L'ora della verità

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«C'è l'istinto che trema
Il coraggio che affonda
E per quanto sia tardi
Ogni inizio è negli occhi
Perché niente rimane
Se poi non ti appartiene
Se volessi prenderti e poi perderti
Stringerti i fianchi oppure spingerli
Così lontano e poi riprenderli
E se avessi forza per pretenderti
Senza lasciarti dietro agli angoli
Senza il bisogno di difendermi
È questo il senso che ritrovo in te
Uno di quelli che non scordi mai
Amore tanto poi c'è il mare qui.»
-Coraggio, Emma

"E anche se fosse?"

Queste quattro parole si ripetono nella mia testa come un eco.
Il tempo sembra essersi fermato per lasciar spazio ad un lungo silenzio decisamente imbarazzante.
Al suono di queste parole Maggie non risponde, ma ci pensa la sua faccia a farlo.
Sembra sorpresa e abbastanza stupita da quello che ha sentito. Ecco, non dovevo farlo, ho rovinato tutto come sempre.
Sento il suo sguardo addosso come se mi stesse scrutando a fondo e non è una sensazione piacevole.
Cosa faccio? Sto zitta e faccio finta di niente? Me ne vado? Dio Najwa, ma come fai a trovarti sempre in queste situazioni?

Mentre dentro di me sta avvenendo un vero e proprio dibattito, noto Ivan avvicinarsi a noi :

"Ragazze tra poco iniziamo" esclama con tono entusiasta.
Ah, la proiezione del primo episodio, me ne stavo dimenticando... eppure sono qui apposta.
All'improvviso gli invitati che fino a poco fa erano distribuiti tra la sala e il giardino, ora iniziano a dirigersi verso la zona adibita alla proiezione.
Senza neanche accorgermene Maggie si è allontanata; Carino da parte sua.
Sento una voce in lontananza chiamare il mio nome, è Alba, lei e Itziar mi invitano a raggiungerle per guardare l'episodio insieme.
Onestamente passare 45 minuti a guardare la proiezione senza il minimo interesse è l'ultima cosa che voglio fare. Ora vorrei solo andare a casa e sprofondare per la vergogna.

Fortunatamente i 45 minuti sembrano volare e il momento della mia liberazione è sempre più vicino. Finalmente posso tornare a casa e allontanarmi una volta per tutte da queste persone, beh, da questa persona...
Quest'illusione però dura veramente poco. Prima che possa accorgermene, Maggie è dietro di me e mi sta toccando la spalla.

"Hey, abbiamo un discorso in sospeso io e te" esordisce.

"Non c'è nient'altro da dire, ora se mi vuoi scusare, andrei a casa, sono stanca" ribatto prontamente

"Non fare la solita orgogliosa, direi che merito almeno una spiegazione" risponde lei piccata

L'idea di andare a casa e voltare pagina ora mi appare solo un'idea assurda

"Allora? Andiamo?" esclama Maggie quasi urlando riportandomi con i piedi per terra

"Ma andare dove scusa?", non so dove voglia andare a parare

"Ti porto in un posto a bere qualcosa e parliamo" dice senza avermi neanche interpellata.

Non è che abbia molta scelta, perciò saluto Alba e Itziar e lascio la villa.
Prima che possa realizzare cosa stia succedendo, mi trovo in macchina insieme a Maggie che guida verso una meta a me ancora sconosciuta.
Ci impieghiamo circa mezz'ora ad arrivare ma già prima di parcheggiare avevo intuito dove mi stesse portando.
Ci troviamo al Tartan Roof, una delle terrazze più belle di Madrid. Questo posto mi è sempre piaciuto da impazzire, la vista è spettacolare.
Dopo circa 10 minuti d'attesa un cameriere ci accompagna al nostro tavolo. È abbastanza isolato rispetto agli altri e questa cosa non aiuta per niente la mia ansia.
Decido di prendere un cocktail leggero, già non sono lucida da sobria, figuriamoci se bevessi qualcosa.
Lei invece non si fa problemi e ordina un Martini... ha sempre retto l'alcool molto meglio di me.
La situazione si fa sempre più imbarazzante e io non so come affrontarla.
Vorrei solo che questo incubo finisse in fretta in modo da tornare alla mia vita.
All'improvviso Maggie dà un colpo sul tavolo facendomi sobbalzare...ci risiamo, ero di nuovo soprappensiero.

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