Just a little bit of your heartB E A T R I C E
I suoi occhi osservano concentrati la sua opera d'arte mentre disegna qualcosa sul mio gesso che non ho il coraggio di guardare. Ha insistito sul voler 'abbellire' la mia gamba, dato che secondo lui un gesso bianco è troppo triste. "Guarda che non sei l'unico che ci prova, Connor mi dice ogni giorno che prima o poi mi troverò una sorpresa al mattino" indico la superficie dura sulla quale sta disegnando quelli che sembrano fiori. Il fatto che io gliel'abbia permesso la dice lunga su quanto mi fidi di lui, dato che potrebbe scriverci qualsiasi cosa e me la farei andare bene.
"Strano allora che non ti abbia ancora disegnato niente."
"Certo, l'ho minacciato" assottiglio gli occhi, facendolo sorridere. Dopodiché mi limito a guardarlo e non posso evitare di sorridere a mia volta, pensando a quanto sia concentrato per dei stupidi fiori. "Fai schifo a disegnare" dico, giusto per stuzzicarlo. Lui non distoglie gli occhi dalla sua opera d'arte ma aggrotta le sopracciglia, poco contento.
"Sei solo invidiosa, Contessa."
Scuoto la testa ma non ribatto; dopotutto, già il fatto che mi abbia chiamata in quel modo mi fa sentire viva. Mi fa tornare indietro nel tempo a quando tutto è cominciato. Mentirei se dicessi che mi manca quel tempo, perché non tutto era felice come cerca di mostrarmi la mia memoria; eppure lui era nella mia vita e quello mi rendeva felice. Quello mi bastava."A cosa pensi?" chiede, dato che mi sono incantata ad osservare le sue dita reggere il pennarello.
Mi mordo l'interno della guancia. "A quanti insulti mi scriverà Connor dopo aver visto i tuoi disegni" lui ridacchia e non c'è melodia più bella per le mie orecchie. Sono contenta che si sia calmato un po', sembra più sereno e questo rende più tranquilla pure me. So che è ancora turbato, ma almeno si è distratto e ha sorriso."Andiamo a fare un giro?" chiede poi, terminando il suo lavoro. Lancio un'occhiata e noto che ha aggiunto uno smile sorridente. La mia mente mi ricorda di quando in Brasile da ubriaca ho detto di voler tatuare uno smile e non posso fare a meno di ridere tra me e me.
I suoi occhi si spostano dal gesso al mio volto e mi guarda curioso e forse divertito. "Che c'è?"
"Sta piovendo."
"Non pioverà per sempre" dice certo, senza nemmeno controllare. "Dai andiamo, da quanto stai chiusa qui dentro?"
"Che ne sai?" lo sfido, facendogli alzare gli occhi al cielo. Non me ne importa nulla se sta piovendo; anche se ci fosse una tempesta in corso, andrei ovunque se solo me lo chiedesse."Andiamo, se non vuoi che riempia tutto il gesso." Dà un'ultima occhiata soddisfatta al suo lavoro sulla mia gamba appoggiata sulle sue e poi la sposta per invitarmi ad alzarmi.
Dieci minuti dopo siamo nella sua macchina e sta guidando verso una meta a me sconosciuta, anche se non mi importa sapere la destinazione. Sta ancora piovendo, a differenza di come pensava, ma almeno non diluvia più e ci sono poche auto per strada.
"È la prima volta che salgo in una macchina dopo l'incidente" rifletto a voce alta, guardando fuori dal finestrino.
"Cosa provi?"
Scrollo le spalle. "Niente di che, in realtà. Non ricordo molto dell'incidente, ma sono stata fortunata."
"Niente più telefono alla guida" rimprovera serio, anche se percepisco un filo di divertimento nella sua voce.
Mi volto a guardarlo mentre guida. "Sì capo."Si ferma su una collina, dove parcheggia vicino al bordo dal quale l'insegna di Hollywood brilla in tutta la sua grandezza assieme agli Universal Studios. "Sei mai stata qua?" scuoto la testa e osservo il panorama. "Ci vengo spesso, mi aiuta a pensare."
Ha smesso di piovere ed entrambi apriamo i finestrini per far entrare l'aria fredda e umidiccia, lasciando spazio al silenzio che una collina deserta può donare. C'è una bella atmosfera e il panorama è mozzafiato; se non avessi il gesso ad ostacolarmi e non facesse così freddo mi siederei sul bordo della ringhiera. Invece mi limito a guardare da lontano e lui fa lo stesso dopo aver spento il motore, lasciando spazio ad una piacevole quiete.
Parliamo di tante cose, un po' di queste sono serie ma altre sono totalmente casuali; un po' di tutto ciò che ci passa per la testa.
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Two Ghosts | RDA Sequel
Fanfic[IN REVISIONE] Sequel di Rules Don't Apply (tratto dalla storia) "Pure io sono danneggiato, Beatrice. Pure io ti ho fatto del male entrando nella tua vita, fin dall'inizio, con tutte le bugie. Ho sbagliato a farti entrare nel mio mondo e per questo...