Scappare non serve

1K 71 19
                                    

Maggie è ancora davanti a me, che attentamente ascolta Ivan.
A differenza mia lei sembra perfettamente a suo agio : ride, scherza e parla con tutti.
Io invece sembro un pesce fuor d'acqua, mi sembra di essere circondata da perfetti sconosciuti le cui parole rimbombano nella mia testa come un suono assordante.
Non sono mai stata brava a fingere quando qualcosa mi infastidisce o mi dà noia, e credo che questo momento sia l'ennesima dimostrazione.
Mentre mi guardo intorno senza realmente osservare qualcosa, sento in lontananza le voci di Alba e Itziar:

"Hey Najwa, tutto bene? qualcosa non va?" mi chiedono con tono preoccupato.

"Tutto bene, tranquille, ho solo bisogno di andare un attimo in bagno, così chiamo Teo" rispondo.

Usando Teo come pretesto per scappare dai miei problemi ancora una volta, mi faccio spazio tra gli invitati.
Arrivata davanti al bagno, entro in fretta lasciando chiudere la porta alle mie spalle come se bastassero quei pochi centimetri per isolarmi da un mondo che mi soffocava.
Già... mi sentivo esattamente così, soffocata. Soffocata dall'ambiente, dalla musica troppo alta e dalle persone, anzi, da una persona..
È normale sentirsi così? Ho 48 anni, sono una donna adulta e un'attrice affermata..non dovrebbe essere difficile mentire per una volta. Eppure eccomi qui, rinchiusa nel bagno come un'adolescente piuttosto che affrontare il problema, un problema biondo e con due fossette che sono la fine del mondo.

Questi pensieri non mi aiutano, così decido di rinfrescarmi un po' per cacciarli via.
Non faccio in tempo a sollevare il viso dal lavandino che sento la porta aprirsi e un profumo vanigliato invadermi dalla testa ai piedi.
Dio questo profumo, come dimenticarlo...
Alzo lo sguardo ormai incapace di nascondermi e la vedo davanti a me con le braccia conserte;

"Beh? Ciao eh" esordisce la bionda

Mi tremano le gambe, probabilmente la mia faccia avrà anche cambiato colore, ci siamo, è arrivata l'ora di parlarle.

"Ciao" le dico in modo molto freddo, forse troppo.

Quasi non mi lascia il tempo di finire la frase che subito replica con fare piccato:

"Potevi anche venire a salutarmi... o è chiedere troppo?"

Non ha tutti i torti, avrei potuto comportarmi diversamente... avrei potuto far finta di niente, andare da lei e salutarla come una persona matura, invece no, sono scappata, come al solito.
Cosa le rispondo ora? La prima cosa che mi passa per la testa : 

"Mi sembravi impegnata a parlare e non volevo disturbarti"

Dall'espressione che fa capisco che non crede ad una parola, e come darle torto, non ci credo neanche io.

"Dai Najwa, parlavo con Alba ed Itziar, come se tu non le conoscessi.. quale disturbo avresti dato?" dice con tono quasi alterato...

e ora? Quale scusa dovrei inventare? Non faccio in tempo neanche a pensare che lei mi blocca subito di nuovo:

"Si può sapere che fine hai fatto in questi mesi?

E adesso come rispondo? mi ha colta totalmente alla sprovvista...

"Cos'ho fatto in questi mesi? Vediamo...ho approfittato di questo periodo di pausa lavorativa per stare un po' con Teo. Ho lavorato a della nuova musica con Josh e sono stata informata sulle novità della quinta stagione della casa di carta... ho avuto dei mesi pieni insomma" dico in modo sarcastico tipicamente da me.

"Dai Najwa, non prendermi in giro", ribatte prontamente lei, "perché sei sparita?"

"Cosa vuoi sentirti dire? Ti ho detto che ho avuto da fare. E tu? Che fine hai fatto?" rispondo ancora più velocemente di prima

"Hai avuto così tanto da fare da non avere neanche il tempo di fare una chiamata?" Replica subito lei, evitando la mia domanda.

Ha ragione, di tempo per chiamarla ne ho avuto, ma non l'ho mai fatto... però non l'ha fatto neanche lei, quindi perché dovrei essere io ora a crearmi problemi?

"Non mi sembra che tu l'abbia fatto, e hai anche evitato la mia domanda. Sei stata così impegnata da non potermi chiamare?" le ripropongo la domanda curiosa di cosa dirà stavolta.

"Sono stata a New York per uno shooting, poi sono stata impegnata in altri servizi fotografici, e sono stata con Remy!" esordisce Maggie.

"Ah con Remy?" rispondo istintivamente con tono quasi infastidito...
Cavolo Najwa, se non volevi dare troppo nell'occhio, in questo modo stai facendo l'esatto contrario

"Si, con Remy" risponde lei cambiando espressione, assumendo una faccia quasi soddisfatta data la mia reazione; "perché? Qualche problema?" insiste

"No, assolutamente, nessun problema.. perché dovrebbero esserci problemi?"
Rispondo voltandomi verso lo specchio, cercando di allentare un po' la tensione che si sta creando nei nostri occhi.

"Non saprei, sembravi infastidita" replica immediatamente

"Oh andiamo Maggie, perché dovrei essere infastidita? Piuttosto trova un'altra scusa per dirmi che non volevi chiamarmi, perché quella di Remy non é molto attendibile".

Mi guarda sbalordita, probabilmente non si aspettava una risposta del genere. Il suo volto arrossisce e credo sia perché si sta innervosendo sempre di più.
Fa un passo verso di me e mentre rimango immobile con la schiena appoggiata al muro, esclama:

"Ah... questa gelosia!" alzando gli occhi al cielo.

Istintivamente mi avvicino, le afferro il collo con una certa forza  e spingendola verso il muro che si trova dietro di lei le dico:

"non potrei mai essere gelosa di te bionda!"

Non le do il tempo né di rispondere né di reagire. Esco dal bagno e la lascio lì, da sola e spaesata.

La testa mi scoppia, i pensieri rimbombano così tanto da non permettermi neanche di respirare... mi sento soffocare.
Decido di uscire a fumare.

Ormai è notte fonda e l'unica fonte di luce attorno a me è quella della sigaretta che brucia ad ogni mio tiro.
Il giardino è insolitamente deserto e io approfitto di questi pochi istanti di solitudine per ripensare a quello che è appena successo.
Se solo ripenso al comportamento di poco fa quasi non mi riconosco. Non ero io a parlare, non era la parte razionale di me. A parlare era la Najwa orgogliosa e testarda, che sarebbe pronta a tutto pur di non lasciar trasparire le proprie fragilità.
Questa volta però è diverso, mi sento diversa.
Non sono più così sicura di volermi nascondere.
Non voglio mentire, non stavolta, non a lei.
Mi avvicino al posacenere e spengo il mozzicone, ormai decisa ad affrontare Maggie una volta per tutte.
Dal giardino della villa la vedo in fondo alla sala impegnata a ridere e scherzare con un paio di cameramen.
La fisso, mi faccio forza e le vado incontro.
Le afferro il braccio sottraendola bruscamente alla conservazione e con fare deciso, quasi a volerla sfidare, le dico:

"E anche se fosse?"

InolvidableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora