8. Nothing Personal

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Nothing Personal

B E A T R I C E

"Questo è..."

Prima che possa proseguire, Harry mi precede. "Sbagliato? Sì, mi suona famigliare." Non dico altro mentre termino di vestirmi. "Dirlo non lo renderà migliore."
"Hai ragione" concordo. I miei occhi lo seguono mentre si muove per la stanza a petto nudo mettendo in mostra tutti i tatuaggi. Mi si stringe lo stomaco per ciò che abbiamo fatto e per i sensi di colpa.
"Chiamiamola ricaduta" è lui a definirla. Non saprei cos'altro aggiungere.
Sposto lo sguardo dal suo corpo alle mie scarpe. "La terza" dico piano, più a me stessa che altro.

Osservo le gocce d'acqua fare a gara sul finestrino mentre me ne sto seduta in macchina nel silenzio più totale. Sono arrivata davanti a casa da più di dieci minuti ma non ho trovato il coraggio di uscire dal veicolo. Il pensiero di guardare in faccia le mie amiche e dover mentire su una cosa così grande mi fa venire voglia di accendere il motore e partire per un viaggio di sola andata verso una meta sconosciuta.

"Lo pensi davvero?" non posso evitare di chiederlo.
Harry recupera la maglia e la indossa. "Penso cosa?"
"Di non aver mai avuto scelta" non riesco a guardarlo e pronunciare quelle parole.
Lui sospira e si appoggia contro il bancone della cucina. "Non mi pare di averla mai avuta." Il suo tono è neutrale, motivo per cui non riesco a decifrarlo. Non ho idea se sia arrabbiato, triste, o se semplicemente non gliene importi nulla. L'ultima opzione sarebbe plausibile e non lo biasimerei per questo.

"Quindi questo" indico lo spazio tra di noi, "sarebbe solo colpa mia?"
"Non ho detto questo" controbatte, incrociando le braccia. Non è l'Harry a cui sono abituata: è diverso, l'ho notato quando l'ho incontrato al matrimonio, ma ancora mi è poco chiaro che cosa sia cambiato in lui. Forse i suoi sentimenti nei miei confronti.

Lo vedo allentare la presa e i lineamenti del suo volto si ammorbidiscono leggermente. "Non so che cosa sia questo."

"E ora che si fa?" domando. "Non so nemmeno se abbia senso dirti addio perché probabilmente non sarebbe realistico."
Per un motivo o per un altro le nostre strade si incrociano sempre.
"Allora non dirlo" dice. "Riparto per il tour tra tre giorni, non mi vedrai più in alcun caso."
"È la cosa migliore" penso. Lui si limita ad annuire.

Appoggio la testa contro il sedile e chiudo gli occhi, mentre la pioggia si fa sempre più forte. Dovrei sentirmi sollevata al pensiero che parta, in questo modo ho meno possibilità di commettere gli stessi errori. La mia vita stava andando alla grande fino a una settimana fa, non avevo alcun problema. Eppure ha ragione Harry: ciò che c'è tra di noi - qualsiasi cosa sia - sarà sempre un affare irrisolto. Ciò che c'è stato non sarà mai finito completamente, non posso continuare a mentirmi. E posso dire di non essere l'unica, perché le parole possono ingannare ma i gesti e gli sguardi dicono altro. Sento che dentro quell'ammasso di ricci corti e silenzi c'è ancora una parte dell'Harry che ricordo. Sono cambiata, lui pure, ma la chimica non mente.

Esco dalla macchina e lascio che la pioggia mi si scagli addosso. Questa giornata è stata decisamente una delle più intense dell'ultimo periodo.

"Che ti è successo? Sembra che tu sia uscita da un film dell'orrore" commenta Jade, non appena mi vede varcare la soglia della porta e attraversare il corridoio. Lei e Sophia sono sedute sul divano con la televisione accesa e una scodella di popcorn mentre commentano un episodio di Sex and the city.

"Sta diluviando" giustifico, diretta alle scale. Ho bisogno di qualche minuto per cambiarmi e riflettere su alcune cose.
Impiego esattamente un quarto d'ora per cambiarmi ed asciugarmi i capelli, poi torno dalle ragazze.

Two Ghosts | RDA SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora