Come tu mi vuoi

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Io e Teo siamo a casa, ognuno nella propria stanza a preparare i bagagli.
Non vede l'ora di fare questa piccola vacanza e anche io: finalmente passerò qualche giorno da sola con mio figlio. Ultimamente, a causa degli impegni lavorativi e le mie uscite "segrete" con Maggie, ho avuto la testa altrove, perciò voglio passare questi due giorni solo con lui, senza pensare ad altro.

"Senza pensare ad altro" mi ripeto, ridendo dei miei stessi pensieri: stiamo per partire e la mia mente è ancora ferma a lei. È come se sentissi costantemente il suo profumo sui miei vestiti, il suo sapore nella mia bocca.

Arriva Teo a riportarmi con i piedi per terra:

"Mamma la valigia è pronta, ho preso tutto quello che mi serve", mi dice.

"Sei sicuro di aver preso tutto?" gli chiedo.

"Sì, sono sicuro".

È già l'ora di cena, oggi la giornata è passata velocemente fra il pranzo, l'incontro a casa di Maggie e il tempo dedicato alla preparazione delle valigie.

Decido di preparare un piatto di pasta al sugo, a Teo piace molto.
Giriamo i canali della televisione indecisi su cosa guardare ma non troviamo niente di interessante.
Decidiamo quindi di andare a dormire, domani ci aspetta un viaggio di quasi 4 ore.

Mi addormento immediatamente e mi risveglio con il suono angosciante della sveglia. Sono le 7.30, e dopo qualche minuto di confusione, mi alzo e vado a svegliare Teo.
Lo porto a fare colazione alla pasticceria sotto casa: prendiamo entrambi una brioche, lui alla cioccolata, io alla crema, la stessa che avevo portato a Maggie quando sono rimasta a dormire insieme a lei. Piccole cose come queste me la fanno ritornare in testa, ma cerco di scacciare il pensiero.

Partiamo subito dopo. Il viaggio apparentemente interminabile, fra una chiacchiera e l'altra, sembra volare.

Arrivati finalmente a Valencia, controllo l'indirizzo che Maggie mi ha scritto e troviamo la casa senza difficoltà.

Vicino al portone d'entrata trovo un piccolo biglietto con scritto "Per Najwa".
Lo guardo un po' sbalordita e lo apro:
"Fa come se fossi a casa tua, e goditi la vacanza con Teo. A presto, divertitevi.
-Maggie"

Rimango sorpresa, non me lo aspettavo.
La scrittura non è la sua, probabilmente ha chiesto all'amica di cui mi ha parlato, di scriverlo.

Entriamo e facciamo un giro per conoscere la casa; ha 2 camere da letto abbastanza grandi, un bagno e il salone con cucina a vista.
Dal piccolo portico che si trova all'esterno, si intravede un vialetto che porta alla spiaggia e, essendo leggermente in discesa, c'è una vista mozzafiato...
ci siamo solo io, Teo, e la natura attorno a noi.
È il posto perfetto per passare una vacanza tranquilla... finalmente mi sono allontanata dal caos di Madrid.

Dopo la rapida ispezione, guardo l'orologio e noto che è quasi ora di pranzo.

"Teo, mettiti il costume che dopo andiamo al mare" gli dico alzando la voce essendo in un'altra stanza.

Ci vestiamo, indosso un costume rosso che ho comprato in uno dei miei negozi preferiti di Madrid, e ci dirigiamo verso il mare.

Dopo una breve passeggiata lungo la costa, Teo intravede un piccolo ristorante sulla spiaggia, così decidiamo di fermarci e mangiare qualcosa.

Non ci tratteniamo molto, Teo è impaziente di andare al mare, così optiamo per un panino veloce.

Dopo neanche 20 minuti, stiamo già camminando verso la spiaggia e mio figlio fantastica di passare ore in acqua indisturbato.
L'acqua sembra fantastica perciò, senza pensarci due volte, mi spoglio in fretta e corro da Teo ormai già a largo.

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