PARCO DEI CERVI

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- Certo che la ragazzina che gioca per la Secret Service è davvero forte - commentò Celia mentre applicava il ghiaccio sulla caviglia di Kevin. Il ragazzo, reprimendo un lamento, disse aspramente:- È solo una sbruffona -. - È pur sempre il loro capitano - commentò Jack, ma Kevin ribatté:- Beh, rimane comunque una sbruffona -. Zayra ridacchiò, ma subito fu distratta dal campo, dove Jude si batteva proprio contro di lei. Senza una ragione plausibile, si trovò subito d'accordo con Kevin.

Silvia guardò nella sua direzione:- Zayra, stai mettendo i cerotti storti -. La ragazza, tornando a concentrarsi sulle ferite di Jack, si rese conto di aver fatto un po' di confusione. - Scusate... guardavo Axel -. Nathan le scoccò un'occhiata:- A me sembrava guardassi da tutt'altra parte del campo -. Zayra si sentì arrossire:- Ma non dire sciocchezze -.

Lo sguardo della ragazza cadde nuovamente su Jude, intento a dribblare con una facilità sorprendente uno degli avversari. Giocare alla pari con degli adulti in perfetta forma come i giocatori della Secret Service non era certo da tutti. Ma doveva ammettere che tutta la Raimon stava davvero facendo una bella figura.

Aveva finito di applicare correttamente i cerotti sulla schiena di Jack e decise di sedersi di fianco agli infortunati della Raimon. Continuava a guardare verso Jude, seguiva con attenzione ogni suo movimento. Vederlo in azione la entusiasmava sempre molto, perché sembrava che il suo talento fosse inarrivabile. Nathan, seduto di fianco a lei, mormorò:- Chissà se riusciremo mai a vincere contro questi alieni -.

Zayra si voltò verso il ragazzo, preoccupata; c'era qualcosa di insolito nella sua voce. Lui si alzò e andò a seguire la partita vicino all'allenatrice Schiller. La ragazza non ebbe il tempo di ribattere.


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La Raimon si era precipitata alla sede dell'emittente televisiva da cui Janus e gli alieni stavano trasmettendo il loro messaggio. Mark li aveva sfidati di nuovo, ma la superiorità degli avversari era schiacciante, tanto che si erano portati in vantaggio dopo soli trenta secondi di gioco e non avevano più smesso di segnare. La loro velocità era sorprendente, al confronto Nathan appariva lento.

Dopo una serie di azioni a cui la Raimon non era stata in grado di rispondere in alcun modo, Jude Sharp era scattato in avanti e aveva rubato palla alla Gemini Storm, lasciando tutti a bocca aperta. In panchina, le ragazze erano ammutolite. - Ma come ha fatto? - si chiese Silvia, osservando il centrocampista passare la palla ad Axel. - Il mio fratellone deve aver capito qualcosa - esultò Celia, fiera del lavoro di Jude. - Adesso che Axel ha la palla, non possiamo non segnare - disse Nelly convinta. Invece, il Tornado di Fuoco si infranse sulla traversa, lasciando nuovamente tutti sorpresi.

- Certo che è strano - mormorò Zayra, che ancora non credeva ai suoi occhi:- Axel non sbaglia mai il Tornado di Fuoco -. Le manager si voltarono verso di lei. Poco distante da loro, la signorina Schiller prestò attenzione al dialogo. - Axel prova questo tiro da quando aveva 8 anni, ha passato tutto questo tempo ad allenarsi e a potenziarlo fino ad arrivare allo stadio attuale... fino ad ora non lo avevo mai visto sbagliare... Lui è in grado di farlo ad occhi chiusi -.

Più lo guardava, più Zayra pensava che si stesse comportando in modo anomalo. Alla fine dell'azione successiva, quando sbagliò anche le Ali di Fuoco, ne ebbe l'assoluta certezza.

Nell'intervallo, la ragazza avvicinò il fratello per passargli l'acqua. - Qualcosa non va? - domandò. Axel non le rispose, si limitò a farle un cenno negativo con la testa e poi si allontanò.

Jude a sua volta raggiunse la ragazza:- Solo io penso che Axel sia strano? -. Zayra guardò il regista, che vedeva sempre tutto prima e meglio degli altri. - No, anzi... ma non mi dice il motivo - mormorò, sconfitta. Jude le fece una veloce carezza sul braccio, quel tanto che bastava per farle girare la testa dall'emozione. - Non ti preoccupare - le disse:- Andrà tutto bene -.


Erano da poco tornati al Parco dei Cervi dopo la disastrosa partita contro la Gemini Storm. I ragazzi continuavano a discutere, cercando di capire per quale motivo la signorina Schiller avesse scelto quello strano schema di gioco, mentre le ragazze erano sul pulmino della Raimon a curare le ferite del povero capitano, che aveva subito sul suo corpo tutta la potenza degli avversari.

Jude Sharp ascoltava i commenti dei compagni senza intervenire. I suoi pensieri erano totalmente assorbiti da Axel Blaze e dai suoi tiri sbagliati. Il numero 10 della Raimon era un campione e il regista non riusciva a capire come fossero stati possibili quegli errori così banali. Il ragazzo era determinato a risolvere il mistero prima di spiegare ai suoi compagni il piano dell'allenatrice.

Sotto lo sguardo indagatore di Jude, Axel alzò la testa verso di lui. Si guardarono per un momento, poi l'attaccante gli fece un cenno con la testa, come per invitare il regista a seguirlo. Jude accettò.

Si allontanarono dal gruppo senza attirare troppo l'attenzione. Quando si furono addentrati leggermente nel verde e Axel fu sicuro che nessuno li avrebbe sentiti, si fermò. Jude non aveva idea del perché l'amico fosse così teso. - Devo chiederti un favore - gli disse. Jude attese che continuasse. Axel sospirò:- Devi promettermi che proteggerai Zayra -.

Il regista fu molto sorpreso. - Che cosa intendi dire? -. L'attaccante distolse lo sguardo:- Non farmi troppe domande. Ho solo bisogno di sapere che, qualsiasi cosa succeda di qui in avanti, lei possa avere qualcuno su cui contare -. Calò il silenzio.

- Perché io? - domandò Jude a un tratto. Sapeva quanto Zayra fosse legata a Mark e non si spiegava perché Axel avesse chiesto proprio a lui. L'amico lo guardò seriamente:- Cosa provi per mia sorella? -. Jude rimase spiazzato dalla domanda. La verità era che non lo sapeva nemmeno lui. Sapeva, però, che non avrebbe sopportato l'idea che qualcuno le facesse del male. Axel abbozzò un sorriso:- Non voglio che tu me lo dica. Desidero solo che tu ne tenga conto -. Non ebbe il tempo di terminare la frase che Jude mormorò:- Va bene -.

Il viso di Axel si rilassò all'improvviso. - Grazie, amico -.


Zayra inseguì Mark che a sua volta correva dietro ad Axel. Suo fratello era appena stato cacciato dalla squadra e lei era disperata. Jude aveva tentato di fermarla, ma lei si era ribellata ed era andata da Axel.

- Vuoi davvero andare via? Ma come fai ad andartene in questo modo?! - urlava il capitano verso l'ormai ex attaccante della Raimon. Tutte le parole di Mark, però, non sembravano scalfirlo in alcun modo. Il ragazzo fu solo in grado di mormorare un "mi dispiace", per poi allontanarsi.

Zayra, però, non era disposta a lasciarlo andare. - Sai che è un'ingiustizia il fatto che ti stiano cacciando... Perché non vuoi lottare?! -. Axel ebbe un momento di incertezza, ma si riprese subito:- Torna dagli altri -. La freddezza di quelle parole ferì profondamente la ragazza. - No, io voglio stare con te -. Axel si girò a guardare la sorella:- Devi restare con la squadra. Avranno bisogno di te più di quanto ne abbia io -. La sicurezza di Axel confuse Zayra. - Quindi mi vuoi abbandonare di nuovo? - gli disse, ormai sull'orlo delle lacrime. Axel si voltò dall'altra parte e, prima di andarsene definitivamente, le disse:- Mi dispiace -.

Zayra sentì Mark urlargli qualcosa, ma non capì che cosa esattamente. Era come se qualcosa, dentro di lei, si fosse spezzato.

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