Dentro è tutto acceso

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"Mi piace come l'hai arredata, è diversa dall'ultima volta" esordisce Maggie per mettere fine all'imbarazzante silenzio che rimbomba per tutta la casa.

"Grazie... sì l'ho sistemata per Teo, ci passa molto più tempo lui con i suoi amici che io" , rispondo come se le stessi facendo fare un giro turistico.

"Vado un attimo in camera a lasciare i bagagli, tu accomodati pure" continuo.

Prendo la valigia e mi dirigo verso le scale che conducono al piano di sopra.
Respiro questi pochi attimi da sola con la stessa intensità con cui si prende aria prima di tornare sott'acqua.
E ora cosa faccio? Cosa le dico? Maggie è qui, in casa mia e vuole una spiegazione... ma come le spiego qualcosa che neanche io ho capito? Dio, quanto vorrei che ci fosse qualcuno a tirarmi fuori da questa situazione.
Senza pensarci due volte, estraggo il telefono dalla tasca dei jeans e scrivo ad Alba:

"Maggie si è presentata a casa mia, cosa faccio?
Vieni qui con una scusa così la mando via" le scrivo in tutta fretta.

Con una rapidità sorprendente Alba mi risponde:

"Ma non ci penso neanche, fatti coraggio e parlale. Poi fammi sapere."

Grazie Alba, sei proprio un'amica...

E ora?

Mi guardo allo specchio e dentro di me penso:

"Alba ha ragione, basta fuggire Najwa! Fai un respiro profondo e vai da lei"

Così, dopo questo breve discorso motivazionale, chiudo la porta della mia stanza e scendo da Maggie.

Dal fondo del corridoio la vedo... sta giocando con i capelli... dev'essere nervosa tanto quanto me.

Mi avvicino alla cucina e le chiedo:

"Ti posso portare qualcosa?", le mie parole la riportano sulla terra... era sovrappensiero...

"Un bicchiere d'acqua magari, grazie" risponde con la voce tremante.

"Ok" le dico dirigendomi verso il frigorifero.

Bene, se è nervosa lei io come dovrei stare?
Sono talmente agitata che penso mi potrebbe venire un infarto da un momento all'altro.

Verso velocemente l'acqua nei bicchieri e le porgo il suo.

Ci guardiamo senza dire una parola; ci scrutiamo come se non ci conoscessimo e rimaniamo lì, perdendoci nello sguardo l'una dell'altra.
Questo silenzio sembra interminabile e ancora non mi capacito di questo suo nervosismo... lei, che ha sempre la risposta a tutto, ora è qui, sul mio divano, a guardarmi come un cucciolo indifeso.
Cosa dovrei fare ora?
Non ci penserei due volte prima di baciarla... è così bella, e io sono così fottutamente persa per lei...

Non è il momento di lasciarsi andare ai romanticismi però!
È ora di prendere in mano la situazione e affrontare la realtà, comunque vadano le cose.
Bevo l'ultimo goccio d'acqua e le dico in tutta onestà:

"Perché sei qui Maggie?"

"Perché non potevo lasciarti andare dopo l'altra sera... non dopo quello che è successo... non dopo quel bacio" mi dice lei quasi sussurrando.

"Quel bacio è stato un errore, lo so io come lo sai tu. Tu stai con il fotografo e io ho un figlio e un matrimonio alle spalle", le rispondo nascondendo una lieve tristezza.

A parlare è la parte razionale di me, la stessa che avrebbe dovuto prendere il sopravvento sui miei sentimenti la sera della festa, evitandomi tutte le conseguenze che ne sono derivate.
Quanto vorrei che questa stessa razionalità ora mettesse fine allo scorrere dei miei pensieri.
Vorrei soltanto che il mio cuore accettasse che non è una relazione destinata ad esistere...
E invece eccomi qua, in un turbine di emozioni che annullano ogni spiegazione logica.

La mia preoccupazione dev'essersi manifestata anche sul mio viso, perché vedo Maggie avvicinarsi a me e dirmi:

"Innanzitutto la relazione con Remy è una tua supposizione che, come vorrei farti notare, io non ho mai confermato.
So perfettamente che hai un figlio e un matrimonio alle spalle, ma non credere che io sia qui a giurarti amore eterno o chiederti di sposarmi. Non siamo due adolescenti Najwa... sappiamo come funzionano queste cose e sappiamo perfettamente che l'amore delle favole è una cazzata. Se sono qui, è per dirti che non ti compatisco, né tanto meno ho sentito il bisogno di darti il contentino baciandoti.
Se l'ho fatto è perché in quel momento me lo sentivo, così come ora mi sento di dirti queste cose"

Le parole di Maggie mi travolgono; non mi aspettavo questa reazione da parte sua e ancor meno mi aspettavo che fosse lei a venire da me per chiarire.
Mi sento confusa e disorientata, e forse è proprio per questo che non capisco quale sia il punto del suo discorso.

" Maggie...io...." intervengo cercando di chiederle spiegazioni

Non mi lascia il tempo di continuare e precipitosamente mi interrompe riprendendo da dove aveva interrotto :

"Najwa aspetta, lasciami finire... o penso che non avrò la forza di dirti quello che sento"

Sento... ha detto sento. Ho capito bene?
Tranquilla Najwa, non arrivare a conclusioni affrettate, fai la persona matura e lascia che si spieghi.

"Dall'altra sera qualcosa in me è cambiato. Sono giorni che nella mia mente si ripetono le tue parole: continuo a ripensare al nostro rapporto, a tutto quello che provavi stando con me, al fatto che non mi vedevi come un'amica" dice Maggie come se si fosse trascritta la nostra ultima conversazione

"Si Maggie, a proposito di quello... ero stanca e ubriaca, dimentica quello che ho detto... non lo pensavo davvero" , le dico di getto.
Come se questa bugia inverosimile fosse sufficiente per cancellare l'altra sera dalla sua mente.

"Che fossi ubriaca o fossi lucida poco mi importa Najwa. Ora non sto parlando di te, sto parlando di quello che le tue parole hanno scatenato in me.
Negli ultimi 5 anni ti ho considerata una delle mie più care amiche; ogni ricordo felice è associato a te... ogni sorriso, ogni risata era per te.
Ti ho sempre vista come una delle mie amiche più importanti, ma non avevo mai capito che fossi molto più speciale di quanto una semplice amica possa essere.
È come se i miei sentimenti mi si fossero presentati davanti all'improvviso senza che io me ne accorgessi, e ora mi è tutto più chiaro.
Najwa, non sei mia amica... non lo sei mai stata!
Ecco... ora puoi cacciarmi, ma almeno sai la verità"

Ho immaginato così tante volte questo momento da non riuscire a reagire di fronte alle parole di Maggie.
Non so cosa pensare o cosa dire, ma istintivamente un sorriso mi compare sulla faccia.
La verità è che per me è più facile fare la dura, fare finta che le cose non mi tocchino, ma tutto questo è solo una grande corazza protettiva che mi costruisco attorno per paura di essere ferita.
E si, in questo momento ho paura; ho paura di Maggie, di questa situazione... ho paura che i miei sentimenti prendano il controllo su di me lasciandomi disarmata di fronte ad una situazione che non riesco a gestire.

E adesso cosa faccio? Non ne ho idea... però non posso stare in silenzio.

"Maggie... non so cosa dire, non è così facile..."

"Nessuno ha detto che lo è, né che lo sarà, ma non per questo dovremmo lasciar perdere" mi interrompe Maggie.

Quasi non la riconosco... queste parole, il suo modo di fare... non sembra neanche lei.
Non può neanche immaginare quanto vorrei mettere da parte le mie paure e stringerla tra le mie braccia in questo momento.
Vorrei solo smetterla di farmi paralizzare da quello che provo, e godermi il fatto che la persona che per anni ho amato in segreto, mi desidera tanto quanto la desidero io.

"Cosa ne sarà di noi? Cosa faccio con Teo? È troppo complicato Maggie..." le dico sinceramente mostrandole le mie paure.

Non sono abituata a espormi così tanto, non l'ho mai fatto.
Rimango in silenzio non trovando la forza per guardarla negli occhi quando lei mi prende le mani e mi dice:

"Najwa... guardami! Non dobbiamo fare piani e non abbiamo una data di scadenza. Tutto quello che voglio fare è viverti"

Bastano queste ultime parole di Maggie per farmi scordare tutte le sofferenze degli ultimi mesi.
Prima che possa dirle quanto io sia felice di sentire queste cose, lei si avvicina a me e mi bacia, di nuovo.

Questa volta però è diverso, sarà diverso; oggi non scapperò da lei.
Stanca di rinnegare quello che sento, ricambio il bacio e le dimostro la vera Najwa.

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