You did all these things for me when I was half a man for you

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Dopo essere riuscito ad atterrarlo, lo pugnala al petto.
-Questo è per Ron Greyson- estrae la spada e il suo corpo cade sul terreno. Lo rigira con un colpo del piede, mi viene la pelle d'oca. –Questo è per tutte le volte che ci avete messo i bastoni tra le ruote- conficca la lama nel ventre, sempre più avido. –Questo è per l'attacco del secondo anno- lo infilzo di nuovo. –Questo è per aver cercato di uccidere Rose- pensavo di averlo visto al massimo della sua rabbia ma, a quanto pare, mi sbagliavo. –Questo è per quando i tuoi scagnozzi mi hanno rapito- in questo momento non è l'angelo a parlare, ma il vampiro. –Questo è per Mike-
-Daniel, è morto, può bastare-
-Questo è per la Battaglia di Maggio- ignora Daisy, continuando ad infierire sul corpo senza vita di Morsein. –E questo è per Rosebelle Everly Greyson, la più insopportabile so-tutto-io, rompiscatole, emotiva, testarda, coraggiosa, bella e dolce ragazza che abbia mai conosciuto- con un colpo netto gli taglio la testa e, a quel punto, si fermo.
-Daniel...-
-Ha ucciso l'amore della mia vita Daisy, sono stato fin troppo dolce- le braccia della ragazza avvolgono i suoi fianchi e, a quel punto, scoppia a piangere. –A questo punto scelgo la caduta. Io, Daniel Christopher Manson, scelgo di cadere per amore di Rosebelle Everly Greyson, anche se non è più qui con noi. Non ha più senso essere un angelo adesso, non ho alcuna intenzione di avere un'altra protetta, niente ha più senso- il ricordo finisce, la nuvola azzurra scompare ed io ritorno nella stanza di Daniel.
-E' stato...intenso- dico, asciugandomi le lacrime. Lui continua a guardarmi, in attesa di un mio responso. –Non sapevo che avessi picchiato uno degli amanti di tua madre, o che lui fosse il migliore amico di Derek, non me lo hai mai raccontato-
-Da quel momento in poi sono diventato il bersaglio preferito del Consiglio-
-E ti hanno affidato me-
-Già- abbassa lo sguardo, sorridendo debolmente. –A quanto pare devo un favore a mio nonno-
-Questo spiega anche per quale motivo ce l'avessi con me all'inizio-
-Eri la mia punizione-
-E non avevo idea che avessi protetto Albus così tanto, ti sei sempre preso la colpa al posto suo-
-Ma tutti erano occupati a vedermi come il cattivo della storia per via della mia nomea- si stringe nelle spalle. –Albus era il bravo ragazzo, e avete continuato a crederlo per molto tempo, forse lo state ancora facendo-
-Perché lui era quello che poteva essere più adatto a me, ma il problema è che io sono eccezionale, e nessuno è come me- ride, con gli occhi umidi per le lacrime.
-Sei sempre stata tu Rosebelle, anche quando non volevo ammetterlo- assottiglio le labbra e, senza pensarci due volte, mi fiondo verso lui. Prendo il volto tra le sue mani e congiungo le sue labbra con le mie. Niente di ciò che ho visto in quel video mi farà mai cambiare idea su di lui.
-La mia risposta è sì. Qualsiasi cosa tu mi chieda, quando deciderai di farlo e in qualsiasi modo tu lo faccia, la mia risposta sarà sempre e solo sì- 


💚💚💚💚💚

Apro gli occhi e mi metto seduta sul letto. Un leggero vento entra dalla finestra, insieme ad un forte odore di salsedine.
-Sai, credo che dovremmo prendercelo a vizio di passare il Capodanno insieme- Daniel compare nella mia visuale, già pronto per andare a mare.
-I Capodanni a New Orleans sono sempre stati belli-
-Non ci credi nemmeno tu ad una cosa del genere-
-Hai ragione- dico, stropicciandomi le palpebre. –E' solo che mi dispiace isolarci dai ragazzi-
-A me no, assolutamente- si siede sul materasso, sorridendo. –Appena torneremo da qui dovremo sostenere gli esami, capire che cosa stanno architettando i druidi...non ho alcuna voglia di pensarci adesso-
-Ellen ti ha detto qualcosa quando ti ha chiamato per gli auguri?- mi guarda con un sopracciglio alzato, ed io sospiro. –Non sono stupida, di solito rispondi al cellulare anche davanti a me, tranne quando si tratta di lei-
-Potrebbe anche essere mio padre, che ne sai-
-Daniel, non prendiamoci in giro-
-Era una reazione del genere che volevo evitare di ottenere- borbotta, passandosi una mano tra i capelli biondi. –Comunque no, pare che Carter sia arrabbiato con lei, sperava che, di questo periodo, io fossi già dalla loro parte-
-Chi colpiranno adesso?-
-Come?-
-Hanno attaccato prima Albus e poi Luke, perciò mi chiedo chi sia il prossimo, e vorrei anche capire se stanno seguendo un criterio ben preciso oppure no-
-Secondo me colpiscono il primo che li capita a tiro-
-Non lo so, non vorrei...-
-Rose, siamo in vacanza, non puoi aspettare altri tre giorni prima di ritornare ad indagare?-
-Va bene va bene va bene- gli circondo il collo con le braccia e gli stampo un bacio sulla guancia. –Comunque grazie per tutto questo, nonostante io non ami particolarmente il mare, mi sono divertita-
-Non ami il mare soltanto perché sei convinta di stare male in costume da bagno, cosa che non è assolutamente vera-
-Ognuno ha le sue fissazioni-
-Le tue sono davvero tante- dice, per poi ridere. –Ma ti amo anche per questo-
-Lo so, infatti non credo che ci sia qualcun altro che potrebbe sopportarmi-
-Effettivamente- scrolla le spalle. E' stato così radioso negli ultimi giorni, non lo vedevo in uno stato del genere da prima della mia morte, e vorrei che continuasse ad esserlo. –Ma penso che tu possa dire lo stesso di me-
-Hai la fila, letteralmente. Jess ha fondato il tuo fan club ad Harvard-
-Sono invaghite della mia forma esteriore, non del vero me, quello che conosci tu e che hai rischiato di uccidere un paio di volte-
-Adesso non esagerare. Ho sperato, di tanto in tanto, che ti cadesse qualcosa in testa o che prendessi fuoco, ma morire mai-
-Oh grazie, è davvero magnanimo da parte tua-
-Ti amo Daneil-
-Ho notato che ce lo diciamo davvero tante volte-
-A me piace-
-Non stiamo diventando un po' troppo monotoni?- lo guardo di traverso, facendolo ridere di nuovo. –Come non detto-
-Hai appena ferito i miei sentimenti-
-Non che ci voglia tanto, te la prendi per tutto- a quel punto mi stacco, allontanandomi da lui e incrociando le braccia al petto. –Visto? Era proprio questo quello che intendevo-
-Stai cominciando davvero male questa mattina-
-E se ti chiedessi di andare a fare surf?-
-Dammi il tempo di mettermi il costume-
-Puoi anche cambiarti davanti a me, non mi faccio problemi-
-Sei davvero incredibile- scendo dal letto, afferro un bikini e mi chiudo in bagno.
-Quando smetterai di vergognarti?-
-Non mettermi sotto pressione-
-Non sto dicendo niente Rose- torno da lui, prendendo una sua camicia e indossandola. –Ehi, va tutto bene?- prende il mio volto tra le mani, sorridendo.
-Mi ami?-
-Soltanto perché ti ho detto che non è necessario ripeterlo sempre non vuol dire che i miei sentimenti per te siano cambiati-
-Andiamo a fare surf?-
-Andiamo a fare surf- scendiamo nella hall dell'albergo e usciamo. La spiaggia è a pochi passi dal nostro hotel, infatti è necessario soltanto attraversare la strada per potervi raggiungere. –Devi smetterla di andare in panico per qualsiasi cosa io dica comunque-
-Sto bene- indosso la tuta da surf e do le spalle a Daniel, togliendo i capelli dal collo, in modo che possa aiutarmi a chiuderla.
-Dimentichi che ti conosco come le mie tasche-
-Non puoi saperlo in realtà-
-Ne sei sicura?- mi volto nuovamente verso di lui, che sorride furbescamente.
-Sei troppo sicuro di te-
-Analizzo i dati di fatto, semplice-
-Pallone gonfiato- mi abbasso e prendo la tavola. –Chi cavalca più onde vince-
-E il perdente dovrà fare tutto quello che vuole per una settimana, che partirà da quando saremo di nuovo a New York-
-Ci sto- ci stringiamo la mano, prima di dirigerci verso l'Oceano.
-Ti avverto, non ci andrò leggero con te-
-Stai già partendo dal presupposto che vincerai-
-Perché è così- si stringe nelle spalle e, senza dire niente, si getta in acqua.
Lo seguo, tuffandomi anch'io in mezzo alle onde.
Per i primi dieci minuti riesco a tenergli testa, a rimanere ben dritta sui miei piedi, improvvisamente, però, mi ritrovo ad essere sommersa. Intorno a me c'è solo azzurro, un azzurro forte e acceso. Cerco di ritornare a galla come meglio posso, ma devo essermi impigliata a qualcosa, perché propri non ci riesco.
Mentre continuo a mulinare sotto il pelo dell'acqua, sbatto la testa contro quella che deve essere una pietra, e perdo i sensi.
Quando mi risveglio, Daniel sta sopra di me, e mi fissa attentamente.
-Ti prego, dimmi che il mio viso è ancora intatto-
-Quello sì, in compenso, però, hai preso una bella botta in testa- mi metto seduta sul tesso, sentendo un lancinante dolore al capo.
-Cosa è successo?-
-Un'onda ti ha travolto. Non ti ho visto più, sono riuscito a trovarti soltanto grazie alla chiazza di sangue-
-E' stata una fortuna che mi abbia raggiunto prima tu di uno squalo-
-Devi stare attenta-
-Non è proprio una cosa che si può controllare-
-Mi hai fatto spaventare- mi metto seduta, sentendo un forte dolore alla testa.
-Avrò un bel bernoccolo?-
-Hai sentito quando ti ho detto che ti ho trovato per il sangue vero?-
-Mi rimarrà la cicatrice?-
-E' mai stato un problema per noi?- mi dà un bacio sulla fronte, sorridendo. –Comunque ho vinto-
-Non hai vinto, sono stata semplicemente sopraffatta da un'onda, sai com'è-
-E hai perso l'equilibrio-
-Sai benissimo che, se non fosse stato così, avrei vinto io-
-E quindi che si fa signorina so-tutto-io?-
-Ce la giochiamo in un altro modo, semplice-
-E come?- inizio a pensarci su. In realtà non so bene se esista qualche sport in cui possa essere in vantaggio su Daniel, visto che sono scoordinata in tutti i movimenti.
–Il villaggio organizza una serata quiz questa sera. Chi tra noi due indovina più domande vince-
-Vuoi metterci in squadre avversarie? Fai sul serio?-
-Non è necessario essere l'uno contro l'altro, possiamo comunque tenere il conto delle rispettive risposte date-
-Parti avvantaggiata-
-Oh ti prego, sei entrato ad Harvard anche tu, e senza il mio aiuto, sai benissimo di essere intelligente tanto quanto me-
-E' la prima volta che ti sento dire una cosa del genere- mi stringo nelle spalle, senza dargli un'ulteriore risposta. –Comunque okay, ci sto, sperando che non debba venire a recuperarti di nuovo-
-E' stata semplicemente sfiga, non è una novità che sia una delle persone più sfortunate sulla faccia della terra-
-Forse perché ti concentri troppo su quello che non hai, su quello che ti manca, invece di essere felice per ciò che hai-
-Stiamo sfociando nella filosofia, sei sicuro di non aver preso una botta in testa anche tu?-
-Sicurissimo- mi strizza una guancia e si rialza. –Vado a lavarmi okay?-
-Ora che ci penso, mi hai messa col costume bagnato e salato sul letto?-
-Non c'ho pensato più di tanto, se devo essere sincero- si gratta la testa, per poi togliersi la maglietta.
-Chiedo alla cameriera di cambiare le lenzuola-
-Certo che hai davvero tante fissazioni-
-Non è assolutamente vero- mi lancia un'ultima rapida occhiata e si chiude in bagno.
Sospiro, alzandomi dal letto e prendendo il telefono. Chiamo la reception e faccio la mia richiesta, consapevole che Daniel mi prenderà in giro.
Mentre aspetto l'arrivo della cameriera, mi dirigo verso lo specchio, osservando come una parte della mia fronte sia coperta da un cerotto bianco.
-Se non rischio di morire almeno una volta l'anno non sono contenta- borbotto, aggiustandomi la frangia. Poco dopo sento bussare e vado ad aprire. Per evitare di stare tra i piedi alla cameriera, entro nel bagno, mentre Daniel è ancora sotto la doccia.
-Rose? Sei tu?-
-Sì, stanno cambiando le lenzuola in camera, così ho pensato di venire qui- il ragazzo fa capolino dal box, ed io mi copro immediatamente gli occhi.
-Dio mio Greyson, mi hai visto nudo un centinaio di volte-
-Cerco di non guardarti quando stiamo insieme in quel modo-
-E' assurdo che tu non riesca ancora a parlarne- ritorna sotto il getto dell'acqua, ed io sospiro.
-Smetterai mai di farmene una colpa?
-Quando supererai anche questo ostacolo. So che non sembra, ma lo sto facendo per te-
-Oh immagino-
-Noto un certo sarcasmo nella tua voce-
-Non so di cosa tu stia parlando-
-Ah ah- esce dalla doccia e fa volare un asciugamano tra le sue mani. –Almeno la cameriera è carina?-
-Sì, è decisamente il tuo tipo-
-Sai com'è il mio tipo?-
-Bruna o bionda, seno abbastanza prosperoso, leggermente gattamorta...-
-Strano, io avrei detto rossa tinta, con gli occhi espressivi, molto intelligente, un po' rompiscatole a volte...-
-Non ho niente in comune con quelle con cui sei stato prima, e lo sai benissimo-
-Hai ragione, però mi risulta che è con te che continuo a stare, quindi direi che sono le tue affermazioni ad essere sbagliate-
-Adesso posso farmi il bagno? Credo di avere un po' di barriera corallina nel costume-
-Vaaa bene, vado a conoscere la cameriera-
-Bravo- esce dal bagno ed io apro l'acqua della vasca. Ho una leggera sonnolenza, e credo che sia colpa anche della botta in testa.
Ho le palpebre pesanti, per questo, non appena mi immergo, mi addormento o, quantomeno, rimango in dormiveglia, non ho nemmeno la forza di lavarmi. Non mi sentivo così da quando sono tornata dal mondo dei morti.
-Rosebelle stai bene?-
-Non urlare Daniel, ho mal di testa-
-Sono stato un incosciente, dovevo portarti all'ospedale. Forza, esci e andiamo-
-Non è necessario-
-Invece sì, ti aiuto io dai- mi prende dalle ascelle e mi solleva. –Non pensavo che il colpo fosse stato così forte, sarò davvero un pessimo medico-
-Daniel sei ancora al secondo anno, rilassati- mi tira fuori, il volto è rosso come un peperone.
-Lo so ma...-
-Daniel- lo riprendo. –Ti prego, non mi fare sforzare, anche perché ho un dolore di testa assurdo-
-Okay allora andiamo-
-Potresti uscire? Devo vestirmi-
-Ti rendi conto che...-
-Daniel- gli intimo. –Per favore-
-Ho solo paura che tu possa perdere i sensi, ci vorrebbe solo un attimo-
-In questo momento sto bene, non ti preoccupare-
-Fai presto- scuoto la testa. Mi vesto il più velocemente possibile, nonostante abbia qualche giramento di capo.
Esco dal bagno e lo raggiungo. Senza aspettare ulteriormente, ci teletrasportiamo, ritrovandoci così nei pressi dell'ospedale.
-Potevamo prendere un taxi, non era necessario-
-Se hai un trauma cranico in corso, ogni minuto è importante-
-Ho semplicemente preso una botta, devi rilassarti-
-Non avresti avuto questi sintomi sennò-
-Sei troppo nervoso-
-Non mi calmerò fino a quando non saprò che stai bene-

Afterglow(#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora