Stay with me

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Rose
-Amore rilassati dai- Daniel mi pizzica il fianco. Prendo un respiro profondo mentre il suo braccio si avvolge intorno ai miei fianchi. –Ehi, guardami-
-Ho solo voglia di...-
-Ehi- poggia un dito sotto il mio mento e mi fa voltare verso di lui. –Sono qui con te, e ti starò attaccato per tutta la sera, al diavolo il piano-
-Ti amo-
-Ti amo anch'io-
-Vedo che avete fatto pace- ci voltiamo entrambi, ritrovando Carter che ci guarda, sorridendo. –Sono contento-
-E' stata solo un'incomprensione- risponde Daniel, stringendomi più a sé. –E' difficile dividerci-
-L'ho notato- dice, a denti stretti. –Beh allora divertitevi- si volatilizza, un brivido mi corre lungo la schiena.
-Posso fargli prendere fuoco?-
-Ci serve vivo lo sai-
-Non ho mai detto di volerlo uccidere, qualche scottatura-
-Cerchiamo di non dare nell'occhio okay?-
-E in cambio che mi dai?- si morde il labbro, prima di abbassarsi e darmi un bacio.
-Appena torniamo a casa ti faccio vedere- ridiamo. Ancora mi stupisco di come sia possibile per noi litigare e urlarci in faccia tre minuti prima, e poi stare appiccicati l'uno all'altra. 
-Hai avuto una discussione con Albus oggi, vero?-
-Ho semplicemente chiarito dei punti su una questione che mi premeva, tutto qui-
-Mi prometteresti una cosa?-
-Sì certo, dimmi pure-
-Non arrabbiarti con lui. So benissimo quanto questa storia possa darti fastidio, ma siete andati bene in tutti questi mesi, non voglio che il vostro rapporto cambi di nuovo-
-Vorrei soltanto che la smettesse di sperare che le cose tra noi due vadano male-
-Penso che sia un po' più complicato di così-
-Lo difendi sempre-
-Daniel ti prego-
-Okay va bene, farò il bravo-
-Perfetto. Adesso sbrighiamoci a finire qui, voglio tornare a casa- adocchio Ellen in mezzo alla folla con le sue amiche. Una parte di me vorrebbe chiederle scusa per quel che le ho fatto, l'ho praticamente fatta volare contro ogni singolo muro della casa, ma l'altra vorrebbe solo che sparisse dopo quel che ha detto riguardo a Daniel.
-Non è necessario andarle a parlare Rose, dico sul serio-
-Lo so, ma è quello che dobbiamo fare. Se vogliamo tenere tutto sotto controllo, dobbiamo essere più prudenti di quanto lo siamo stati in passati-
-L'unico motivo per cui lo faccio è per tenerti al sicuro-
-Lo so- gli do un bacio e lui sorride. –Ma ho bisogno di bere-
-Anche io- afferra due bicchieri di champagne e me ne porge uno. –Andiamo su- ci incamminiamo verso la loro linea d'aria, sicuri che, non appena ci vedranno, ci fermeranno.
-Ciao!- trilla a quel punto Jess, sfoderando un sorriso a trentadue denti. –Daniel stai benissimo vestito così-
-Grazie, Rose ha scelto la giacca e tutto- mi incenerisce con lo sguardo. A quanto pare il fan club di Daniel Manson non gradisce la mia presenza. Poco male, io sono qui da prima che loro scoprissero la sua esistenza, e non ho alcuna intenzione di andarmene.
-E' carino anche il tuo, credo di averlo già visto al negozio dell'usato vicino al centro commerciale-
-Dovrebbe essere un insulto per caso?- chiedo corrugando la fronte. –E comunque è di Valentino- Daniel soffoca una risata, nascondendo le labbra con la mano.
-Ah-
-Dio mio ti prego dammi la forza- mormoro.
-Stanno organizzando una mega festa di Capodanno, ci sarete?-
-Torniamo a New Orleans domani- esclama Daniel. –Senza contare che io e Rose partiamo il ventotto, andiamo in Australia e in Nuova Zelanda-
-Davvero?- domando.
-Sorpresa, non sapevo come dirtelo, perciò- si stringe nelle spalle. Lo abbraccio, seriamente convinta che una delle due mi farà prendere fuoco seduta stante. –Non c'è di che comunque-
-Ho sempre voluto andare in Australia e Nuova Zelanda-
-Lo so, c'è scritto nella lista- non è necessario specificare di quale lista stia parlando, entrambi capiamo a cosa si sta riferendo.
-Noi siamo di troppo Jess, lasciamo la coppietta felice sola- Ellen afferra la sua mica per il braccio e la trascina via, non troppo contenta.
-La lista di cosa da fare prima di morire che la psicologa mi ha fatto scrivere subito dopo il suicidio-
-L'ho presa una volta che ho dormito da te, quando eravamo ancora a New Orleans. L'ho fotocopiata e la porto sempre nel portafoglio insieme alla tua foto-
-Perché?-
-Perché sei bella-
-No dicevo perché della lista-
-Per ricordarmi che ho rischiato di perderti senza che me ne accorgessi, e che ho davvero tanti modi a disposizione per renderti felice-
-Mi rendi felice ogni giorno, non hai bisogno di ricorrere a quella lista-
-Questo fallo decidere a me-
-Dovete venire immediatamente- Diana compare dietro di noi. Il volto è rosso e il respiro affannato, mentre i suoi occhi guizzano da me a Daniel alla velocità della luce. –Hanno attaccato Luke. Ovviamente non esplicitamente ma, subito dopo aver parlato con Carter, è caduto per terra ed ha iniziato a contorcersi-
-Giuro che faccio una strage- dico. Seguiamo Diana fino al punto designato. C'è un gran numero di persone che guardano la scena, senza muovere un solo muscolo. Mi faccio spazio tra di loro, notando come il mio amico sia sdraiato sul pavimento lucido, con la bava alla bocca e il corpo smosso da spasmi. –Che ti hanno fatto?- mi chino su di lui. Vorrei essere in grado di guarirlo, ma ancora non ho ben capito come funziona questa cosa. –Qualcuno vuole chiamare un'ambulanza?- urlo. Poi vedo Carter. Il suo volto è rilassato, quasi contento di quel che sta vedendo. Ed è a quel punto che succede. Lo fisso intensamente per un paio di minuti prima di distogliere lo sguardo. Una fiamma rossa si diparte dai suoi pantaloni; lui grida e si dimena. Ho mandato in fumo il piano, adesso hanno la certezza che sappiamo, ma non potevo rimanere ancora ferma vedendo un altro dei nostri cadere per mano sua. 

Afterglow(#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora