Come HomeB E A T R I C E
Le mie mani tremano leggermente mentre cammino a passo cauto nel lungo corridoio. Alcune persone mi passano affianco, membri dello staff, ma non mi chiedono nulla ⎼ né chi sia, né che ci faccio nel backstage. È strano, ma almeno mi sono tolta un problema.
L'ho ammetto, ho paura. Non so se abbia letto la lettera, Niall mi ha detto solo che gliel'ha data. Da un lato spero che l'abbia fatto, perché sarebbe davvero imbarazzante per me apparire a sorpresa. Dall'altro lato, però, temo che possa aver peggiorato le cose. Se non mi volesse vedere? Avrei aspettato volentieri la fine del concerto, ma Niall mi ha praticamente cacciata fuori dal privè. "Hai dieci minuti di tempo, usali bene" ha detto, mandandomi nella tana dei lupi. Ultimamente mi sembra che tutti vogliano aumentare la mia ansia. Non so se Harry abbia letto la lettera, ma qualcosa mi dice che l'ha fatto.
"Ciao, tu saresti?"
Un giovane uomo rompe le mie speranze di passare inosservata. Si ferma davanti a me e sorride cortesemente, ma non posso evitare di sentirmi esaminata. "Dimmi che non sei una fan. O se lo sei, visto che sei arrivata fin qua posso concederti una foto, basta che tu non dica alle altre come hai fatto" usa un tono scherzoso, anche se pur sempre serio.
"Non sono una fan" tolgo gli occhiali per guardarlo. "Devo parlare con Harry, bastano pochi minuti."
Lui mi osserva, poi solleva l'angolo delle labbra. "Già, dicono tutti così."
"No, davvero!" tento nuovamente.
Mi osserva ancora, mettendomi quasi in imbarazzo. Poi una lampadina sembra illuminarsi nella sua testa. "Aspetta un attimo, io ti ho già vista" ci risiamo.
Sollevo un sopracciglio, per nulla intenzionata a dirglielo. "Sto perdendo tempo e pure tu." Sospiro e incrocio i suoi occhi scuri e seri, che non sono in grado di incutere tanto timore quanto vorrebbero. "Sono venuta fino a New York per questo. Ho solo bisogno di parlare con lui per cinque minuti.""Beatrice."
La sua voce mi fa rabbrividire e un vuoto si fa spazio nel mio stomaco. È appena sceso dal palco, ha ancora gli auricolari addosso mentre si avvicina.
"Ma certo, la contessa" conclude l'uomo. Harry rotea gli occhi mentre io non ho idea di cosa stia succedendo.
"È okay, Jeff. Smettila di fare il manager iper protettivo" scherza il riccio. L'altro sospira esaurito. È il manager, questo spiega tutto.
"D'accordo. Tra sette minuti si ricomincia" dice, prima di allontanarsi borbottando."Non sembra molto convinto" penso ad alta voce, vedendolo allontanarsi verso una stanza.
"Non farci caso, è molto paranoico ma è il migliore."
Lo seguo, anche se non so dove. Saluta un paio di persone durante il tragitto, mentre io mi torturo le mani nelle tasche della giacca. Spero che abbia letto la lettera perché non sono brava a parlare. Non vorrei dare altre spiegazioni del perché mi sono fatta sette ore di volo per vederlo.Entriamo in una stanza che riconosco essere il suo camerino, dato che il suo nome è scritto a caratteri cubitali sulla porta. Ci sono molti vestiti e cianfrusaglie, ma lo spazio è piuttosto ampio. Mi fermo accanto alla porta, ora chiusa, e lo osservo muoversi nell'abitacolo. Recupera una bottiglietta d'acqua e toglie definitivamente gli auricolari. Mi piace il completo blu che indossa - d'altronde, esiste qualcosa che non gli stia bene?
Noto anche che gli stanno crescendo i capelli: alcuni riccioli rompono l'ordine che sicuramente era stato creato prima dell'inizio del concerto.
C'è sempre quella sensazione nello stomaco quando è con me, un qualcosa che non sono in grado di spiegare a parole."Non sembri sorpreso di vedermi" parlo, dopo secondi in cui probabilmente sembravo un pesce lesso.
Harry appoggia la bottiglietta e si ferma. "Lo sono. Non ho avuto il tempo di metabolizzare che tu sia venuta a New York."
"Non è una novità" ricordo. Due anni fa era stato lui a venire fino a Los Angeles per parlare, pur rischiando tanto.
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Two Ghosts | RDA Sequel
Fanfiction[IN REVISIONE] Sequel di Rules Don't Apply (tratto dalla storia) "Pure io sono danneggiato, Beatrice. Pure io ti ho fatto del male entrando nella tua vita, fin dall'inizio, con tutte le bugie. Ho sbagliato a farti entrare nel mio mondo e per questo...