RITORNO

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Jude era stranamente felice. Non avrebbe mai pensato di provare una sensazione simile in quella situazione. Si trovava sul campo della Royal Academy, ma indossava la maglia della Raimon. L'ultima volta che era stato in quel luogo, la Zeus aveva appena distrutto la sua squadra e lui stava pensando di lasciare il calcio. Ma Mark, anche se indirettamente, l'aveva convinto ad entrare nella Raimon. "Fino ad ora hai visto Mark di fronte a te. Perché non lasci che ti guardi le spalle?". Queste erano state le parole di Axel. Solo adesso ne capiva il significato.

L'idea di David di giocare un'amichevole era geniale. In questo modo avrebbero potuto provare la Zona Micidiale in partita. - Per riuscire ad eseguire questa tecnica penso sia giusto che io, Mark e Bobby giochiamo con la Royal - propose Jude quando raggiunsero gli spogliatoi. Tutti furono d'accordo.

Rientrare in quella stanza gli riportò alla mente altri ricordi. Cambiarsi con i suoi vecchi compagni, indossare la divisa della Royal. A Jude vennero i brividi. Giocare con loro non era fondamentale solo per realizzare la tecnica; doveva a tutti i costi provare ai suoi compagni che non li aveva traditi, che fra loro non era cambiato niente.

Jude si guardò allo specchio in uno degli armadietti. Attraverso il riflesso vide distintamente Bobby indossare la maglietta con mani tremanti. Anche per lui giocare di nuovo con la Royal doveva essere un tuffo nel passato. Mark, invece, era entusiasta come al solito. Il regista tornò a concentrarsi su di sé. Marrone, verde, rosso. Non era più abituato a quei colori. - Sommerso dal passato? -.

David sorrise, avvicinandosi zoppicando all'amico. Jude lo guardò un momento. L'ultima volta che si erano visti, quel ragazzo era irriconoscibile. Non solo era di nuovo dalla parte di Dark, ma gli aveva mosso forti accuse sul suo passaggio alla Raimon. Lui doveva assolutamente spiegargli che le cose non stavano in quel modo, ma non riusciva a trovare le parole giuste. Si sentiva in colpa per tutto quello che era successo. Anche per aver permesso a quell'uomo spregevole di plagiare ancora i suoi amici.

- Noi siamo pronti - annunciò Joe King:- Quando vuoi, Jude -. - Voi andate avanti, io vi raggiungo -. David guardò i compagni avviarsi e sorrise:- Ti ascoltano proprio come se fossi il capitano. Forse per certi versi lo sei... lo sarai sempre -. Il regista non seppe come rispondere.

I due uscirono dallo spogliatoio e camminarono lungo il tunnel verso il campo. Jude stava ancora cercando il modo per dire all'amico quello che pensava quando David prese la parola:- Secondo te Zayra Blaze mi odia? -. Il ragazzo rimase spiazzato dalla domanda. Il discorso che si era preparato mentalmente venne spazzato via. - Beh, dopo le frecciatine su sua sorella e dopo l'ultima volta con Caleb e Joe la cosa non mi sorprenderebbe - spiegò l'attaccante della Royal. - Da quello che so odia solo Byron Love - confessò Jude:- Perché me lo chiedi? -. 

David rise:- Sempre dritto al punto senza perdere tempo... è proprio da te, Jude -. Il regista non seppe come interpretare quella frase. - Sai... Quando tu e Mark siete intervenuti per quella storia fra noi e Zayra hai detto una cosa che mi è rimasta impressa. Anche Joe se lo è chiesto... Fra te e la Blaze c'è qualcosa? -.

Jude continuava a non capire dove volesse andare a parare con quelle domande. - Non siamo niente, non ufficialmente -. - Ma ti piace? -. - David? -. L'attaccante rise ancora. - Scusa... è solo che vorrei continuare ad essere tuo amico anche quando lei sarà la tua ragazza -. - Ma che... -. - Scusate, vi stanno aspettando -.

Fra tutte le manager presenti, avevano mandato a chiamarli proprio Zayra. David si godette la scena, osservando il suo amico arrossire e la ragazza spostare lo sguardo da uno all'altro senza capire. - Zayra, per caso mi odi? - chiese. Jude avrebbe voluto strozzarlo. Lei lo guardò un secondo, poi fece spallucce e disse:- Per il momento no. Ma alla prossima frecciatina su Julia non garantisco -. Se ne tornò in campo.

Jude si voltò verso l'amico. Stava per chiedergli spiegazioni ma David lo anticipò ancora:- Non mi sorprende che ti piaccia -. 


Avevano fatto decine di tentativi ma la Zona Micidiale continuava a non riuscire. Subito dopo il tiro la palla assumeva molta forza, ma l'energia si esauriva subito. Anche dalla panchina, Zayra poteva percepire la frustrazione di Jude. - Sembra che ce la facciano, ma alla fine non è così - mormorò Shawn, seduto di fianco a lei.

Anche Darren stava avendo qualche problema con la sua tecnica micidiale. Fino a quel momento aveva parato tutti i tiri di Jude, Mark e Bobby, ma probabilmente solo perché la Zona Micidiale non era completa. Questa partita di allenamento si stava rivelando più dura del previsto.

Appena avevano fischiato la fine del primo tempo la ragazza era scattata in piedi, decisa a rincuorare il regista, ma lui era andato dritto da David Samford. A quel punto Zayra si era limitata a distribuire acqua e asciugamani ai giocatori, lasciando che i due amici parlassero in pace. La ragazza aveva intuito che Jude avesse qualcosa da dire ai suoi compagni della Royal; sarebbe stato da egoista intromettersi in quel momento che per lui doveva essere così importante.

Nel secondo tempo le cose cambiarono poco. Il tiro era ancora troppo debole, ma Darren aveva comunque preso gol perché aveva modificato leggermente l'esecuzione della sua tecnica. Forse qualcosa allora si stava smuovendo. - David, stanno sbagliando da qualche parte? - domandò Celia. Samford scosse la testa:- Direi di no... è uguale a quando la eseguivamo io, Derek e Daniel... Strano che non riescano a completarla -.

Zayra ebbe un'illuminazione. Scattò in piedi e andò davanti a David. - Puoi ripetere quello che hai detto? -. Il ragazzo la guardò sorpreso, preoccupato di aver firmato la sua condanna definitiva. - Strano che non riescano a completarla... -. - No, subito prima -. - È uguale a quando la eseguivamo io, Derek e Daniel -. Zayra sorrise, entusiasta. Nella sua mente si fecero largo i discorsi di Cadence Soundtown sul ritmo. La chiave poteva essere quella. 

La ragazza si avvicinò a bordo campo mentre il gioco era fermo. Jude, Bobby e Mark si stavano confrontando, cercando di capire quale fosse il problema. - Jude! - urlò Zayra. Il ragazzo si voltò verso di lei. - Il ritmo!! -. David osservò la scena, chiedendosi se stessero parlando in codice.

Il regista non capì. Stava per chiedere spiegazioni ma Mark disse:- Jude, i tempi sono uguali a quelli della Royal, giusto? -. - Sì, esattamente gli stessi - rispose, ma non aveva nemmeno terminato la frase che ebbe un'idea. Ripensò alle parole di Mark, poi a quelle di David e infine a quelle di Zayra. Il ritmo. "Alla Raimon puoi esprimere al meglio il tuo potenziale". 

La Raimon non è la Royal. Era quello l'errore.

Jude diede nuove indicazioni ai compagni. Questa volta ci sarebbero riusciti, se lo sentiva. E infatti realizzarono un tiro che lasciò di sasso il povero Darren. Il potenziale della tecnica però non era ancora stato espresso del tutto; la loro Zona Micidiale poteva essere addirittura più forte della versione originale. L'entusiasmo era alle stelle. Prima di riprendere la partita, Jude fece un segno di ringraziamento a Zayra, poi tornò a concentrarsi sul gioco.

Mentre lei tornava al suo posto vicino a Shawn, David spostò lo sguardo prima su di lei e poi sul suo amico. Quella ragazzina non aveva mai attirato più di tanto la sua attenzione. Si era solamente divertito a stuzzicarla con qualche battutina scema, ma perché era la sorella di Blaze. Eppure proprio lei aveva ammaliato Jude Sharp della Royal Academy.

In quel momento la ragazza incrociò il suo sguardo e gli fece un timido sorriso. A David parve di vedere qualcosa, come una piccola luce, che si propagava proprio da lei. La guardò mentre parlava con Shawn. C'era qualcosa di estremamente gentile nel suo modo di fare.

L'attaccante tornò a osservare il campo. Forse non era la capacità di Zayra di rispondere a tono il motivo che aveva spinto Jude ad avvicinarsi a lei. C'era dell'altro. David desiderò di poterne sapere di più, in futuro.

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