I DARK EMPERORS

344 27 0
                                    

A discapito delle apparenze, la guerra contro la pietra di Alius non era ancora finita. La Raimon si trovava ad affrontare il nemico più temibile: i Dark Emperors. Al di là del nome inquietante, il vero problema di quella squadra erano i suoi componenti: Nathan, Kevin, Tod, Jim, Maxwell, Steve, Tim e Sam, poi Thomas, Shadow e Malcolm. Quei ragazzi erano stati loro amici e compagni di squadra, ma la pietra li aveva cambiati, sia fisicamente sia spiritualmente. Erano irriconoscibili.

I giocatori della Raimon si stavano preparando per la partita mentre le manager erano ancora vicine a Hillman, spaventate. C'era qualcosa di sinistro nei loro vecchi amici e il loro potere faceva paura.

Zayra raccolse un po' di coraggio e si allontanò leggermente, raggiungendo suo fratello. Axel la guardò e lesse nei suoi occhi tutto il suo timore. - Non ti preoccupare, vinceremo e dimostreremo loro la vera forza della Raimon -. - Ho paura che tu ti faccia male, Axel -. - Non è per lui che dovresti essere preoccupata -.

A quella minaccia si voltò. Steve era davanti a lei e la guardava con odio, spalleggiato da Maxwell e Tim. - Che cosa vuoi dire? - rispose Axel, facendo scudo a Zayra con il corpo. - Dimmi la verità: mi hai respinto perché non ero abbastanza forte, vero? - continuò Steve, ignorando l'altro. - No! Come puoi pensare una cosa simile? - disse la ragazza, sconcertata da quelle affermazioni. Lo Steve che conosceva lei conosceva la verità, ma il ragazzo che aveva davanti era solo una pallida imitazione del suo vecchio amico. - Non negare! - rispose lui con rabbia:- So che è così. E so anche che c'è qualcuno nella Raimon che occupa il posto che dovrebbe spettare a me. Si dà il caso che io abbia dei sospetti su chi sia -.

Zayra fece un enorme sforzo per non cercare Jude con lo sguardo, condannandolo. - Sappi che scoprirò chi è quel ragazzo e lo annienterò con la mia potenza. Magari a quel punto ti renderai conto della mia superiorità e verrai da me implorandomi di perdonarti per la tua stupidità - aggiunse Steve. - Quando la Raimon avrà vinto, sarai tu a venire da me per scusarti per quello che hai appena detto - rispose Zayra con astio. Steve le rivolse un ghigno indecifrabile, ma subito si ricompose e si allontanò seguito dagli altri due. 

La ragazza fece un lungo sospiro, poi si concentrò su Axel, ancora di fianco a lei. Il fratello la guardava interdetto. - Che c'è? -. - Quando questa storia sarà finita, ricordami di non mettermi mai contro di te - mormorò Axel.

Zayra si lasciò sfuggire un lieve sorriso, poi disse:- Per favore, controlla che nessuno si faccia male a causa di Steve -. Che era un modo molto sottile per chiedergli di proteggere Jude. Il fratello le fece un cenno di assenso e raggiunse la squadra, che stava per disporsi in campo.


Jude correva palla al piede, tentando di liberare qualche spazio per permettere l'avanzata di Hurley, che al momento era la loro arma migliore. In un secondo Steve entrò in scivolata e gli rubò il pallone, facendolo finire a terra. Il ragazzo effettuò un passaggio a Tim e poi si voltò a guardare Jude che si rialzava a fatica. - Ti fa male la caviglia? - gli domandò, beffardo. Jude nascose una smorfia di dolore e rispose:- Sto bene -. - Peccato, vorrà dire che la prossima volta farò in modo di colpirti meglio -.

In panchina, Celia guardava la scena con apprensione. Steve continuava ad entrare malamente sui ragazzi della Raimon, però sembrava voler colpire in modo particolare Jude. Ogni volta che il giocatore di turno finiva a terra, il ragazzo alzava la testa verso di loro, come se cercasse qualcosa. Poi tornava a concentrarsi sulla partita, colpendo qualcun altro.

Celia si guardò intorno, cercando di capire cosa attirasse l'attenzione di Steve. Per la prima volta notò Zayra, seduta un po' più in là. La ragazza teneva in grembo la sciarpa di Shawn e la stava stropicciando con le mani. Era visibilmente tesa. Celia si alzò e andò a sedersi accanto all'amica.

- Se continui così la rovini - la rimproverò con dolcezza, togliendole la sciarpa di mano. Zayra si morse il labbro inferiore. - Che cosa ti preoccupa? - le domandò. L'altra fece un cenno del capo e indicò il campo. - Vedrai che vinceremo e mostreremo a Nathan e agli altri il vero calcio -. 

In quel momento, Steve entrò nuovamente su Jude con un intervento più pericoloso di quello precedente. Zayra, non avendo più la sciarpa, strinse la gonna della divisa fra le mani.

Celia guardò suo fratello a terra, poi vide che Steve cercava di incrociare lo sguardo con Zayra, mentre lei faceva di tutto per non farlo. A quel punto cominciò a capire. - Sta giocando in questo modo perché vuole qualcosa da te, giusto? -. La ragazza annuì:- Vuole sapere con certezza chi mi piace, in modo da fargli del male -. - La pietra di Alius gli ha dato totalmente alla testa - mormorò Celia con rabbia:- Lo ha capito? -. - Credo di no... ha dei sospetti, ma si sta basando sulla mie reazioni. Finché io non reagirò in modo plateale ai suoi colpi, lui non saprà chi è -.

Celia sapeva di chi stesse parlando Zayra. Aveva avuto qualche idea, anche se a un certo punto aveva avuto il dubbio che fosse interessato a Victoria Vanguard, così era andata direttamente da lui e gli aveva chiesto se fosse interessato alla Blaze. Lui subito aveva cercato di cambiare discorso, ma alla fine Celia aveva vinto. Dopotutto era una giornalista, non poteva sfuggirle nulla. E lui era suo fratello. - Jude starà bene. Non avere paura -.

Zayra si voltò sorpresa verso l'amica. - Il mio fratellone ha pensato di potermi nascondere tutto, ma io l'ho smascherato. Sono contenta perché tu sei fantastica e mi piaci molto. Vedrai che saprà proteggersi -.

In campo, Jude era appena entrato su Steve per rubargli palla, con successo. - Spero di non averti fatto male - gli disse il regista mentre passava palla a Scott.


La partita finì 3-3. Quando la pietra era andata distrutta grazie a Mark, l'andamento della gara era cambiato totalmente e il pareggio era il risultato più giusto. Su suggerimento di Hurley, tutti presero Mark e lo fecero saltare in aria. Quel ragazzo era il collante della squadra, aveva migliorato tutte le persone con cui era entrato in contatto.

Quando finirono di festeggiare la loro riscoperta amicizia, pensarono di organizzare un enorme cena di gruppo al ristorante di Hillman. - Da quanto tempo non mangio più quegli spaghetti! - esclamò Jack. Molti furono d'accordo con la sua affermazione.

Zayra approfittò della confusione generale per avvicinarsi a Steve. Lui cercò di evitare il suo sguardo, ma alla fine cedette. - Non penso di conoscere un modo adeguato per scusarmi do po quello che è successo... - mormorò. La ragazza gli sorrise:- Non essere sciocco. Va bene così -. 

- Invece no - continuò Steve:- So di non interessarti e va bene così, l'ho accettato... ma a causa della pietra di Alius la tristezza che ho provato quel giorno si è tramutata in rabbia verso i miei amici e questo è profondamente sbagliato. Quindi voglio essere il più chiaro possibile: sono molto contento che tua sia felice e di essere tuo amico -.

Zayra apprezzò quelle parole più di quanto potesse immaginare. Gli scompigliò i capelli con fare affettuoso, poi lo guardò meglio. - Devo dire che questo taglio di capelli ti si addice decisamente di più -.

Growing upDove le storie prendono vita. Scoprilo ora