Inolvidable

Provaci ancora

Sono circa le 20:30, sono in macchina e mi sto dirigendo sul luogo dell'evento, una grande villa lontana dal centro di Madrid.
È l'evento organizzato per l'uscita di Vis a Vis: El Oasis, l'ultimo capitolo di un bellissimo viaggio che mi ha accompagnata per tanto tempo, che mi ha fatta crescere e conoscere tante persone. Si... tante persone... ma una in particolare.
Il mio pensiero è fisso su di lei più o meno dal momento in cui ho saputo di dover andare a questa festa; il solo pensiero di rivederla non mi ha dato pace.
Non posso far a meno di pensare a colei che ha cambiato il senso dei miei giorni sul set, a colei che mi ha fatto vivere questi 5 anni in modo diverso: anche se le giornate erano oggettivamente lunghe ed estenuanti, non ne sentivo la pesantezza perché c'era lei.
I miei pensieri vengono interrotti da una voce, è Alba, seduta sul sedile accanto al mio, che mi sta chiedendo qualcosa.
Le chiedo di ripetere la domanda e lei, accorgendosi del fatto che io abbia la testa tra le nuvole, con il suo tono ironico, prima mi chiede a cosa stia pensando e poi mi ripete la domanda: "sei pronta a rivedere tutti?" "Io non vedo l'ora.. mi mancano da morire..." esclama, "già..." dico nella mia testa "... mi mancano da morire... mi manca da morire..."
Giunte a destinazione, dopo un'ora di tragitto e abbastanza tempo per pensare, noto ancor prima di entrare che alcuni ospiti sono già arrivati sul posto.
Inizio a scrutare ogni invitato cercando di trovare facce conosciute.
Vedo Itziar in lontananza, così io e Alba decidiamo di avvicinarci per salutarla. Mentre parliamo con lei, involontariamente il mio sguardo inizia a viaggiare tra la folla che, nel frattempo, si è ingrandita.
Non voglio ammetterlo, ma so molto bene i miei occhi cosa stanno cercando, o meglio, chi.
"Forse non è ancora arrivata" penso.
Sento una forte tensione salire dentro di me fino a prendermi lo stomaco: solo il pensiero di potermela ritrovare davanti mi mette agitazione. Non so neppure come salutarla; se seguissi il mio istinto, correrei ad abbracciarla senza pensarci due volte.
Ah... tutte queste paranoie mi stanno facendo salire un senso di nausea quando, in realtà, lei probabilmente se ne fregherà della mia presenza.
A questo punto entriamo nella villa. Ci sono quasi tutti, compresi alcuni tecnici e truccatrici; vedendoli capisco che mi sono davvero mancati.
Subito dopo il nostro arrivo, la villa si anima di gente. Passa il tempo e di lei non c'è nessuna traccia, inizio a pensare che magari non verrà.
Questo pensiero manda i miei sentimenti in contrasto: vederla mi creerebbe ancora più problemi di quelli che già ho, quindi sarebbe meglio che non si presentasse... ma se non dovesse venire, beh, mi dispiacerebbe.
Vederla sarebbe bellissimo e potrebbe essere uno dei pochi eventi, se non l'ultimo, che abbiamo in comune, quindi mi dico "ora o mai più".
Sono tutti molto ospitali, ci offrono un drink ma sinceramente adesso non riesco a mandarlo giù. Quando lo rifiuto Alba mi guarda stranita:
"che c'è Najwa? non è da te rifiutare certe cose"
Rispondo con una smorfia e mi allontano da lei.
Subito dopo mi accorgo che Itziar e Alba si dirigono verso la porta della villa. Da lontano intravedo una frangia bionda che mi è familiare, è lei.
La risposta ai miei dubbi è arrivata: sì, forse avevo bisogno di vederla.
Non so cosa fare, l'ansia prende il sopravvento su di me. Non so se rimanere qui aspettando che sia lei a venire da me oppure andarle incontro.
Mentre Maggie parla con Alba ed Itziar, noto che con lo sguardo inizia a scrutare la gente attorno a sé, in cerca di qualcosa, o forse qualcuno.
"Chissà chi sta cercando" mi chiedo, quando improvvisamente i suoi occhi cadono su di me, e si fermano, come se quel qualcuno fossi proprio io.
La guardo da lontano, quasi impaurita dalla sua presenza. Come mi è mancata in questi mesi.

Mi è mancata la sua frangia spettinata al mattino quando arrivava sul set sempre in ritardo, la luce che trasmettono i suoi occhi, mi sono mancate quelle fossette, le sue battute, le sue risate, anzi oserei dire le nostre risate.
Con lei il tempo scorreva più veloce.
Ah ... quanto vorrei ritornare a quei momenti.
E ora eccola, di fronte a me, più radiosa che mai con la sua immancabile chioma biondo cenere.
Sento un brivido percorrermi lo stomaco da quanto è bella.
Ha i capelli raccolti in una coda alta un po' spettinata che lascia intravedere un grosso paio di orecchini pendenti, fra un po' più grandi di lei.
Ha optato per un outfit casual ma leggermente provocante: indossa una giacca bianca con un solo bottone a coprirle il petto posizionato nel mezzo e un paio di pantaloni perfettamente abbinati.
Ci sa fare la ragazza.
"Dio mio Najwa, ora basta, non puoi andare avanti così" mi dico.
Quanto vorrei trovare il coraggio ed avvicinarmi a lei, ma non riesco, sono troppo testarda per farlo; penso che rimarrò qui, ma ho così tanta voglia di parlarle...
Non accenna a staccare gli occhi da me "Dio Maggie così non mi aiuti".
Provo a girarmi, sperando di riuscire a far cambiare la direzione del suo sguardo. Fingo di prendere un bicchiere dal tavolo e bevo.
Faccio passare qualche secondo e appena mi volto nuovamente verso di lei, noto che il suo sguardo è ancora lì, fisso su di me. Mi dico "basta, fatti coraggio e vai" - non voglio sembrare maleducata.
Poso il bicchiere, e inizio a camminare verso di lei ma, mentre mi avvicino alla bionda, vedo Alba e Itziar girarsi e venirmi incontro.
Nel frattempo Ivan si avvina a lei prendendola da parte... ecco, ho perso la mia occasione.
Che novità eh? Ormai ho perso il conto di tutte le volte in cui avrei potuto dirle tutto.
Ci sono state infinite occasioni, infiniti momenti per aprirmi con lei, per dirle la verità una volta per tutte. Però no, come al solito devo lasciare che sia la ragione a guidarmi anziché il cuore, ma con quale risultato?
Ora sono qui, allo stesso punto di tante altre volte, chiedendomi cosa varrebbe la pena fare senza mai farlo davvero, forse perché non ne sono capace, forse perché è più facile lasciare che rimanga tutto dentro la mia testa.
Penso dunque che resterò qui, aspettando, fissandola da lontano ancora per un po', consapevole che l'ennesima occasione di riavvicinarmi a lei è ormai svanita.