LA GENESIS

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Sorprendendo tutti i presenti, Shawn Froste era scattato in piedi, era andato dalla signorina Schiller e le aveva chiesto di entrare in campo per aiutare la squadra. La sua determinazione era così forte che l'allenatrice aveva subito provveduto alla sostituzione di Suzette. Mentre il ragazzo riassumeva il suo ruolo da giocatore della Raimon, Zayra si era alzata a sua volta e lo aveva seguito a bordo campo. Aveva paura che giocando in una partita così delicata per le sorti del mondo, ma anche dei ragazzi della Genesis, fosse troppo per la sua psiche ancora danneggiata.

Shawn però voleva giocare. Lo doveva a Kevin che lo aveva accettato in squadra mettendo da parte il suo orgoglio, a Byron che si era sacrificato impedendo agli altri di farsi male e ad Axel lo stava aspettando in campo. E Zayra lo sapeva molto bene.

Purtroppo, il suo ingresso non portò il ribaltamento sperato. Al contrario, Nero parò la Tormenta di Ghiaccio e Xene riuscì a resistere alla Difesa di Ghiaccio. Qualsiasi potere avesse la pietra di Alius, senza dubbio aveva dotato quei ragazzini di una forza sovrumana.

Zayra era ancora in piedi a bordo campo. Non voleva che Shawn crollasse di nuovo come era successo con la Epsilon Plus. Eppure era evidente che si stava lasciando prendere dal panico. Si sentiva inutile, a prescindere da quale delle due personalità stesse dominando in quel momento. Era in piedi in mezzo al campo, come pietrificato, perso nei suoi pensieri. Zayra era così immersa nella sua preoccupazione che, come Shawn, non vide il pallone partire.

Un attimo dopo il ragazzo era per terra, colpito da un tiro calciato da Axel che lo aveva preso in pieno stomaco. Zayra non poteva credere ai suoi occhi. Suo fratello lo aveva fatto di proposito. La ragazza era sul punto di intervenire ma poi si fermò, colta da un'illuminazione. Axel non voleva fargli male, voleva aiutarlo. Da che avesse memoria, aveva sempre fatto così con tante altre persone. Con Mark durante la finale contro la Royal Academy; con Jude quando voleva lasciare il calcio, anche se non lo aveva colpito. Axel era sempre stato di poche parole, per lui contavano di più i fatti. E il fatto era che Shawn non si stava impegnando per risolvere il problema, non abbastanza.

- Non la senti anche tu, Shawn, questa voce? - gli domandò Axel. No, non la sentiva. Non l'aveva sentita fino a quel momento. L'unica voce che risuonava nella sua testa era quella di Aiden. Ma suo fratello non c'era più; i suoi compagni della Raimon, invece, erano lì con lui. Lo stavano chiamando. Avevano fiducia in lui. Il loro grido di battaglia gli arrivò forte e chiaro.

Zayra guardò Shawn saltare in aria con un'espressione di serenità che non gli aveva mai visto in viso. Il ragazzo si tolse la sciarpa e la lanciò lontano da sé. Quando atterrò, era evidente che qualcosa in lui era cambiato in meglio. L'azione si sviluppò con grande velocità, sembrava che Shawn giocasse nella Raimon da sempre. Superò la difesa con un scambio con Axel e segnò la rete del pareggio con una nuovissima tecnica, il Richiamo del Lupo.

Tutti esultarono con gioia. Il Lupo dei Ghiacci era tornato ed era più forte di prima. 

- Shawn! Sei stato bravissimo! - urlò Zayra da bordo campo. Il suo amico stava bene e lei finalmente si sentiva tranquilla. Il ragazzo si voltò verso di lei con un largo sorriso, poi raccattò la sciarpa da terra e corse verso di lei. - Tienila tu -. Zayra spostò lo sguardo da Shawn alle sue mani protese verso di lei. - Questa adesso non mi serve più e voglio che sia tu a custodirla -. Le stava donando la sciarpa di Aiden. - Shawn... sei sicuro? -. Visto che la ragazza era così titubante, lui gliela mise al collo. - Ecco, perfetta -.

Si allontanò senza lasciarle il tempo di reagire. Zayra guardò l'indumento che stava indossando, prese la stoffa tra le mani e la strinse come aveva visto fare da Shawn così tante volte. Era morbida proprio come sembrava. 


Zayra guardò il resto della partita come in trance. La Genesis continuava a portarsi in vantaggio, sfoderando nuove tecniche e nuove abilità ma viste prima. Eppure la Raimon, anche se subito veniva colta di sorpresa e rischiava di soccombere, riusciva a riprendersi con una forza superiore a quella della pietra di Alius. La ragazza aveva sempre pensato che nella Squadra delle Meraviglie ci fosse qualcosa di magico, ma adesso quel qualcosa aveva un nome: "amicizia".

Tutti i giocatori erano disposti a rinchiudersi in difesa per aiutare il povero Darren e lo stavano facendo senza pensare, con il solo obiettivo di vincere quella partita. Ognuno stava dando il suo contributo. Appena ne avevano la possibilità, scattavano in attacco e segnavano. La Genesis non era riuscita ad imporsi definitivamente nemmeno disattivando gli inibitori; l'amicizia che legava tutti i membri della Raimon era più forte di qualsiasi altra cosa.

- Non lo capiscono - mormorò Zayra, più a se stessa che agli altri, cogliendo lo sguardo sconvolto di Xene:- Fino a questo momento hanno pensato che l'unico modo per diventare più forti fosse usare la pietra. Invece adesso si stanno scontrando con una squadra che non ha nulla di speciale se non gli stessi giocatori e il capitano, e questa squadra non solo li sta mettendo in difficoltà, ma vincerà la partita. La Alius Academy ha fatto affidamento su uno strumento più che sui suoi giocatori, mentre Mark e gli altri si basano sulla fiducia in loro stessi e nei compagni. Questo è un potere che si può comprendere solo quando si viene circondati. L'amicizia è la vera forza -.

L'Energia della Terra era la rappresentazione del legame che univa i ragazzi della Raimon.

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