Game over

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"Sono andata a letto con un altro".

Ormai l'ho detto, ma quell'improvvisa voglia che avevo di vendicarmi di Maggie, di farle passare tutto quello che ho sofferto io, ora è svanita.
La luce che amo tanto nei suoi occhi ora si è spenta, si vede quanto questa cosa l'abbia ferita, e io mi sento tremendamente in colpa.
Le cose andavano male già da un po', è vero, ma adesso sento che tutto è dipeso da me, come se io fossi l'artefice del crudele destino della nostra storia.

Maggie non ha la forza di guardarmi negli occhi, e per questo mantiene lo sguardo fisso sulle sue scarpe.
Forse le faccio troppo schifo per guardarmi in faccia, forse si sente in colpa tanto quanto me, forse l'ho ferita troppo e non vuole farsi vedere fragile.
All'improvviso la sento sbuffare, e rompe il silenzio dicendo:

"Sai qual è il problema Najwa? Il problema è che tutto quello che ho vissuto con te, l'ho vissuto perché ti amo, non perché avessi chissà quale voglia di imbattermi in una nuova 'avventura' come ti piace definirla.
Ti ho amata Najwa, ti ho amata tanto.
Ti ho amata non solo come fidanzata, ma come persona. Con te ho scoperto aspetti di me che fino a prima non avevo notato. Con te sono cresciuta e sono cambiata e tutto quello che ho sentito, l'ho sentito per davvero.
Non volevo andasse così, non era nelle mie intenzioni".

Dopo queste sue parole, che mi fanno star male molto più di quanto io già non stia, Maggie si interrompe per un istante e poi aggiunge:

"Io non volevo che andasse così, ma non sembra che anche per te fosse lo stesso. Ti sei sempre professata quella innamorata, sicura del nostro rapporto e dei tuoi sentimenti, e poi al primo ostacolo non hai esitato un secondo a lanciarti nelle braccia del primo che passava".

"Veramente tu mi stai accusando di non aver mai provato nulla di sincero per te Maggie? Con quale coraggio lo stai dicendo?
Per te ho messo in crisi tutto, ho rischiato di rovinare il rapporto con mio figlio per quanto il sentimento per te fosse reale. Non puoi venire qui, dopo avermi letteralmente distrutta, e permetterti di sparare sentenze. Tutto quello che ho fatto è stata una conseguenza delle TUE scelte".

"Remy aveva ragione...".

"Ah, vedo che facciamo progressi, ora lo tieni pure aggiornato sui nostri problemi di coppia" dico incazzata.

"È un mio amico, mi ha vista giù e mi ha fatta sfogare".

"Da amici di scopate a psicologi, il passo è breve...".

"Vedi come sei? Non c'era bisogno che me lo dicesse Remy, è palese.
Non sei stata capace di accettare che io abbia chiuso, e l'unica cosa che sei riuscita a fare, è stato vendicarti per farmi soffrire. Najwa sei cattiva e manipolatrice, così come lo sei stata con Remy a Valencia".

"Oh ma guarda com'è maturo il tuo amichetto, deve per forza parlare male di me e mettermi in cattiva luce, perché non ha abbastanza qualità da sé per conquistarti. Sono contenta che mi reputi un'avversaria così temibile".

"Pensala come vuoi Najwa, intanto quello che ho lasciato non è lui".

"E allora che cazzo ci fai ancora in casa mia Maggie? Sono manipolatrice, subdola, cattiva, in pratica come persona faccio schifo. Allora vai, prendi e vattene dal tuo nuovo flirt, che è così bravo a dirti chi devi e chi non devi frequentare. Vattene e sparisci dalla mia vita. Non voglio sapere più nulla di te, non voglio vederti, non voglio sentire il tuo nome. Vattene e scordati di me" esorto urlandole addosso tutta la mia rabbia.

"Stai tranquilla che è reciproco, addio Najwa" risponde lasciando che la porta sbatta dopo il suo passaggio.

Come ho fatto a ricadere nella stessa trappola? E dire che le occasioni per capirla non sono mancate.
Dovevo capire che è una bambina, una bambina viziata che al primo problema scappa perché è più facile così.
E lo capirei anche se si limitasse a fuggire, ma no, lei deve affossarti, deve farti star male, e come se non bastasse ti deve sbattere in faccia con quale rapidità volti pagina.
Avrei accettato tutto, persino gli insulti nei miei confronti, d'altronde le ho detto di essere andata a letto con un'altra persona... non l'avrei biasimata.
Ma quando mi ha detto di aver parlato con Remy di noi, e che lui si è persino permesso di giudicare cosa siamo state, quel poco di razionalità che ancora rimaneva in me, è sparita.
L'ha sempre saputo quanto non mi vada a genio, e pensare che in parte potrebbe averlo fatto apposta, non mi dà pace.
Vorrei andare avanti, dimenticare tutto il dolore che mi ha causato e ricominciare da capo, ma ora la mia mente è annebbiata.
Ora non c'è più dolore, non c'è spazio per i rimpianti, c'è solo una grande rabbia che voglio a tutti i costi spegnere, perché Maggie non si merita più niente da me.

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