Bere per dimenticare

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Con lo sguardo, scruto Alejandro davanti a me.
Ha i capelli lunghi e biondi raccolti in un piccolo codino, ma quello da cui vengo attratta sono i suoi occhi, azzurri e talmente chiari da sembrare ghiaccio.

Dopo i primi istanti spesi ad osservarci, entriamo e ci accomodiamo.
Iniziamo ad ordinare il primo drink, mentre le amiche di Alba, sedute di fronte a me, si presentano.
Scopro che tutte e quattro andavano al liceo insieme, e non posso fare a meno di pensare a quanto piacerebbe anche a me aver mantenuto i rapporti con qualcuno.
Alejandro però non mi dà l'idea di avere la stessa età di Alba perciò, approfittando dell'alcol che intanto si fa strada nel mio corpo, inizio a parlare con lui:

"E tu invece? Anche tu andavi al liceo con loro?" gli dico in disparte, mentre le altre sono impegnate a ridere e scherzare tra loro.

"No, no" risponde prontamente lui.

"Ah, e come mai conosci Alba?".

"È capitato più volte di uscire con amici in comune, e in diverse occasioni ho fatto dei lavori per lei"

"Lavori?".

"Si! Sono un'artista, e più di una volta Alba mi ha commissionato dei progetti, così nel tempo siamo diventati amici".

"Ah, non lo sapevo".

Basta questa breve presentazione per sbloccare la serata, così, un cocktail dopo l'altro, io e Alejandro parliamo tutta sera, quasi dimenticandoci di non essere soli.

"Allora, un altro giro?" dice Alba riportandomi con la testa nel bar.

"Sarà meglio che io vada un attimo in bagno, non mi sento molto bene" le rispondo.

Ormai ho perso il conto di quanto io abbia bevuto e, tra una chiacchiera e l'altra, e ora inizio a perdere la lucidità... sarà meglio andare a darsi una rinfrescata.

Mi alzo dal tavolo e mi rendo conto di non essere molto stabile, al che Alejandro mi sorregge e dice:

"Sicura di stare bene?".

"Si sì, non ti preoccupare, torno subito".

Mi allontano da loro e mi incammino.
Entro in bagno diretta verso i lavandini, apro l'acqua fredda e mi sciacquo la faccia.
Mentre vado verso la porta, qualcuno la apre al posto mio, e mi trovo davanti l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere.

"Tutto ok?" mi domanda Alejandro.

"Giusto qualche giramento di testa" rispondo ridendo appoggiandomi al muro per non perdere l'equilibrio.

"In effetti sei un po' pallida".

Annuisco imbarazzata mentre lo vedo avvicinarsi ai lavandini e staccare un pezzo di carta.
Rapidamente poi torna vicino a me e lo avvicina alla mia bocca.

"Avevi il rossetto sbavato".

Mi sorride e lancia nel cestino quel che rimane del fazzoletto.
Io sorrido imbarazzata e lo ringrazio.

Non capisco cosa stia succedendo, ma è evidente che ci sia tensione e non posso negare che la sua presenza non mi sia indifferente.
Sono confusa e disorientata, e l'alcol di certo non aiuta.
Bastano pochi secondi che sembrano durare una vita, per farmi dubitare di ogni cosa : della mia presenza qui, della mia attrazione verso questo sconosciuto.
Nella mia testa continua a ripetersi la stessa frase:

"Najwa, no! Sei impegnata".

Poi però ripenso a quello che è successo, alla delusione che mi ha dato Maggie, al suo aver bisogno di tempo, e tutte le mie incertezze svaniscono.

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