Cap.7

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~Una settimana dopo~

Ero andata a fare la spesa, Hizashi se ne era tornato a casa sua e Aizawa era rimasto a casa a sistemare alcune cose per i ragazzi.
<sono 50 precisi> mi disse il commesso pagai subito e uscii dal negozio. Avevo ancora il braccio fasciato, i primi giorni pensavo veramente di volermelo amputare, poi col tempo ho cominciato a sopportarlo, come sempre. Sopportavo qualunque cosa, 'sono troppo forte eh' ma si dai un po' di autostima non fa mai male.

Arrivai all'ultimo angolo da svoltare, ormai la strada la conoscevo a memoria, pian piano che camminavo vedevo dei petali di rose differenti per terra, non ci feci molto caso anche perché lì vicino c'era una chiesa quindi puoi darsi che stavano festeggiando. Mi incominciai a insospettire quando i petali erano anche nel vialetto di "casa" suonai al campanello, nessuna risposta, risuonai al campanello, ancora niente iniziai anche a bussare 'dai che siamo a gennaio fa freddo!' Cominciai a pensare mentre bussavo. Poi la porta si aprii entrai con la spesa e subito iniziai a parlare <perché ci hai messo tanto ad aprire? Stavo morendo dal freddo! Comunque ho la cioccolata che mi avevi chiesto e i croccantini per i gatti> dissi tirando fuori la spesa poi notai ancora i petali per terra <(t-t-/n)> era il gattaro <si dimmi? Ah ma perché ci sono dei petali per terra potrebbero fare male si gatti> finalmente alzai lo sguardo 'cazzo come ho fatto a non capirlo prima sono una cretina' <finalmente ci degni di uno sguardo> era ancora mio padre e stava puntando un coltello alla gola di Aizawa. <p-posa il coltello> gli dissi avvicinandomi a lui <p-p-p-p e questa dovrebbe uccidere quel tizio?!> spuntò all'improvviso un tizio. 'Ma quanti sono?!' <si. Allora accetti o non accetti?> ero in preda al panico guardavo in continuazione il corvino 'era apatico anche nelle situazioni migliori' <allora?!> mi chiese quella sottospecie di mostro che dovrei chiamare padre <come si chiama il tizio> chiesi fredda con lo sguardo basso <Shigaraki Tomura. Ha causato la morte di uno dei mafiosi più importanti e ora sta causando problemi con gli affari, lo voglio. O vivo. O morto.> lasciò Aizawa e scomparve. Avevo ancora lo sguardo basso. <(t/n) perché?> <perché? Me lo stai chiedendo davvero?> dicendo questo andai nella camera con tutte le mie cose e mi chiusi lì dovevo studiare un piano per non tornare dentro e non farmi uccidere allo stesso tempo. <merda, merda, merda. Se faccio così mi uccide, se passo di lì mi becca la polizia, se volo mi sgamano. È impossibile!> cominciai a dire tutti i miei pensieri. Ero sfinita <(t/n) puoi aprire per favore...> era il corvino <NO. Vi sto mettendo a tutti nei casini escogiterò un piano e poi me ne andrò almeno non farò più casini!> urlai da dietro la porta <possiamo aiutarti> mi disse lui <pff si come no. E sentiamo come faresti?> aprii la porta e quello che vidi fu agenti della polizia, All might e qualche altro eroe <se volevi fare una festa grazie ma passo ho da fare> stavo per chiudere la porta ma lui mi fermò, mi fissava negli occhi (c/o) che si incrociavano con i suoi scuri e profondi.
Mi abbracciò accarezzandomi i capelli (c/c) <stai tranquilla non sei più sola> mi disse.
A quelle parole mi ammutolì e sgranai gli occhi. 'Non ero più sola' lo guardai, lui ricambiò lo sguardo, poi presi tutto il necessario dalla stanza e lo portai in salotto.
'Tanto ormai le feste sono andate a quel paese' pensai spiegai il tutto ai presenti. Cominciarono a tirare fuori proposte improponibili e piani suicidi. 'Questi salvano tutti i giorni delle vite innocenti ci rendiamo conto?!' Pensai. Mi misi a vedere la pianta dell'edificio, poi sfogliai i vari fascicoli che quello mi aveva lasciato.
'Il momento perfetto per prenderlo di sorpresa e da solo è quando dorme, ha una camera tutta sua ma, non ha condotti dell'aria accessibili all'esterno solo all'interno, nella stanza dove dorme Dabi il tizio che gioca con il fuoco, forte ma con un quirk tipo il mio è impossibile vincere lo scontro e poi il trambustò potrebbe attirare la pazza bionda e anche il soggetto da prendere. Quindi no. Potremmo entrare dalla finestra romperla prenderlo e portarlo via, ma il suo quirk potrebbe distruggere le liane che lo legano e mandare tutto a quel paese. Quindi no. Attirarlo da fuori far dividere tutti attirare solo lui fuori e prenderlo, ma hanno un warp gate dalla loro parte, quindi potrebbe portare tutta la banda li. Quindi no." Posai il fascicolo che avevo prima per poi prenderne un altro "i punti deboli sono inutili so solo che rispetto a me è carente nel corpo a corpo, quando è frustrato o arrabbiato si gratta il collo e la mano che si porta sempre in faccia" mi siedo super stanca sulla sedia, le persone che erano venute sono tornate tutti a casa e Aizawa è sul divano che coccola i gatti.
<basta ci rinuncio questo tizio è impossibile da rapire> dissi lanciando via dei fogli <tutto ok?> mi chiese lui <no. Da quando sto con voi creo solo casini, e ora che devo fare quello che prima era il mio lavoro non mi riesce!> mi alzai in piedi frustrata <forse non riesci a lavorare perché sei stressata e vedi tutto negativo, prova a rilassarti> si alzò e prese le mani e poi cominciò a dondolare <che stai facendo?> gli chiesi con un sorriso che minacciava di uscire <so che da piccola ballavi, fammi vedere se ne sei ancora capace> mi disse portando le sue mani lungo i miei fianchi portando le mie interino al suo collo <si ma da piccola ballavo danza classica non ho mai fatto un lento con nessuno> gli dissi guardandolo, mi sorrise 'da quando è così figo? Da sempre ma non ma non mi ci sono mai soffermata'  cominciammo a dondolare tre un sorriso, con sotto fondo una canzone della radio.
Quando finì la canzone ci fermammo anche noi mentre ridevamo, ci guardammo intensamente e, non so se per l'atmosfera o dei veri sentimenti, i nostri visi si stavano avvicinando sempre di più, sempre di più fino a sfiorarci le labbra, ma qualcuno li su voleva rovinare questo momento magico. In fatti sorriso man era fuori dalla porta che bussava chiedendo di entrare, il corvino tornò apatico si staccò da me e poi va ad aprire. Yagi si fiondò dentro, senza badare alla figura davanti a lui, <no ma fa con comodo> disse lui per poi chiudere la porta <che succede sorriso man> gli chiesi andandogli incontro <già hai rovinato una situazione molto bella e piacevole> disse lui a bassa voce, arrossì leggermente per poi concentrarmi sul foglio che teneva in mano Yagi <cosa hai detto? Vabbè non fa nulla guarda che ho trovato> mi porse una lettera.
Era intestata a me la aprii un po' tanto intimorita, non capivo perché era arrivato a casa del biondo, era di mio padre.

Ciao figliola sono felice che hai accettato la richiesta volevo aiutarti e farti sapere che in questi giorni il tuo target si aggira sempre solo in questo parco ******* . Spero ti sia utile ora. Voglio quel ragazzo domani.

~•[{SKIP TIME}]•~
~il giorno dopo~

<Bene io esco parlo con tomura ci vado d'accordo e poi lo anestetizzo> dissi tutto d'un fiato <hey sta attenta> mi disse lui guardandomi negli occhi <certamente> gli sorrisi e poi mi incamminai verso il parco.
'Ok forse erano sentimenti quelli di ieri, forse eh. Non sono una persona che ama, o che viene amata. Sono arrivata al parco e porca miseria! Il vecchio aveva ragione!' Pensai era palesemente triste mi avvicinai con nel piano lo salutai. <Salve, scusi e che la vedevo triste e mi sono incuriosita.> lui alzò la testa <è successo qualcosa? Magari parlare le fa bene> avevo un sorriso calmo nonostante stessi morendo d'ansia, girava il capo da destra a sinistra come per controllare che parlassi con lui <hey che succede perché ti guardi in torno? Non sarai mica un ricercato ahaha> 'faccio pena come attore' si alzò e si avvicinò a me <lo sai chi sono ragazzina?> mi chiese lui <sinceramente? No. Però sembravi triste e dicono che so consolare bene le persone> ero difronte a lui con un sorriso innocente. <non sono triste sto solo riflettendo non mi serve uno psicologo> mi disse lui avvicinandosi <un aiuto non fa mai male>era troppo distante quindi mi avvicinai ancora <non fa male a nessuno fidarsi è farsi consolare> gli dissi chinando il capo e avvicinandomi ad una sua spalla, stavo per estrarre il sedativo quando lui cominciò a ridere <sai le persone non aiutano con una siringa in mano> detto questo mi mise una mano sul braccio e cominciò a sgretolarsi 'merda che male' mi sbrigati a colpirlo fortunatamente lo atterrai e gli inserii la siringa e dopo un po' si addormentò.
Arrivò sorriso man e il corvino ad aiutarmi. <perché sempre lo stesso braccio!> urlavo per non cacciare un urlo. <Stai tranquilla ora ti porto da recovery girl> mi disse lui. <no. Prima porto lo stronzo dallo stronzo prima finiscono i problemi.> dissi alzandomi presi tomura e andai al posto di incontro.

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