17. Champagne Problems

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Champagne Problems

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Champagne Problems

B E A T R I C E

"Questo è il bagno degli uomini" dice solamente, accigliandosi. Non pare sorpreso di vedermi, in realtà non mostra alcun stato d'animo. La prima cosa che noto sono i suoi occhi rossi e i suoi capelli scompigliati. La camicia che indossa è aperta fino a metà, mettendo in mostra le rondini che sbucano dalla pelle del suo petto.

Mi schiarisco la gola, trovando il coraggio di parlare. "Lo so, ma quello delle donne è pieno e ho un'emergenza" giustifico, anche se non ho motivo di farlo. Non sembra avere alcuna intenzione di spostarsi mentre fa correre gli occhi lungo tutto il mio corpo, mettendomi in soggezione. La verità è che un po' ho paura di lui in questo momento, che non sembra essere nelle migliori delle condizioni. Ho paura di cosa possa pensare di me.

"Cambio bagno" dico brevemente, capendo che non mi vuole lì. Gli do le spalle e sto per allontanarmi, ma mi coglie impreparata quando le sue dita avvolgono il mio braccio e mi tira verso di sé dentro il bagno, chiudendo la porta a chiave. Il mio battito cardiaco accelera al pensiero di essere da sola con lui dopo tutto questo tempo. Lui, invece, si limita ad andare verso il lavandino e guardarsi allo specchio. Come se non fossi lì presente.

"Harry, stai bene?" mi preoccupo quando sospira e si accascia leggermente in avanti, chiudendo gli occhi. Non dice nulla, perciò mi avvicino cautamente per controllare la situazione; è quando le mie dita sfiorano il suo braccio che il suo corpo reagisce, quasi avesse preso la scossa a quel contatto.
"Devo vomitare" biascica, prima di allontanarsi e scaraventarsi sul gabinetto per buttare fuori anche l'anima. Rimango in silenzio mentre tira lo sciacquone e si siede sul pavimento con la schiena contro il muro. Faccio lo stesso dall'altro lato del bagno, tenendomi a debita distanza di sicurezza. Non so come comportarmi, o cosa dire. Non so perché sono qui ma non me la sento di lasciarlo da solo dopo aver visto in che stato si trova. Suppongo abbia bevuto tanto, dato che non l'ho mai visto vomitare per l'alcol in passato.

Lui appoggia la testa contro il muro e chiude gli occhi, respirando a fatica e allarmandomi. "Harry?" chiedo preoccupata, vedendo come il suo corpo inizia ad agitarsi e le sue mani passano furiosamente tra i capelli, scompigliandoli maggiormente.
"Io- " la voce gli muore in gola mentre boccheggia, come se stesse cercando aria. "Non riesco a respirare" esce come un lamento. Capisco che sta avendo un attacco di panico, così abbandono la cautela e mi affretto ad inginocchiarmi di fronte a lui. "Mi gira la testa, penso di avere un attacco di panico."

"Harry" lo richiamo, cercando il suo sguardo mentre vaga a vuoto ovunque tranne che su di me. "Ehi" Appoggio le mani sulle sue spalle e finalmente i suoi occhi agitati incontrano i miei. "Conta fino a quattro inspirando e poi espira fino a otto. Conta con me" lo incito, cercando il suo sguardo. Ci mettiamo a contare più volte fino a otto e il suo respiro diventa pian piano sempre più regolare. Smette di torturarsi i ricci, il che è un buon segno. La tentazione di immergere la mano nella sua chioma per sistemarla mi passa per la testa, ma la scuoto via sapendo che non è il momento di far sovrastare i miei sentimenti.

Two Ghosts | RDA SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora