante e, per la prima volta da tanto tempo, ho timore. C'è più gente di quel che pensassi, e molti di loro hanno votato per Daniel, perciò non saranno molto contenti di questa vittoria.
-Ehi- mi volto verso il ragazzo, che mi fa l'occhiolino. –Sono qui, guarda me, andrà tutto bene- assottiglio le labbra mentre lo osservo sedersi in prima fila.
-Non gli hai detto niente dell'anello, vero? Perché mi ucciderebbe-
-No assolutamente, non manderei all'aria tutto il lavoro che sta facendo, e poi meno ne so meglio è, voglio davvero essere sorpresa quando accadrà-
-Bene, anche per questa volta l'abbiamo scampata...adesso vai, è il tuo momento- picchio leggermente sul microfono, che fischia, attirando così l'attenzione degli studenti.
-Okay ehm...sinceramente non ho preparato un discorso della vittoria, per il semplice fatto che non mi aspettavo che una cosa del genere succedesse, visto quel che era venuto fuori qualche giorno prima delle votazioni eppure eccomi qui, mi sembra davvero assurda come cosa- Daniel annuisce, facendomi cenno di andare avanti e continuare. –Voglio ringraziare quelli che mi hanno votato e che hanno creduto in me, nonostante tutto ciò che è stato detto e mostrato. Se ve lo state chiedendo, se state ancora bisbigliando sì, ho tentato il suicidio due anni fa, due bei tagli alle vene, e non me ne vergogno né me ne sono mai pentita, per il semplice fatto che, in quel momento, per me era la cosa giusta da fare. Non sto qui a dirvi quale siano state le motivazioni che mi hanno spinto a tale gesto per il semplice fatto che sono convinta che cambierebbe l'idea che avete di me, così come è accaduto quando avete saputo del suicidio, quindi spero che non sarà una fattore determinante nel modo in cui la mia politica verrà percepita. A questo punto voglio, in primis, presentarvi il mio vice presidente, Luke Carrington- il ragazzo sorride e, pomposo, sale sul palco, salutando come solo la regina Elisabetta sa fare. –Inoltre mi sembra doveroso ringraziare lui e Melody Boscott, insieme a tutte le ragazze delle Kappa, per avermi supportato e per avermi aiutato a gestire la campagna, senza dubitare di me nemmeno per un minuto, questa vittoria è tanto mia quanto vostra- le dirette interessata si alzano in piedi e battono le mani, lasciandosi andare a gridolini entusiastici e contenti. –E per ultimo, ma non per importanza, un grazie speciale a Daniel che, nonostante fossimo l'uno contro l'altro, non ha mai esitato a difendermi in qualsiasi circostanza- il ragazzo mi sorride. In quel momento Ellen si china vicino a lui, picchiettando col dito sulla sua spalla per attirare la sua attenzione. –Grazie a tutti ragazzi, vi prometto che cercherò di aiutarvi in qualsiasi modo possibile e immaginabile, senza contare che è arrivato il momento di far arrivare qualche ragazza al comando-
Daniel
-Quello che hai fatto l'altro giorno mi ha stupito-
-Non dovresti stare qui- dico ad Ellen, chiudendo l'anta dell'armadietto dello spogliatoio. –Non so se hai notato la sagoma dell'omino sulla porta-
-Ah ah ah, quanto sei spiritoso. Sono venuta qui per il semplice fatto che non riesco a rintracciarti, abbiamo un progetto da fare o sbaglio?-
-Sono stato occupato con gli allenamenti, sai benissimo che oggi c'è la regata, da domani sarò a tua completa disposizione-
-Sarà meglio, non voglio prendere un brutto voto per colpa tua-
-Nemmeno io, fidati- ho sgobbato come un pazzo per poter arrivare ad Harvard, di certo non permetterò a lei di rovinare ogni cosa. –E comunque potevi anche cominciare senza di me-
-Cosicché facessi tutto il lavoro? Non se ne parla nemmeno-
-Io ho già buttato giù qualche cosa in realtà-
-Dici sul serio?-
-Che cazzo ci fai qui?- ci voltiamo entrambi verso Rose, per niente contenta di ciò che sta vedendo.
-Dovevo parlare con Daniel, dobbiamo svolgere un compito insieme, ricordi? Mi è sfuggito in questi giorni-
-Sono sicura che l'avresti potuto trovare anche in altri posti che non fossero lo spogliatoio-
-Anche tu sei qui-
-Io sono la sua ragazza- il suo volto ha assunto la stessa colorazione dei suoi capelli e non mi stupirei se, improvvisamente, tutte le lampade iniziassero a scoppiare una di seguito all'altra.
-Sai che il sesso prima di una gara può pregiudicare le prestazioni?-
-Hai tre secondi per volatizzarti, o giuro che ti trascino via per i capelli-
-Rose non stavamo...-
-Con te faccio i conti dopo- sospiro. Per quale motivo mi trovo sempre in queste situazioni?
-Va bene va bene me ne vado, ma ti do un consiglio Rose: i tipi come Daniel, se si sentono soffocati, scappano alla prima occasione-
-Ed io ne do uno a te Ellen: non metterti tra noi due, nessuno è mai finito bene nel farlo, senza contare che tu non sai proprio niente di niente-
-Se ti senti intimidita da me...-
-Non sono intimidita da te, né dal fan club che hanno messo su le tue amiche. Daniel Manson ama me ed io ne sono pienamente consapevole, mi danno solo fastidio le gatte morte come te- si riservano un'ultima occhiata di fuoco prima che la ragazza se ne vada.
-Ci mettiamo d'accordo dopo-
-Se sopravvivo- Rose, a quel punto, incrocia le braccia al petto e mi fissa, sperando forse che io prenda fuoco. –Ti assicuro che non è per niente come sembra; ero qui che mi stavo cambiando ed è spuntata rimproverandomi per il fatto che non riusciva a contattarmi, così le ho spiegato che sono stato impegnato con gli allenamenti, fine della storia-
-Ho sopportato le sue battutine idiote, la sua presenza più o meno costante, ma questo è decisamente troppo Daniel-
-Eri venuta a dirmi qualcosa? Stai ancora pensando al fatto che abbiamo sconfitto Morsein troppo facilmente?- negli ultimi giorni è stata tormentata da questa idea che abbiamo vinto troppo facilmente a maggio, che anche cercare e distruggere gli Artefatti degli Antichi lo sia stato, e la cosa non fa altro che tormentarla.
-Sì, ma comunque volevo solo a dirti in bocca al lupo-
-Ah- mi avvicino a lei e avvolgo le braccia intorno ai suoi fianchi. –Sei molto bella-
-Non cercare di cambiare discorso-
-Non ho fatto niente Rose-
-Lo so, è proprio questo il punto, non hai fatto niente di niente-
-Devi capire che, perché io intervenga, deve fare qualcosa di concreto-
-Spuntare nello spogliatoio non è qualcosa di concreto?-
-Non con quelle motivazioni- rotea gli occhi al cielo, per poi mettere su il broncio. –Dai, dammi un bacio portafortuna e dimentichiamo quel che è appena successo-
-Come lei che mi prende in giro, com'è che ha detto? Ah sì, 'sai che il sesso prima di una gara può pregiudicare le prestazioni?' Idiota-
-Beh ha ragione, anche se non c'è niente di accertato questo lo devo ammettere-
-E' un peccato, perché io avevo pensato di sgattaiolare qui dopo che tutti gli altri se ne fossero andati e aiutarti con la doccia-
-Sì ti prego, non so che cosa ti abbia fatto sbloccare fino a questo punto ma sono totalmente d'accordo-
-Mmmh Ellen mi ha fatto cambiare idea-
-Chi se ne fotte di Ellen!-
-Tu, anche troppo- si alzo sulle punte e mi dà un leggero bacio sulle labbra. –Non ti auguro di vincere, perché ci sono anche Albus e Chris nella squadra avversaria, ma dai il massimo, va bene?-
-E dopo la partita vieni?-
-No-
-Ma Rose!-
-Sono arrivati tuo padre, tuo nonno, Eric e credo di aver intravisto Liam e Sam-
-Aaaah non vedo l'ora di vedere la loro faccia quando li batteremo. Ovviamente mi dispiacerà per i ragazzi, ma sappiamo tutti che è così che doveva andare-
-Sei un tale pallone gonfiato-
-Sai anche tu che andrà così-
-Ciao- mi dice, uscendo dallo spogliatoio. Sorrido, non vedo l'ora che l'anello sia pronto, spero davvero che le piaccia.
Finisco di indossare il body e raggiungo il resto della squadra, che si sta già preparando a salire sulla canoa.
-Dov'eri finito?- mi chiede Luke. –Ci hai messo una vita-
-Prima è venuta Ellen per rimproverarmi di non averle risposto per tutta la storia del progetto e, nel mentre, è spuntata Rose, quindi ti lascio immaginare in che situazione mi trovassi-
-Sei fortunato ad essere ancora vivo-
-Ne sono consapevole- sposto lo sguardo in alto, incrociando quello della ragazza, che sta con le braccia poggiate sulla ringhiera e il corpo protratto in avanti. Con lei ci sono, oltre ai quei pochi rappresentanti della mia famiglia, anche Daisy, che si è finalmente calmata, Diana e Audrey.
-Ehi Manson, sei pronto a perdere per la prima volta?- riporto la mi attenzione davanti a me. Albus mi sorride mentre, dietro di lui, Chris si contorce nella tutina aderente.
-In realtà è già successo, ti dimentichi che Rose mi ha stracciato alle elezioni-
-Ah già vero- si gratta la testa. Ultimamente è sfuggente, spero che non si sia cacciato di nuovo in qualche guaio perché giuro che, questa volta, lo uccido.
-Questa cosa non lascia niente all'immaginazione- borbotta Chris. –Dico sul serio, si vede completamente...-
-Non continuare- lo blocca Al. –Ma ti sei messo le mutande?- gli chiede, dopo avergli dato una rapida occhiata.
-Perché si possono mettere sotto questa cosa?-
-Questo è il momento in cui me ne vado, decisamente. In bocca al lupo ragazzi-
-Crepi, e in bocca al lupo anche a voi-
-Dovremmo usare qualche altra frase, non ho proprio voglia di trovarmi Seth a casa se devo essere sincero- il mio migliore amico rotea gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
Saliamo sulla barca, il Thames River sotto di noi, una folla che si è fatta due ore di macchina soltanto per venire a vederci.
Non appena danno il via, iniziamo a remare con tutta l'energia che abbiamo in corpo.
I muscoli delle mie braccia si tendono e si flettono alla velocità della luce. I miei compagni di squadra, tranne Luke, cominciano ad ansimare per la mancanza di fiato, e sono questi i momenti in cui ringrazio di essere un angelo o un caduto o quel che sono ed avere una resistenza maggiore rispetto agli altri.
-Non capisco, tu non dovresti più essere tanto forte- mi dice il ragazzo, con un tono abbastanza basso da non farsi sentire dagli altri.
-Quanto scommetti che, se provassi a dispiegare le ali, queste verrebbero fuori? Non credo nemmeno di essere diventato mortale se è per questo-
-Non ha senso, hai scelto la caduta, lo hai ripetuto per ben due volte-
-Perché una cosa del genere ti sta venendo in mente proprio ora?-
-Non ne ho idea ad essere sincero, stavo cercando di pensare a qualcos'altro, giusto per spostare l'attenzione da...beh dallo sforzo che stiamo compiendo-
-Ci hanno superato- esclamo, notando la punta della barca e, subito dopo, Albus che si volta verso di me per una frazione di secondo e mi sorride. –StCloud non hai mai vinto niente in questi anni, non inizierai adesso- aumento la velocità, adesso anche io sto iniziando a percepire la fatica.
Gli altri ragazzi mi seguono a ruota; urliamo, cantando il coro di Harvard. Non mi sentivo così dall'ultima partita che ho giocato con i Tiger alla Marymount.
-Perché tra voi c'è tutta questa competizione?-
-Te ne parlerà quando taglieremo il traguardo- un bel po' di minuti (e di remate) dopo, raggiungiamo la squadra di Yale e la superiamo, vincendo la regata di quest'anno.
Grido, alzando le braccia verso il cielo. Io ed i ragazzi ci battiamo il cinque, la coppa è nostra, ed il mio primato è stato mantenuto.
Scendo dalla barca e mi libero dalle bretelle del body. I capelli sono incollati sulla mia testa per il sudore, sono completamente umidiccio, e credo persino di puzzare un pochino.
-Per una volta, per una sola volta, vorrei essere Daniel Manson, giusto per provare cosa vuol dire vincere perennemente-
-Avete disputato una bella gara, avete perso soltanto per una manciata di centimetri- Albus scuote leggermente la testa, un sorriso amaro curva le sue labbra. Se non ci fossero stati anche Liam e Sam su quella barca, probabilmente, lo avrei fatto vincere.
-Già-
-Chris?-
-E' scappato in bagno, credo che gli sia venuta un'irritazione lì sotto-
-I miei due campioni- Rose getta le braccia al collo ad entrambi, facendo un balzo. Entrambi la afferriamo, timorosi che possa sfracellarsi al suolo come sempre. –Siete stati bravissimi-
-Ho perso-
-E allora? Sei stato comunque magnifico, anche se non ho visto Claire...-
-E' partita, trascorrerà un semestre in Spagna-
-Non lo sapevo-
-Non ti preoccupare, è tutto a posto- osservo loro due parlare e mi rendo conto che la cosa che ho sempre temuto di più al mondo si è realizzata sotto i miei occhi: Rose ed Albus hanno instaurato nuovamente quel rapporto che li ha caratterizzati nei primi tempi, quel rapporto che li ha portati a stare insieme e ad essere felici prima della soluzione argentea. Ed io sento il terreno mancare sotto i piedi.
-Spero che tutta questa storia non vi faccia litigare di nuovo, siete andati davvero bene in questo periodo-
-Non ti preoccupare, io ed Al siamo a posto-
-Sì?- per tutta risposta ci avviciniamo entrambi e la baciamo sulla guancia. –Toh guarda, sono la ragazza più fortunata di tutta Harvard e Yale-
-Raggiungo gli altri-
-Ci vediamo dopo- gli urlo dietro, poggiando una mano tra il collo e il volto di Rose. –Se non ci fossero stati Liam e Sam...-
-Lo so lo so. Però devi ammettere che tu parti avvantaggiato per tutta la storia del vampiro e dell'angelo-
-Beh finalmente, visto che, per anni, mi ha portato soltanto guai- la afferro per i fianchi e la sollevo. Le sue gambe si avvolgono intorno alla mia vita, mentre mi stampa un bacio sulle labbra. –Quindi mi trattengo un po' di più nelle docce?-
-No, i tuoi ti reclamano, tuo nonno vuole portarvi fuori a cena-
-Vieni anche tu-
-Sei abbastanza grande e grosso da potertela cavare da solo, anche perché non sai se ci sarò per sempre-
-Che stai dicendo?- la rimetto giù. I suoi grandi occhi verde ambrati mi fissano, non so dire se con un'accezione negativa o positivo, vorrei tanto capirlo. –Vuoi lasciarmi per caso?-
-Dio no, rilassati, è che voglio che impari ad affrontarli anche senza di me, anche perché non mi hanno invitato-
-Era sottinteso-
-Daniel- sbuffo, piegando la testa indietro.
-Sei davvero una guastafeste-
-Lo so, me lo hai ripetuto davvero tante volte negli anni-
-Ci saranno anche i miei cugini, vero?-
-Manson hai vinto, sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico questa volta, puoi finalmente prenderti la tua rivincita per tutto quello che ti hanno fatto passare in questi anni-
-Sì lo so, ma non è divertente senza di te-
-E invece lo sarà, fidati- gonfio le guance. Anche se mi scoccia ammetterlo ha ragione, sono sempre stato restio ad affrontare determinate situazioni senza di lei col risultato che, quando lo scorso anno è andata via, mi sono ritrovato come un fesso. Devo smetterla di essere tanto dipendente da lei, non mi fa bene. –Ora però dovresti andare a lavarti-
-Lo vedi che, in un modo o in un altro, finisci sempre per dirmi che cosa fare? E' più forte di te-
-Discuteremo di questo dopo, anche perché io devo decidere dove andare a mangiare con i ragazzi-
-Uscite?-
-Albus e Chris hanno perso, dobbiamo distrarli in qualche modo-
-Allora è questo il reale motivo per cui non stai venendo questa sera-
-Devo essere una brava ragazza e una brava amica-
-Nella prima non ci stai riuscendo tanto-
-Ooh finiscila- esclama. –Non ti puoi lamentare-
-Adesso capisco per quale motivo Albus si arrabbiava ogni volta che, quando stavi ancora con lui, correvi in mio aiuto perché ero giù di morale-
-Cerca di non farmi sentire in colpa anche tu va bene? E se puoi evita di incrociare Ellen-
-Greyson-
-Che cosa?-
-Per me esisti solo tu- il sorriso le va da un capo all'altro dell'orecchio perché, in fondo, Rose è ancora quella ragazzina introversa e timida che ha bisogno di continue rassicurazioni.
Corro nello spogliatoio, dove il resto della squadra sta festeggiando stappando bottiglie di spumante e saltando sulle panche di legno.
-Eeeeehi!- Luke avvolge un braccio intorno alle mie spalle, scuotendomi i capelli. –Li abbiamo stracciati-
-Ricordati che nell'altra squadra c'erano pur sempre Albus e Chris-
-Okay, adesso fa uscire Rose dalla tua testa e dì quello che vorresti dire, anche perché voglio sapere per quale motivo voi due siete entrati in competizione-
-Non è una storia lunga in realtà. Siamo sempre state le facce della stessa medaglia ma, se io arrivavo primo, lui doveva fare tutto per screditarmi. Essendo abbastanza ribelle, il Consiglio ha iniziato a tenermi sotto controllo, per questo, quando lui combinava qualche casino, dava la colpa a me, oppure cancellava la memoria di Rose, le ha fatto persino dimenticare di aver ucciso il suo protetto perché stava male. Quando è arrivata lei è come se avessimo iniziato una gara per chi riuscisse a mettere l'altro in cattiva luce davanti a Rose, poi c'è stata a soluzione argentea e il resto lo sai perché una personcina di nostra conoscenza te l'ha già raccontato-
Sbaaaam!
scusate per l'assenza, ma sto studiando come una pazza (non sono nemmeno sicura di riuscire a passare l'esame) e ho dimenticato di aggiornare.
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Afterglow(#Wattys2022)
FantasíaMorsein è stato sconfitto, Daniel ha scelto la caduta quando pensava di aver perso Rose e Rose è tornata dal mondo dei morti con molti dubbi e domande. Per i ragazzi si prospetta un periodo di pace e normalità ma, ben presto, gli incubi di Rose apr...