Quel passo fu il primo di una lunga serie. Nei giorni a venire Daniel partì per Londra e tornò presto da me. Un pomeriggio decidemmo di vederci tutti per andare al mare. A causa degli impegni lavorativi, soprattutto di David, facemmo fatica ad accordarci e a concederci una nuotata. Perciò considerammo perfetto il momento, allargando l'invito anche a Daniel. A farlo ci pensò Robert e la sua partecipazione positiva mi mese di buon umore. Era una giornata calda, se non afosa, di fine giugno. Ci dirigemmo alla spiaggia più vicina per divertirci con risate, rincorse e spintoni. Dopo esserci svestiti, sfidandoci in una scommessa per chi doveva entrare per primo in acqua, i ragazzi persero. Costretti a immergersi, si bagnarono per primi. Io, Rosalyn e Jade ridemmo a per la nostra vittoria e loro, fingendosi offesi, coalizzarono una combutta contro di noi. Riuscirono a trascinarci in mare una a una. Evidenziai la mia fierezza quando rimasi l'unica a essere sfuggita alle loro prese. A cercare di acciuffarmi, ovviamente, si offrì Daniel. Con aria provocatoria mi adocchiò come un predatore, attento a ogni mio passo falso, per voler prevalere su di me. I suoi calcoli matematici potevano anche essere geniali, ma non aveva fatto i conti con la mia velocità. Ero una gazzella. Scattante e veloce. Nessuno mi avrebbe presa. Con sua sfortuna, fallì. Thomas, in soccorso di Daniel, mi bloccò la corsa e, indietreggiando, urtai contro quest’ultimo. Una rapida occhiata ispezionò la sua figura molto da vicino. Petto e bicipiti sodi furono quelli che mi catturarono. I suoi vestiti nascondevano la loro robustezza, facendolo apparire più esile, ma ovviamente avevo visto male. Era molto formoso, con spalle ben distese, da far apparire la sua vita più sottile. Era perfetto.
Quasi spaventata, mi scansai all'istante. La sua pelle bagnata inumidì la mia. Mi imbarazzai molto, ma presa ancora dalla possibilità di vincere contro di loro, con uno scatto balzai per svincolare. Daniel, lesto, si tese e agganciò il mio polso, ma gli sfuggii ancora. Ridacchiai sfidandolo e, con un volto più determinato che mai, si protese sulle mie spalle per trattenermi. Mi strinse con le braccia quasi come se fosse un abbraccio, e avvertii un nuovo contatto. Fu veloce, ma intenso, invadendomi con il suo calore. Senza i vestiti che isolavano la pelle, mi sentii scombussolata. Avvertii in me nuove sensazioni germogliare. Mi girai d'istinto, scrutandolo quasi come se fosse un estraneo. Distratta dal momento, Thomas mi tirò dalla presa di Daniel e mi spinse in mare. Sbollentai gli ormoni con l'acqua fredda, ringraziandolo silenziosamente di esser intervenuto. Finsi naturalezza dopo essere riemersa dall'acqua, emettendo una risata nervosa per i ridicoli pensieri sfiorati. Indispettita con Daniel, lo evitai come la peste e mi concentrai a schizzare l'acqua contro Thomas. Sprovveduto, il povero Thomas ricambiò, cominciò una vera battaglia. Distogliere i miei pensieri dalla testa con il divertimento fu un’ottima soluzione, ma Daniel non prese bene il mio misconoscere. Ne sembrò offeso. Senza trapelare agli altri il particolare, fece in modo di dovergli restituire il favore e, come se fossi dipendente, giocai con lui, senza comprendere fino a che punto mi avrebbe portata. A suon di schizzi e risate beccai il signor So tutto io a ispezionarmi. Lo fece da cima a fondo, come se cercasse qualcosa di interessante e fondamentale sul mio costume o sul mio corpo. Gli occhi si indirizzarono dal viso al collo, per scendere piano sul seno, fianchi e gambe e poi ripetere il tutto più volte. Con frequenza si soffermò anche sul sedere e, con sfacciataggine, lo interrogai con un’occhiataccia. Mi rispose con una scrollata di spalle, cancellando, con un sensibile cenno di testa, i suoi pensieri. Dentro di me lo trovai dilettevole. Non comprendevo se lo facesse apposta o meno, ma per certi versi mi piaceva essere il soggetto delle sue attenzioni. Trovarlo vulnerabile mi faceva sentire invincibile. Era gratificante quando era lui a subire nella nostra battaglia personale. Odiavo essere messa al tappeto e poi almeno non ero la sola. A volte non ci sono né vincitori, ne vinti. Solo vittime. Spesso, entrambi, rappresentavamo la stessa categoria, soggiogati da qualcosa di sconosciuto e più grande.
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LOVE
RandomIn un villaggio sulle coste del Dorset, Isabel, un'irruente ragazza di origine francesi, ha ambizioni differenti a qualsiasi altra giovane donna della fine anni '30. Spaventata dal matrimonio e dagli obblighi che la società impone, ambisce l'ardita...