2 parole, 5 lettere

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Vengo svegliata dal profumo di caffè che invade la mia stanza.
Apro gli occhi di colpo e vedo Maggie seduta accanto al bordo del letto con una tazza in mano:

"Buongiorno bellissima, hai dormito bene? Ti ho portato il caffè".

"Buongiorno rubia. Benissimo direi... che ore sono?" domando mettendomi seduta per bere.

"Le 9:30" risponde "spero tu abbia fame perché ho preparato la colazione".

"Hai preparato la colazione?" chiedo ridendo ripensando a ieri sera "e la casa non è ancora esplosa?".

"Stronza" dice mostrandomi uno dei suoi migliori sorrisi "andiamo o si raffredderà".

Poggio la tazzina vuota sul comodino e mi alzo.
Maggie mi prende per mano e mi accompagna verso la cucina come se questa non fosse casa mia.

Scendiamo le scale, e prima di girare l'angolo che conduce al soggiorno, mi dice:

"Non è un granché... ma spero di piaccia".

"Maggie, è una colazione, mal che vada andiamo al bar" rispondo sorridendo.

"Già...".

Prima di continuare verso la cucina, Maggie lascia che sia io ad andare avanti e, anche se non capisco il motivo della sua stranezza, non dico niente e continuo a camminare.
Sono ad un passo dal soggiorno quando all'improvviso noto tutta la stanza piena di rose rosse.
Sono posizionate per terra ad indicare il percorso, sul bordo del divano, sul mobile del salone e sul tavolo della cucina.
Non mi era mai successo niente di simile in vita mia e, senza riuscire a controllare le mie emozioni, mi commuovo.
Senza la forza di dire una parola, mi giro verso Maggie per ringraziarla quando lei prende la parola:

"Prima che tu possa dire qualcosa, lascia parlare me. Per tanto tempo abbiamo negato i nostri sentimenti, abbiamo continuato a far finta di essere amiche quando, amiche non lo siamo mai state.
Anche quando abbiamo capito di essere qualcosa di più, le difficoltà non hanno tardato ad arrivare. Siamo partite con il piede sbagliato... paure e mezze verità non hanno fatto bene al nostro rapporto, ma ora sono qui davanti a te, nel tuo salotto pieno di rose, per fare le cose per bene.
Ora non voglio più scappare, non voglio più negare quello che provo per te.
Io ti amo Najwa.
Ti amo da quando il solo pensiero di separarmi da te per andare a registrare le ragazze del centralino, mi ha fatta star male.
Ti amo ora, ti amavo ieri e ti amerò domani.
Ti amo quando sei gelosa perfino della tua ombra, ti amo quando cerchi di improvvisarti chef per stupirmi, ti amo quando tenti di capire cosa io provi per te chiedendomi se siamo o meno una coppia.
Ti amo e basta, ti amo immensamente.

Ok ora puoi parlare".

Ho perso la capacità di parlare, e nel frattempo i miei occhi si sono riempiti di lacrime.
Maggie mi ha detto che mi ama... e non mi ha detto che mi ama e basta, mi ha aperto il suo cuore e ha comprato 200 rose per dimostrarmelo.
Però ha ragione, di difficoltà ne abbiamo affrontate tante, e io per lei ho sofferto davvero... ma ora mi sembra un'altra vita, una vecchia me che, dopo il suo discorso, è stata spazzata via.
Maggie mi ama, e tutto quello che per tanto tempo ho temuto non potesse accadere, ora è la realtà, e la donna che amo più di me stessa, prova la stessa cosa per me.
Cerco di asciugarmi le lacrime senza farmi notare e le dico:

"Ok, ora è il mio turno.
Non lo negherò, per te ho sofferto tanto, forse più di quanto meriti.
Più volte ho pensato di lasciar perdere, di reprimere i miei sentimenti per non farmi male, ma ogni volta il mio cuore mi portava da te.
Venivo da te perché è di te che ho bisogno, e ho bisogno di te perché ti amo.
Ti amo in una maniera così viscerale da avere paura.
Ho paura, perché il solo pensiero di non averti nella mia vita non mi fa respirare.
Ho bisogno di averti con me sempre... quando mi addormento, quando mi sveglio, quando ho una bella giornata e voglio condividerla con qualcuno, e quando ne ho una brutta e ho bisogno di sfogarmi con la persona che amo davanti ad un bicchiere di vino.
Ti amo da ancor prima di capire che ti amassi sul serio.
Continuavo ad amarti anche quando sembrava che tu stessi con Remy.
Ti amo da tanto e per tanto ti amerò".

Maggie non ci pensa due volte e percorre la breve distanza che ci divide correndo.
Mi salta in braccio e mi bacia.
Ricambio il bacio con una tale emozione da non riuscire a impedire a me stessa di piangere.

Istintivamente, stringendola a me la sollevo e la prendo in braccio, e la situazione, per quanto romantica, è anche comica perchè Maggie non è poi tanto più bassa di me, quindi rischiamo di cadere più volte.

Ci baciamo, ci stacchiamo solo per sussurrarci "ti amo" a vicenda, e ricominciamo.

Entrambe potremmo passare tutta la giornata così, ma Maggie prende in mano la situazione e dice:

"Starei tra le tue braccia per sempre, ma la colazione si raffredda per davvero".

La guardo, sorrido e appoggio la mia fronte contro la sua.

"Hai ragione, andiamo a mangiare qualcosa" rispondo mettendole una mano intorno alla vita.

Andiamo in cucina e ad aspettarmi c'è di tutto.
Maggie ha comprato brioches di tutti i tipi, ha fatto i pancakes e perfino le uova... non manca niente.

"Mi amerai lo stesso anche quando avrò preso 40 chili dopo questa colazione?" le dico sorridendo.

"Sempre".

Facciamo colazione e, tra risate e discorsi seri, non mancano momenti romantici.
Decido di alzarmi e mettere un po' di musica... l'atmosfera giusta è fondamentale.

Se c'è una cosa che io e Maggie abbiamo sempre amato fare anche prima di, beh, amarci sul serio, è ballare.
Durante le riprese, nei momenti liberi, ne abbiamo sempre approfittato per mettere la musica e ballare, e ora non è da meno.

Metto una playlist casuale, e vedo Maggie alzarsi immediatamente dopo.
Lasciamo perdere la tavola ancora colma di cibo, e iniziamo a ballare in salone come due ragazzine.

"Vorrei che non finisse mai" dice Maggie con il fiatone.

"Che cosa?".

"Questo. Noi, la nostra bolla che ci siamo costruite in questi due giorni... vorrei non tornare alla realtà".

"Non dobbiamo distruggere la bolla se la trasformiamo nella nostra realtà" rispondo forse presa dal momento.

"In che senso?" domanda Maggie.

"Nel senso che forse potremmo smetterla di nasconderci e viverci sotto gli occhi di tutti".

"Ma Teo?".

"Come hai detto anche tu, Teo è grande, e non avrà da ridire se saprà che sono felice".

"Ma sei sicura Najwa? Non voglio metterti fretta".

"Sono sicurissima. Gli parlerò il prima possibile".

Maggie si avvicina a me e mi bacia.

"Allora è ufficiale" dice sorridendo "ti aiuto a sparecchiare prima di andare a preparare i bagagli".

Riordiniamo la cucina e accompagno Maggie in camera a prendere le sue cose.
In fretta prepara la valigia, e entrambe ci apprestiamo a lasciare la casa. Lei ha degli impegni di lavoro, e io devo passare a prendere Teo prima di rientrare.

Usciamo e l'accompagno alla sua macchina.

"Mi raccomando, vai piano e avvisami quando arrivi" le dico riponendole la valigia nel bagagliaio.

"Si, anche tu" risponde entrando in macchina.

Abbassa il finestrino, mi guarda e mi dice:

"Ti amo".

"Ti amo anche io, rubia".

Maggie sorride, mette in moto e si allontana.
Io prendo Bala, carico la macchina e mi metto in viaggio verso Madrid.
Come avevo accennato a Maggie, prima di andare a casa passo a prendere Teo dal padre:

"Ciao, tutto bene il weekend?" gli dico vedendolo salire in macchina.

"Si sì mamma, tu? Che hai fatto?".

"Sono andata alla casa in montagna con Bala".

"Da sola? Che noia".

Ormai è la prassi: ad ogni conversazione con mio figlio, deve esserci una bugia.
Ma non sarà così ancora per molto, ero sincera  prima con Maggie... questa volta gli dirò tutto e finalmente potrò smetterla di mentire.
Beh, dopo oggi...

"Si guarda, una noia... menomale che il tempo è passato in fretta".

Metto in moto e parto.
Ora tutto cambierà.

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