1.19 - È TUTTO VERO

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10 aprile 1986
Non avevo mai amato la natura come in questo momento.
Nonostante tutto il male, la natura ricresceva, talvolta più forte di prima.
Ogni cosa dove arrivava la natura sembrava più luminosa, bella, profumata.
Come questo campo davanti a me, che spruzzava di mille colori per migliaia di fiori diversi. Avevo voglia di piangere, urlare, ma mi sembrava di rovinare questo spettacolo.
Mi tolsi la felpa appoggiandola per terra e sdraiandomici sopra.
Il sole batteva cuocente sulla mia pelle, lasciandomi un calore piacevole in mezzo al fresco dei fiori.
Per un attimo chiusi gli occhi e immaginai che tutto stava andando bene, e di avere Mike qui accanto a me... sentii le farfalle nello stomaco, ma sta volta non avevo paura. Qui c’eravamo solo io e io. Non c’era nessuno con cui dovessi fingere o fare determinate cose. Potevo fare quello che volevi senza essere giudicato. Dopo un po’, chiusi gli occhi...
il rumore del vento tra l’erba, era rilassante...
Mi concentrai su quello, sentendo piano piano il mio corpo addormentarsi.

MAX’S POV
<Dove può essere? Ok, mi sono decisa. Max? Puoi chiamare i Wheeler e chiedere se Will è lì?> Disse Joyce. Era preoccupata da un bel po’ perché sembrava che Will fosse sparito dalla faccia della terra.
Annuii e mi diressi verso il telefono.
Dopo qualche squillo rispose una signora. <Pronto? Qui casa Wheeler!> Disse la voce squillante di Karen. <Ciao, io sono Max. C’è per caso Mike?> Chiesi.
<Certo! Ora te lo chiamò...MICHEAL!> Urlò lei.
<Eccolo> Disse prima di passare il telefono a Mike. <Max, cosa c’è?> Chiese lui scocciato. <Prima di fare lo scocciato, ascolta. Will non è qui, è da te? Joyce è distrutta, crede il peggio.> Dissi, cercando di non essere arrogante, ma per quanto mi ci impegnai, Mike mi stava sul cazzo, quindi non credo di aver espresso la massima dolcezza. <No, qui non c’è... Vi aiuto a cercarlo.> Disse. <Senti caro, qui abbiamo Joyce spaventata, io che mi sto iniziando a preoccupare, Jonathan che sarà da qualche parte con Nancy e Will che decide di scappare di casa manco un bambino di cinque anni. Non ci serve un’altro problema.> Dissi fredda. <Allora credo che sei tu quella che non dovrebbe cercarlo.> Disse lui chiudendo la chiamata. Che stronzo!
Ok, dove può essere Will?

WILL’S POV
<Will! Che cazzo?> Mi svegliai di soprassalto, sentendo freddo.
Davanti a me c’era Mike che mi abbracciò appena mi aiutò ad alzarmi.
<Will! Tutti erano preoccupati... perché sei qui? Ti cerco da più di un’ora! E gli altri forse da ancora prima!> Esclamò.
Lui sembrava realmente preoccupato, anche se non capivo il perché.
Avevo ancora la mentalità lenta di uno che si è appena svegliato, ma riuscii a constatare che era buio pesto e mi ero addormentato per troppo tempo. Ma in fondo era l’unica volta dopo tanto tempo che avevo di nuovo dormito bene, non so perché.
<Mike va tutto bene, ok? Mi ero solo addormentato> Dissi sorridendo, ancora con la voce impastata dal sonno.
<Vallo a dire a Joyce, per poco non chiamava la polizia! Mio Dio, Will! Abbiamo subito pensato a quel coso...> Disse lui, stringendomi un po’ più forte.
A pensare al Mind Flayer mi venne una fitta allo stomaco. Come quando si riapre una vecchia ferita, e vieni momentaneamente, anche solo per un secondo trasportato in quella situazione, in quell’incubo.
<Mike... se n’è andato. Non può più tornare, e non voglio che ogni volta che sto fuori casa senza avvertire vi mettiate subito in ansia. Ti prego...> Dissi.
Lui annuii lentamente, mentre vedevo i suoi occhi inumidirsi, come prima di un pianto. <Solo.... che io mi sono fatto una promessa, Will, e non lascerò che nessun’altra cosa o persona ti porta via da me. Non di nuovo.> Disse mentre una lacrima scese sulla sua guancia, e io sorrisi automaticamente.
Era bello pure quando piangeva. <Ti voglio bene Mike.> Dissi piano, sentendomi lo stomaco in subbuglio per la sua vicinanza. “Ti amo” pensai però.
<Anche io> Disse lui, tenendomi ancora stretto tra le sue braccia.
Era così piacevole stare qui...
<Ora che dici se andiamo da tua madre? Impazzirà quando ti vedrà, ma ti perdonerà.> Disse lui ridacchiando. <Se lo dici, non conosci mia madre!> Scherzai dirigendomi verso la mia bici.
Poi Mike mi prese il polso. <Ah... Will... per quanto riguarda Lucas...> Iniziò lui ma lo interruppi. <Ti prego Mike, non farmi tornare indietro.> Dissi.
Lui sorrise <Ok, ma domani ne parliamo.> Disse poi salendo sulla bici, mentre dopo iniziammo a pedalare verso casa mia.

°○◎※That Right Time※◎○°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora